Capitolo 33

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23:53
Arrivo di corsa al piano terra del Compound -Happy! Happy!- lo trovo mezzo assonnato su una poltroncina dietro al bancone -Mi serve un passaggio!-

Apre a fatica gli occhi -Che?- non so dire se sia più confuso o assonnato

-Mi serve un passaggio fino allo S.H.I.E.L.D.- congiungo le mani -Ti prego, ho l'armatura fuori uso e non posso spostarmi da sola. É urgentissimo, credo di avere la soluzione a tutti i problemi-

Si prende il tempo necessario per guardarmi bene negli occhi -Fai sul serio?- indica l'orario sul display del computer

-Happy, per la prima volta in vita mia so perfettamente cosa fare!- tiro un sorrisino -Non puoi dirmi di no-

Sospira alzandosi -Devi toglierti questa brutta abitudine di lavorare nel cuore della notte. Sei peggio di Tony quando ti ci metti-

Lo seguo fino al parcheggio -Lo prendo come un complimento-

Mi apre la portiera anteriore della Q8 per poi prendere posto alla guida. Inspira profondamente schiafeggiandosi la faccia quattro o cinque volte per assicurarsi di essere ben reattivo -Quanto tempo abbiamo?- si mette la cintura

-Non ne abbiamo.-

-Come sempre...- parte alla massima velocità verso Turtle Bay. Traffico a quest'ora fortunatamente non se ne vede, tantochè in un record assoluto di soli sei minuti, giungiamo ai piedi del Quartier Generale S.H.I.E.L.D. -Testa sulle spalle, eh- controlla mentre scendo

-Come sempre- scannerizzo il badge su tutte le misure di sicurezza per avere accesso all'atrio principale. Punto dritto al bancone della portineria sotto al gigantesco simbolo dell'aquila, adocchiando un volto familiare già da debita distanza. Non credevo facesse anche il turno di notte -Emily!- arrivo di fronte alla sua postazione

-Morgan?!- inizialmente non aveva realizzato -Che ci fai qui?-

-Avrei bisogno di questo- estraggo il foglio contenuto nella busta nera -Non saprei dove dirigermi- lo appoggio sul bancone facendolo scorrere verso di lei

Sgrana gli occhi -A quest'ora?!-

-É di massima urgenza-

Non è l'unica a sembrare scioccata, anche i colleghi al suo fianco iniziano a guardarmi storti -D'accordo- cerca la categoria sullo schermo ologrammatico -Ascensore A, quindicesimo piano, stanza trentaquattro- sorride -Ma dubito tu possa ricevere riscontri, a quest'ora-

-Farò del mio meglio- riprendo la busta -Ti ringrazio-

-Figurati, è un piacere-

Seguo attentamente le indicazioni che mi ha fornito, prendendo l'ascensore dedicato a quella specifica sezione dell'organizzazione e attraversando ben quattro corridoi prima di trovarmi davanti alla stanza con il numero "34" inciso a lato.
Bene, ora non mi resta che entrare.
Istintivamente controllo l'orologio al polso, senza però trovarlo. Devo ancora farci l'abitudine.
Busso tre colpi.
Trascorrono una trentina di secondi, ma ancora nulla.
Decido dunque di riprovare, stavolta insistendo un po' di più, fino a quando un suono incomprensibile dall'interno avvisa del suo arrivo.

Si spalanca la porta con Fitz sulla soglia. É logicamente in pigiama, con il segno del lenzuolo che corre lungo tutta la guancia destra. Cerca di spalancare gli occhi assonnati, ma la potente luce a led proveniente dai corridoi, sembra non aiutarlo.

More Complicated | Morgan StarkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora