Baba Yaga - Draco Malfoy

9 - The Devil

Evie era convinta di aver fatto l'unica cosa che le sarebbe davvero servita per restare in salvo. Soffriva ormai da troppo tempo, il dolore era una cosa che si portava dentro tutti i giorni. Non era mai riuscita a sfogarsi davvero, era come se avesse represso tutto in qualche angolo remoto della sua mente. E quando le situazioni si facevano più dure allora veniva fuori, il panico non era un buon modo per affrontare la vita. Si era ritrovata da sola la maggior parte delle volte, si sentiva inadatta e così costringeva gli altri a vederla sotto forma di perdente. Nessuno si era mai avvicinato a lei, nessuno prima di Draco.

Non poteva lasciarlo andare, era l'unico in grado di placare quello stato d'animo che ormai l'accompagnava da sempre. Anche se poteva sembrare cattivo, secondo lei avrebbe potuto cambiarlo, scavare tra i suoi sentimenti. Un po' quanto lui volesse scavare dentro i suoi ricordi. Credeva facesse così per trovare il motivo del suo dolore, credeva lo stesse facendo per lei.

Erano ormai passati due giorni da quell'incontro nella stanza del Diavolo. Si interrogava su quando e come avrebbe riavuto sue notizie, ormai aveva capito come funzionavano le cose. Era lui a scegliere, lui a decidere e aveva iniziato a credere che fosse la cosa migliore. Piano piano la sua mente si stava incastrando perfettamente a quella del ragazzo, iniziava piano piano a fidarsi di lui.

Camminava senza curarsi, come sempre, di ciò che le accadesse intorno. Era così presa a pensare a come sarebbe cambiata la sua vita da quel momento, che non riusciva a prestare attenzione a come gli altri vivessero la loro.

Doveva attraversare un lungo corridoio per poter arrivare alla prossima lezione, era in ritardo e non c'era più alcuno studente fuori dalle aule. Si sentivano ronzii di voci lontane, il tempo non era mai cambiato, la pioggia echeggiava come sempre fuori dalle finestre. Stringeva nervosamente i libri al petto, doveva fare in fretta se non voleva beccarsi una punizione. Passò davanti a un gruppo di ragazzi Serpeverde, Nott, Pucey, Goyle. I tre erano soliti importunare chiunque non gli fosse particolarmente a genio. Inutile ribadire quanto Evie fosse una delle loro prede preferite. Era facile prendersela con lei, era sola.

Il gregge si muove in branco, gli emarginati vengono discriminati.

Questo era il modo in cui Evie dipingeva la sua casa. Quando li vide seduti sulle enormi lastre vicino alle finestre, cercò di passare silenziosamente, credendo che non l'avrebbero considerata. Non voleva essere presa di mira per l'ennesima volta. Era felice, non voleva che nessuno interrompesse quei suoi pensieri positivi.

'' Guarda, guarda .. '' Nott l'aveva vista, la squadrava dall'alto al basso, mentre si avvicinava a lei con quell'aria da sbruffone. '' Ti prego lasciami stare '' Evie cercò di non incontrare il suo sguardo, il suo cuore stava battendo così forte che quasi era udibile all'esterno. Sapeva cosa la stesse aspettando.

'' Avete sentito ? '' Si girò a guardare i suoi amici che ridevano '' Evie ha iniziato a pregarmi '' si avvicinò alla sua testa, prese un'enorme ciocca di capelli e la tirò forte verso di sé '' Sei il disonore dei Serpeverde '' la guardava con disprezzo e le sputò sulla divisa. Per lui, Evie, era solo un errore. Non aveva alcun diritto di far parte della loro casa. La Young cercò di trattenere le lacrime, voleva concedersi il lusso di piangere da sola. Voleva cercare di essere forte, come le aveva insegnato Draco.

Respira,

tra poco finirà.

Questo era ciò che pensava mentre il suo rivale la teneva stretta, le stava facendo male, ma lei voleva resistere. Nott la vide così piena di sè e questo lo condusse a diventare ancora di più un mostro. Lasciò la presa alla testa dandole uno strattone, buttandola sul pavimento. La guardó dall'alto al basso '' Vorrei tanto capire cosa ci trova in te Malfoy '' Evie rimase scioccata al suono di quella frase, allora anche loro sapevano della loro, appena scoperta amicizia. Se lui aveva parlato di lei ai suoi amici forse era vero che provava qualcosa.