Capitolo 7

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Ieri sera, una volta tornata a casa, ho raccontato l'accaduto al resto del Team ed abbiamo riflettuto insieme riguardo a ciò che potrebbe accadere d'ora in avanti. La morale del confronto è stata: "Dovremo semplicemente aspettare che Thor trovi suo fratello". Solo allora, potremo chiedere a Loki ciò che è successo dal momento in cui lui e la sua versione alternativa si sono visti. E forse, solo alla fine, progetteremo come agire.

Speriamo soltanto che Loki non faccia brutti scherzi e capisca la gravità della situazione, il suo aiuto ora come ora, ci sarebbe indispensabile. Sempre che abbia intenzione di collaborare. Al momento abbiamo le mani legate, o meglio, i due Loki ce le hanno legate. Mi affido solo a Thor.

La mia stanchezza, poi, ha preso il sopravvento. Sono crollata sul letto pochi minuti dopo il termine della riunione. Erano le 01:00 passate e non avevo neanche lontanamente le forze di mettermi il pigiama, tantomeno infilarmi sotto alle coperte.

Avete presente la sensazione di aver dormito a malapena dieci minuti in una notte? Quando chiudete finalmente gli occhi, ma vi ritrovate a riaprirli subito dopo? Ecco. Ero io questa mattina, appena F.R.I.D.A.Y. mi ha svegliata.
Volevo piangere. Anzi, credo che qualche lacrima disperata mi sia pure scesa.

Ora io e Peter ci stiamo dirigendo alla fermata dell'autobus, come di consueto. Per il momento, nessuno dei due ha parlato, ma dubito che la questione durerà ancora a lungo. Lui cammina tranquillamente al mio fianco, reggendo con la mano una spallina dello zaino, e guarda dritto. Io a momenti mi addormento in piedi

-Quindi sei uscita con Thor, ieri sera- mi risveglio subito, appena inizia a dialogare

-Aveva bisogno di parlarmi... tutto qua-

-Dove ti ha portata?- accellera il passo improvvisamente, superandomi per camminare all'indietro rivolto verso di me. Ha un sorriso che non promette nulla di buono.

-Vuoi sapere dove mi ha portata?!-

-Si, è quello che ti ho chiesto- riafferma con aria ovvia

-Sulla fiaccola della Statua della Libertà- sorrido inclinando la testa da un lato -Perchè?-

-Così per sapere...- prova chiaramente a nascondermi qualcosa, ma ci rinuncia appena capisce che non ho intenzione di proseguire il discorso -E dimmi, la vista era migliore rispetto al tetto di un banale grattacielo?-

Seriamente? Si mette a dire queste cose già di prima mattina?! -Non dire cavolate, Peter. Non ne sono dell'umore-

Mi blocca bruscamente, impedendomi di proseguire nel tragitto -Ti ha dato da bere, vero?-

-Eh? Ma cosa ti prende stamattina?!- lo sposto ricominciando a camminare.
Come cavolo l'ha capito?!?!

-Ti ho guardata attentamente ieri sera mentre ci spiegavi- gli scappa un sorrisino -E di norma non ti addormenti con addosso gli abiti della giornata-

A quel punto sono io che mi arresto in mezzo alla strada -Sei entrato in camera mia mentre dormivo?-

-Si. Sei la mia ragazza fino a prova contraria- fa provocatoriamente un passo verso di me -Ti vedo nervosa ultimamante, dovresti rilassarti di più...- sposta una ciocca dei miei capelli

-OH, perché non ci ho pensato?! Magari mi farebbe bene rilassarmi... meglio tra scuola e vita da Avenger oppure tra la gestione di due realtà ed indagini antiterroristiche? Cosa mi consigli?!-

-Divertente...- si guarda attorno ricominciando a camminare al mio fianco.

Torniamo a camminare in silenzio, l'uno a fianco dell'altro; Le sue parole mi stanno ancora echeggiando nella testa. Pensandoci bene ha ragione, sto esagerando e tutto questo stress non è di certo d'aiuto

More Complicated | Morgan StarkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora