Capitolo 18

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Io e Chiara stiamo esaminando i documenti da oramai qualche ora. L'aula è quasi deserta, se non per qualche ragazzo che legge sul lato opposto della stanza, rispetto a noi. Abbiamo ricoperto interamente uno dei tavoli circolari con i fogli raccolti nel corso degli ultimi giorni, ci sono i progetti che ha recuperato Sam, i rapporti dell'Air Force ed anche le cartelle di Hammer e Strucker trovate allo S.H.I.E.L.D.

-Sai, Morgan, credo che dovremo fare qualche fotocopia- ride -Se non vuoi che gli altri si accorgano dell'assenza di tutti questi documenti, dovremo rimetterli al loro posto e lavorare sulle copie-

-Si, in effetti...- sfoglio velocemente le pratiche di recupero che l'esercito aveva rilasciato allo S.H.I.E.L.D. diversi anni fa -Qua forniscono alcune informazioni basilari sul reattore-

Chiara si sporge verso di me, per leggere sottovoce le medesime righe del foglio -Gli Stati Uniti hanno investito cinquantacinque milioni di sterline in sette anni per la prima accensione del reattore nucleare a fusione...-

Proseguo io, qualche paragrafo sotto -...ll prototipo sarebbe dunque in grado di riprodurre energia elettrica imitando il processo che accende il Sole e le altre stelle- mi si gela il sangue nelle vene per un attimo -Direi che siamo nella cosiddetta fino al collo-

Mi spiaccica una mano in faccia -Shhh taci- prosegue tenendo il segno con il dito -Il confinamento del plasma, affinchè venga isolato dalle pareti del reattore, è sostenuto attraverso intensi campi magnetici. La tecnologia ha però un'inconveniente, la sua forma toroidale causa improvvise instabilità, le quali interrompono il confinamento elettromagnetico con la duplice conseguenza di fermare la produzione di energia e danneggiare le componenti chiave del reattore- prende un respiro profondo recuperando il fiato -Ecco perchè l'avevano affidato ad Hammer, l'HYDRA da sola non ne è capace!-

-Ecco perchè hanno bisogno di fonti energetiche illimitabili! Hammer lo aveva detto...- mi stravacco sulla sedia portandomi le mani a sostegno del collo -È un bel problema, sai-

-Giura?! Non l'avrei mai detto!!!- beve un sorso d'acqua dalla sua bottiglietta, probabilmente per riattivare i neuroni -Tu saresti in grado di farne qualcosa?-

-IO?!- mi indico con fare sbalordito -Non sono di certo un ingegnere nucleare! Tantomeno uno aereospaziale!!!-

Alza le mani -Chiedo eh- strabuzza gli occhi

Sprofondo disperatamente la testa nelle mani -Non so cosa fare, non ho la più pallida idea del come o dal dove iniziare- sospiro -Quanto mi servirebbe una mano da papà ora...-

-WOH WOH WOH- mi colpisce la spalla -Non so se essere più stupita della prima o della seconda cosa che hai detto, amica! WUUUUH- le spunta una smorfia -L'orgoglio ti sta abbandonando, ultimamente, uhu?-

-Mi serve una mano da qualcuno, non potrei mai capirlo da sola- ammetto che ci sto perdendo le speranze -I progetti e le indicazioni sono troppo sofisticate per le mie competenze-

-OWW MA GUARDA!!!- esaspera l'esclamazione aprendo le braccia -Fatalità un paio d'ore fa ti dissi che è meglio lasciarli lavorare da soli! Visto?! Non hai ottenuto nulla, anzi, ora corri solamente il rischio di farti scoprire mentre riporti alla base le documentazioni, brava furba!- recupera il mio zaino infilandoci nuovamente dentro il tutto

-Ci deve essere una soluzione... un punto di incontro... non so... fonti illimitate... cosa intendono secondo te?-

-Dimenticavo...- interrompe la mia apparente inutile riflessione, mostrandomi il pc che avevo nello zaino -Hai ottenuto un computer rotto!!!-

Balzo in piedi -Come rotto?!- lo apro per controllare e grazie alla mia solita sfortuna, lo trovo perfettamente fratturato nel mezzo -E questo come lo spiego a casa? Ufffff- getto la testa all'indietro, snervata -Per la cronaca, è colpa di Peter! Ha fatto irruzione in camera mia spaventandomi-

-Si immagino- ride mentre sistema la sedia sotto al tavolo

-Non scherzo!- sbuffo -Vabbè, andiamocene o qui ci chiudono dentro, è quasi ora di cena- raccogliamo le ultime cose per poi imboccare il corridoio. Impossibile negare che la scuola da vuota ha un aspetto quasi tetro, triste.

-A proposito, Bucky ti ha detto della proposta che mi ha fatto?- saltella prendendomi sottobraccio

Ho uno scompenso cardiaco -Proposta?! Di cosa?-

-Cena! Stasera mi porta al The View restaurant!!!-

Mi porto una mano sul cuore -Santissimi numi!- ed io che pensavo all'impensabile... che colpo!
Ho sudato freddo.
Lasciamo perdere vah.

Percorriamo l'intero cortile della nostra scuola -Lo so, strepitoso! Quel posto è magico, dicono che facciano cibi squisiti!!! Non so nemmeno cosa mettermi, quindi TUUU mi darai una mano- sorride euforica -Ti chiamo appena sono a casa, così mi consigli, d'accordo?-

-Si certo- Un pensiero mi sta tormentando in questo momento. La testa colma di cose e l'eccessiva stanchezza che ho addosso negli ultimi tempi, quasi mi impedisce di dimostrarle quanto in realtà io sia felice per lei. Lo sono, ovviamente, ma credo di non averglielo fatto capire a pieno come vorrei. Il peggio arriva nel momento in cui mi accorgo di non sapere come fare.

Non ci riesco. Perchè?
Cosa mi sta succedendo?!
Morgan, reagisci cavolo!
-Hmmm hai idee del cosa indossare?-

-Ti ho... appena detto che non lo so...- sembra più incuriosita dal motivo del mio lapsus, che stupita -Va tutto bene?-

-Certo, avevo solo... capito male- faccio un gesto come per aiutarmi a ripercorrere la memoria.

-Non è vero- deve essersene accorta. Mi prende per mano fermandomi nel procedere -Ehi, so quanto odi non farcela. Ti conosco. Ma non essere così severa con te stessa, meriti una tregua. Smettila di autoconsumarti di rimorsi- le annuisco, ma continua imperterrita -Guardati attorno, hai tutto ciò che si potrebbe desiderare, comprese un mucchio di brave persone che ti amano-

Annuisco nuovamente.
Stavolta spero di riuscire a cambiare discorso -Comunque il The View è un eccellente ristorante, la vista è spettacolare da lassù e fanno da mangiare benissimo. Mamma e papà mi ci avevano portato al quattordicesimo compleanno-

-Si. Bene- ora sembra più convinta, ma rimane a fissarmi in cerca di risposte -Vuoi che ti accompagni a casa?-

-Tranquilla, torno a piedi- mi impegno a sorriderle -Ho solo bisogno d'aria-

Ancora non sposta lo sguardo dai miei occhi -Chiamami quando arrivi, ok?-

-Tu pensa a divertirti con Bucky- la abbraccio

-Sarà fatto- ci salutiamo un'ultima volta.
Poi inizio ad avviarmi nella direzione del Compound.
Solito cappuccio in testa, solite cuffiette.

Ancora una volta mi ritrovo da sola con i miei pensieri, ancora una volta mi ritrovo a pensare. Pensare a tutto e pensare a niente, per poi ripromettermi di non farlo
Ma puntualmente lo rifaccio.
Pensare che forse è vero, forse c'è davvero qualcosa di diverso in me
Ma non quello che tutti credono, non quello che tutti si aspetterebbero da me
E non so il perché, non voglio esserlo
Ma è così.
Pensare che forse non mi conosco abbastanza, che forse ho paura di conoscermi davvero

E se fossi stata preparata a tutto, a combattere, a lottare per ciò in cui credo, ma non a vivere la mia vita? A vivere ciò che vorrei davvero vivere?
È questo ciò che voglio? Cosa voglio davvero?
Ma infondo non è così, perchè cosa sarei senza questo lavoro, questa famiglia?
Senza questa droga che tanto mi appaga quanto distrugge?
Cosa sarei senza mio papà, senza mia mamma?
Cosa sarei senza i miei amici?
Cosa senza Peter?
Cosa senza Steve, Wanda, Nat, Sam, Bucky, Thor, Bruce...?
E persino, cosa sarei senza quella piccola bambina di un'altra realtà che tanto mi assomiglia?
Cosa sarei se non fossi io?

Domande alla quale non ho ancora trovato una risposta
E alla quale forse non la troverò mai.
Penso di conoscermi, di essere sicura di quello che sono e di quello che faccio
A volte me ne dimentico.
Vorrei vivere senza il costante bisogno del dover essere, ma semplicemente l'essere.
A volte non sono sicura di farcela, ma ci provo. Ci proverò!
Per la piccola Morgan di un altro mondo, per Ester, per la mia famiglia, per i miei amici, i miei compagni. Per il mondo e per l'intero universo.

E per me?
A volte me ne dimentico.

Scrivo un messaggio a Chiara appena giungo ai piedi del Compound
"Sono a casa, tutto ok. Poi fammi sapere come va :) Divertiti!".

More Complicated | Morgan StarkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora