Capitolo 38 - Finale.

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Ancora prima dei suoni, mi giungono le sensazioni.
Fare affidamento ad una semplice intuizione potrebbe non essere la migliore delle scelte, in una simile circostanza, ma un qualche strano sesto senso mi dice che forse non sono lontana dalla verità.
Non saprei dire quanto sia trascorso dal momento in cui chiusi gli occhi. Ad istinto direi un'eternità! Il tempo si è come appiattito, è rallentato nell'accompagnarmi in un profondissimo sonno rigeneratore. Probabilmente il migliore di cui abbia memoria. Lo stimolo del mio risveglio, tuttavia, arriva lentamente e non per mano esterna. É piuttosto una pulsione, una spinta interna dovuta dalla sazietà del riposo. I primi albori del giorno riflettono la loro luce sulle mie palpebre ancora chiuse, l'odore e la freschezza dell'aria portano un chiaro messaggio. La polvere si è riassestata ed è ora mescolata con il leggero strato d'umidità del cemento.

Distinguo appena il rumore del dileguamento del casco -Avanti, non è questo il posto per morire- delle dita fredde picchiettano sulle mie guance -Parlo con entrambi, su!-
Nonostante io stia ricominciando ad aprire gli occhi, ho bisogno comunque di qualche buon secondo di tempo per arrivare a riconoscere quella che è una delle voci più inconfondibili di sempre.
Fury -Sono quello originale, tranquilla. Niente più doppioni- mi sorride tra una risata e l'altra osservando la mia espressione sfatta -Chi l'avrebbe mai detto che un colpo alla testa sarebbe bastato per mettere K.O. due Stark!-

Inclino leggermente il capo nella direzione di Tony, ben più distante dal punto nel quale mi trovo ancora io e apparentemente nelle mie stesse condizioni -Il "colpo alla testa"- contesta senza provare minimamente ad alzarsi -Corrisponde ad una caduta di circa cinquanta metri. Per non parlare del fatto che l'edificio ci sia esploso addosso! Accertati di ciò che dici, BoyBand. L'essere Avengers non ci rende immortali e nemmeno questa armatura.-

-Avete perso conoscenza per un po'- è la brillante considerazione di Fury -Mi sembra che ora stiate benone-

Effettivamente qui non c'è nessun'altro al di fuori di noi tre. La distesa d'asfalto ora è completamente vuota -Dove sono tutti?- guardo Nick schiarendo la voce rauca -L'altro te e tutti quegli aerei...-

-Se ne sono andati- alza il naso verso il cielo -Fortunatamente si sono presi la briga di avvisarmi-

Tony è evidentemente frastornato. Fissa il vuoto, a volte il paesaggio, e scruta di tanto in tanto il grado di luminosità dell'atmosfera -Che ore sono?-

-Manca poco all'alba- ci risponde l'altro controllandosi il polso -05:12-

Papà annuisce mentre si accerta sia delle mie, che delle sue condizioni -Da quanto eravamo così?-

Fury si avvicina a noi con un sorriso rassegnato e compiaciuto sulle labbra -Quasi quarantacinque minuti- gli porge un braccio per aiutarlo ad alzarsi -Di ciò che si trovava qui intorno ne resta davvero poco, ma siete comunque riusciti a fermare Sylvie ed il decollo della navicella contenente il reattore- mima di togliersi il cappello

-Vuoi dirmi che tutti loro se ne sono veramente andati così? Dal nulla? Lasciandoci morenti a terra?!- al momento provo soltanto un dolore al braccio, sufficiente però, ad impedirmi scioltezza nei movimenti.

-Mi hanno chiamato prima di sparire- ci spiega -Volevano comunque assicurarsi che foste in buone mani- si avvicina per aiutare anche me

-Davvero un bel gesto!- esclamo rimettendomi in piedi

-Il loro lavoro era finito, Edith! Che pretendevi? Hanno la loro variante, il loro Tesseract... Nulla li avrebbe fatti trattenere ulteriormente!-

-Si sono ripresi anche la Gemma?!- gli domando ancora incredula. Lui annuisce ed io di conseguenza -D'accordo... Eventuali considerazioni, E.D.I.T.H.?- chiedo alla voce della mia stessa ragione

More Complicated | Morgan StarkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora