yours //Draco Malfoy

𝔠𝔞𝔭𝔦𝔱𝔬𝔩𝔬 𝔮𝔲𝔞𝔯𝔞𝔫𝔱𝔞

Eleonor's pov
Correre.

Solo questo mi dice la testa.

Scappare il più lontano possibile.

I rami mi graffiano la faccia ma non mi importa, devo scappare o lui mi prenderà.

Mi prenderà e mi farà del male, ancora.

Inciampo su un sasso e cado a terra.

Cerco inutilmente di rialzarmi ma il mio piede è bloccato.

Un braccio mi cinge le spalle e mi gira.
"Eccoti lurida puttana.
Dove pensavi di andare?"

Mi sveglio di soprassalto tutta sudata.

Un altro incubo.

Sono notti che non dormo.
Se andassi da lui non avresti questi problemi.
Non sei d'aiuto.

È ancora notte fonda, la stanza è buia.

Indosso la vestaglia ed esco dalla stanza ancora a piedi nudi.

Ripenso a qualche ora fa.

Draco mi ha dato della puttana?

La persona a cui forse tengo più al mondo mi ha dato della puttana?
Togli il forse.
Sparisci.

Tengo davvero così tanto a Draco?
É diverso, lo ami.

Cosa vuol dire amare?

Amare: provare un trasporto sentimentale e sensuale verso qualcuno; esserne innamorato, sorta di infatuazione.

Posso amare?

Io, Eleonor Riddle, posso amare qualcuno?

Amo Draco?
Decisamente si.

E perché mi sono strusciata addosso a quei ragazzi?
Perché sei un'idiota?
Dovrei scusarmi vero?
Si, dovresti.

Senza neanche accorgermene sono arrivata davanti alla stanza di Draco.

Busso ma non ricevo risposta.

Tiro fuori la bacchetta e sussurro "Alohomora".

Ho un po' d'ansia.
E se non accettasse le mie scuse?

La porta si apre e quello che vedo mi spezza.

Draco's pov
Le ho dato della puttana.

Lei ha esagerato ma io sono un'idiota.

Posso ancora sentire il formicolio sulla mia guancia causato dal suo schiaffo.

Sto camminando avanti e indietro per la stanza nonostante sia notte fonda.

La porta si spalanca di nuovo.

Mi giro aspettando di trovare Eleonor.
"Daphne?"

La bionda ha le gambe tremanti, il mascara sciolto e gli occhi rossi.

"Scu-scusa io non sapevo da chi an-andare.
Mi-mi dispiace."

Mi avvicino a lei, chiudo la porta e la sollevo da terra portandola sul mio letto.

"Fai dei lunghi respiri, va bene?"

Annuisce e cerca di tranquillizzarsi.

Una volta fermati i singhiozzi le porto un po' di carta dal bagno.

Da quando sei così gentile?
Mi ricorda Ily durante gli attacchi di panico.
Potrei vomitare.

"Vuoi dirmi che è successo?"