Stark Expo

1K 55 4
                                    

La sera della mostra era ormai giunta e Bucky non era riuscito a rifiutare l'appuntamento con Mary. Olivia, da parte sua, non fu per niente contenta. Accettò di uscire con un certo Thomas, un loro compagno di squadra che aveva un paio di anni in più di lei, sperando da un lato di poter dare noia a James.
Si mise un vestito bordeaux che le batteva sul polpaccio ed un paio di scarpe con il tacco nere, per poi truccarsi leggermente e sistemarsi i capelli con un fermaglio di perle che le aveva regalato la madre. Thomas sarebbe passato a prenderla da lì a poco. Si sedette sul letto e fece dondolare la pochette avanti e indietro fissando il muro. Se avesse visto quella tipa e Bucky toccarsi, avrebbe sicuramente fatto un casino. Rise pensando alla scena. Qualcuno bussò alla porta.
Si alzò e andò ad aprire.
"Ciao Thomas. – disse distrattamente aprendo la porta. Alzò un sopracciglio. – James?" domandò alla vista del ragazzo.
"Sei bellissima." si limitò a dire lui, imbarazzato. Lei sorrise e inclinò il viso di lato.
"Che cosa c'è?" chiese confusa. Lui si guardò intorno e poi la spinse nella stanza, chiudendo la porta.
"Non andare con Thomas. Ho sentito che ha brutte intenzioni." la informò lui, guardandola serio. Lei fece una smorfia.
"Quindi tu puoi andare ad un appuntamento con Mary l'infermiera carina e io devo starmene qua ad annoiarmi?"
Lui scosse il viso.
"Ho sentito che parlava con i suoi compagni di stanza..." il ragazzo cercava di spiegarsi, ma lei lo interruppe.
"Andrò al mio appuntamento e ti farò anche pentire di non aver portato me ma Mary." disse incrociando le braccia al petto. Lui le prese le spalle.
"Verrai con noi, ma ti prego non rimanere sola con quel ragazzo." sembrava la stesse supplicando.
In fondo stava ottenendo proprio quello che voleva: andare all'appuntamento con James. Anche se questo voleva dire dover vedere lui e quella ragazza stare appiccicati. Lei si strinse nelle spalle e si sedette sul letto, lui la seguì.
"Non voglio passare la sera a reggere la candela a voi coppiette." disse abbassando lo sguardo.
"Non reggerai proprio nulla, andremo come un gruppo per divertirci, ci stai?" lui le stava accarezzando una guancia sorridendo per incoraggiarla. Lei annuì. James era sempre capace di convincerla.
Le diede un piccolo bacio sulle labbra, poi si alzò e le porse la mano per uscire. Non appena aprirono la porta, Thomas era in piedi dietro ad essa.
"E per questo motivo dovrai venire con noi. – disse il ragazzo lasciandole la mano e facendosi autoritario – Mi dispiace Thomas, ma ordini dall'alto, è minorenne, non può uscire senza un adulto."
Si allontanarono trattenendo una risata e lasciando il ragazzo immobile davanti alla porta, confuso.
Non appena girarono l'angolo, scoppiarono a ridere. Era una scusa pessima, terribile. In fondo al corridoio Steve, Mary e Amy li stavano aspettando. Erano tutti così carini. Si incamminarono verso di loro e li salutarono, poi si diressero tutti insieme verso l'Expo.
Olivia non scoprì mai se effettivamente Thomas avesse brutte intenzioni o quella era stata solo una scusa.

Arrivarono alla manifestazione, tutti si guardarono intorno stupefatti. Tutto sommato non era proprio il momento per un evento del genere, erano in piena guerra, ma il signor Stark non era sicuramente conosciuto per la sua modestia o per quanto seguisse bene le regole imposte.
Passarono la serata tranquilli, divertendosi e non pensando alle missioni e alle cose negative. Decisero di bere qualcosa tutti insieme, offrendo un bicchiere anche alla ragazzina. Pessima idea. In poco tempo il vino le diede alla testa. Seduti al tavolo, fece scivolare distrattamente una mano sulla gamba del ragazzo che le stava accanto, accarezzandola piano. Bucky si morse il labbro e le strinse piano la mano. Lei la tolse riprendendo ad accarezzarlo piano con la punta delle dita.
"Liv." disse lui a denti stretti. Lei lo guardò sorridendogli, facendo salire piano la mano.
"Vado a prendere un'altra birra, accompagnami. Scusate." sbottò veloce prendendo il polso della ragazza e portandola con sé verso un chiosco che vendeva da bere.
"Devi smetterla." concluse lui girando dietro ad uno stand, in un posto appartato. La ragazza inclinò il viso e gli cinse il busto con le braccia.
"Non ho fatto niente." rispose lei con aria innocente. Lo stava facendo di nuovo. Lui alzò lo sguardo cercando di non guardarla, poi le mise le mani sulle guance e si avvicinò a lei.
"Ti prego devi smetterla perché se si dovessero accorgere di qualcosa..." cercò di dire lui, ma gli occhi della ragazzina erano fissi nei suoi e le loro labbra si stavano per sfiorare. Lui si maledisse nella sua mente, cedendo e facendo pressione sulle labbra di lei, affondando le dita nei suoi capelli.

"Buck..." Steve era fermo in piedi a qualche metro da loro, gli occhi sbarrati. I due si staccarono e lo guardarono colpevoli, non trovando le parole per spiegarsi.
"Steve..." disse Bucky facendo un passo avanti imbarazzato.
L'amico scosse il viso, poi si guardò intorno e si avvicinò a loro.
"Siete impazziti? Sei impazzito? – domandò puntando un dito verso Bucky – Se lo venissero a sapere..."
"Non lo verrà a sapere nessuno." lo interruppe Bucky, scuotendo la testa.
Steve li guardò ancora per alcuni istanti, poi scoppiò a ridere. I due si guardarono, poi lo guardarono confusi. Il ragazzo tornò in sé dopo alcuni istanti, avvicinandosi ancora di più a loro con un sorriso sul viso.
"Non sono idiota. Lo so da almeno una settimana." annunciò.
"Come?" gli chiese la ragazzina incrociando le braccia al petto.
"Tu lo chiami James, lui ha un tuo fermaglio per i capelli al polso, sparite sempre nello stesso momento... non sono idiota, e avrei tantissimi altri indizi. – ridacchiò il ragazzo, non sembrava arrabbiato. – Ah e Bucky, dovresti smettila di sognarla e dire il suo nome di notte, sta diventando inquietante sapere quello che fate."
Steve e Olivia scoppiarono a ridere mentre le gote di Bucky divennero rosse. L'amico li abbracciò e sussurrò piano alle loro orecchie.
"Il vostro segreto è al sicuro con me." disse, per poi invitarli a seguirlo per tornare al tavolo con gli altri.
I due si guardarono e lui strinse la ragazza da una spalla mentre lei cercò di togliergli il rossetto dalle labbra con la mano, ridendo. Erano seriamente preoccupati di quello che Steve avrebbe detto, ma tutto sommato non era andata male come pensavano. Avrebbero dovuto stare più attenti, però. Non tutti l'avrebbero pensata come l'amico.

Keep Under WrapsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora