8 - Accordi

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Draco aveva in mente alla perfezione come sarebbero andate le cose tra lui e Evie, aveva studiato attentamente ogni suo movimento e credeva che in quel modo, niente lo avrebbe portato a comportarsi diversamente. Doveva placare i suoi istinti, manipolarla andava bene, ma toccarla, assaporarla, era fuori discussione. Conservava quella leggera integrità morale che lo portava a distinguere ciò che fosse lui per lei e cosa avrebbe dovuto significare invece lei per lui. Si costringeva a respingere quel sentimento, altrimenti sarebbe stato troppo difficile dopo. Se avesse abbassato la guardia non sarebbe riuscito a portare avanti il suo piano. Il Signore Oscuro era l'unico che aveva voce in capitolo e lo avrebbe costretto a ucciderla se avesse notato un legame tra i due.

Pensò fortemente a sua madre, la preoccupazione che le potesse succedere qualcosa gli distruggeva l'anima. Gli era rimasta solo lei, l'unica che lo capiva, l'unica che aveva il permesso di entrare nella sua testa. Aveva una paura tremenda di non riuscire a proteggerla. Lucius era il motivo per cui si trovavano in quella situazione, non poteva fare a meno di odiarlo. Era stato così stupido da farsi beccare, era stato così debole da farsi battere da Harry Potter. Li aveva condannati a essere schiavi di Voldemort. Non glie lo avrebbe mai perdonato, non gli avrebbe mai più permesso l'occasione di avvicinarsi. Nel caso remoto in cui sarebbe uscito dalla prigione non gli avrebbe dato modo di tornare al Malfoy Manor. Lo avrebbe tenuto alla larga, lontano non avrebbe più fatto del male a nessuno.

***

Quando le prime luci dell'alba illuminarono la scuola, Draco iniziò la sua ricerca sfrenata. Non si era dimenticato di quella dannata bacchetta. Se Evie non avesse saputo nulla, non avrebbe potuto portare alcuna informazione a Voldemort e questo lo avrebbe fatto infuriare. Ormai erano giorni che non lo convocava per portare a termine una delle sue missioni omicide. Si sentiva in un certo senso libero, ma quando si rendeva conto di rallentare allora ricominciava Ad aver paura. Non c'era via d'uscita, doveva trovarla punto.

Era impossibile, non sapeva da dove partire, era così frustrante non avere risposte. Mentre camminava freneticamente per i corridoi la vide. Evie stava passeggiando, il suo volto era rilassato, poteva vedere quel barlume di felicità nei suoi occhi. Si nascose, la spiò in ogni suo movimento, era più forte di lui. Voleva conoscere ogni sua sfaccettatura. Mentre la seguiva non poteva far a meno di notare gli sguardi degli altri ragazzi. Non aveva mai pensato al fatto che lei potesse risultare bella agli occhi di qualcun altro. Solo perché non si era mai accorto della sua esistenza, questo non doveva significare che fosse così per tutti. Ma lei era come assorta continuamente nei suoi pensieri, non si accorgeva delle occhiatacce. Forse era l'abitudine, forse non le importava.

Eppure era qualcosa che non riusciva a controllare, doveva scoprire cosa avesse in testa, era come un'enorme puzzle impossibile da ricomporre. Non poteva essere così difficile. Decise di fare qualcosa, di spingersi quasi oltre a quella linea sottile che aveva messo tra loro. Doveva parlarle, trovare il modo per richiamare la sua attenzione. Voleva vederla da solo.

Uscii dall'ombra, cominciò a camminare vicino, finché lei non si accorse della sua presenza. Evie era talmente presa dai suoi pensieri che quasi non si era accorta di Draco accanto a lei.

Lo guardò con la coda dell'occhio, era così statuario, così possente di fianco a lei. Le sembrò di essere così piccola. Mentre il suo sguardo ricadeva sulla sua figura, inciampò nell'unica fessura di pavimento e si appoggiò involontariamente alla spalla di Draco.'' Dovresti prestare attenzione quando cammini '' Evie si sentiva in imbarazzo, ogni volta che lo incontrava quella sensazione di timore le faceva fare cose stupide. Si ricompose immediatamente '' Non mi aspettavo di vederti ''.

'' Ti avevo detto che ti avrei cercata io, ma ora non ho tempo. Vieni stanotte al portone del diavolo devo parlarti. ''

Draco non fece in tempo a finire la frase che scomparì tra gli altri studenti, era maledettamente scaltro. Sapeva che così facendo non avrebbe potuto ricevere risposta negativa e che lei sarebbe venuta all'incontro.

Baba Yaga - Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora