Capitolo 26

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Poco dopo il termine della riunione, ci dividiamo. Alcuni fanno marcia indietro nelle loro stanze, Bruce e Tony tornano in laboratorio per rifinire i gadget che utilizzaremo domani sera, e i rimanenti si dedicano alle sessioni, me compresa.

In preparazione alla festicciola dell'HYDRA ho deciso di lavorare con Wanda, la compagna ideale se ho intenzione di allenarmi al massimo delle mie capacità. Non ci risparmiamo mai. Ho sempre amato lavorare con lei, eccelle in tutte la abilità fondamentali, è particolamente stimolante, ottima per avanzare di competanza e tremendamente ardua. Non posso nemmeno negare che i suoi poteri farebbero invidia persino a Thor.
Nei momenti di pausa, solitamente, ci raccontiamo le ultime novità su come è andata la giornata, ma nell'ultimo periodo c'è ben poco da condividere.

Mentre beviamo, si siede al mio fianco sulla panchina, mi guarda con un sorriso sereno -Non abbiamo più avuto occasione di parlare molto...-

-Già e mi dispiace, a volte vorrei soltanto un po' di tranquillità-

-Vorrei lo stesso anche io- sorride osservando l'allenamento di Sam e Bucky, poco dopo torna a guardarmi -Morgan, posso farti una domanda?-

Le faccio cenno di continuare -Vai-

-Cosa ti ha spinto da Loki ieri sera?-

Sobbalzo dalla sorpresa -Ohh- ridacchio -Ok...Sinceramente?- in risposta annuisce -...Non lo so- alzo le spalle -Sentivo di doverlo fare, forse per il bisogno di vedere entrambe le facce della medaglia... Detesto limitarmi ad un solo punto di vista, perciò ho pensato che estendere i limiti del visibile potesse essere una mossa astuta, ma...-

-Ma lui lo è di più...-

-È TERRIBILMENTE più astuto di me, Wanda! Più di tutti noi assieme!- scappa una risata ad entrambe -Però in lui c'è qualcosa che... non so, sembra stia cercando disperatamente... o magari è solo una mia impressione. In fin dei conti, credo che abbia solo paura-

-Loki ha paura? Questa si che è bella!- batte la mano sul suo ginocchio

-Sai, credo che in tutto quel suo nero ci sia anche un briciolo di bianco...-

Mi avvolge un braccio sulle spalle -Ti vedo cambiata nelle ultime settimane. Stai bene?-

Non so cosa rispondere.
Annuisco -Si. Probabilmente sto solo pensando troppo- mi rialzo per concludere l'allenamento -Andiamo?- le tendo la mano per aiutarla ad alzarsi, ma sorprendentemente rimane paralizzata a fissarmi -Ehi. Tutto ok?- muovo le dita davanti ai suoi occhi per risvegliarla

Sbatte le palpebre un paio di volte -Si si ci sono- spero non mi stesse leggendo la mente senza il mio permesso... Ne sarebbe in grado -Forza, terminiamo questo combattimento!-

Attorno alle 16:30 concludiamo quasi tutti l'allenamento, ed io, senza dilungarmi troppo nelle chiacchiere altrui, mi avvio in camera per una lunga, lunghissima e meritata doccia. Trascorrono ben dodici canzoni, prima che io sia nuovamente pronta nelle mie vesti quotidiane. Decido quindi di tornare in soggiorno per controllare che tutto sia nella norma e stravaccarmi sul divano.
La nullafacenza è la mia attività preferita.

Dalla vetrata adiacente al televisore si ammira l'intera città. Essendo questa costruzione soprelevata rispetto al resto dei dintorni, il monitoraggio è per buona parte effettuabile anche ad occhio nudo. Tuttavia, distinguere da qui le vie che solitamente percorro con i piedi a terra, risulta complesso. Volandoci sopra sarebbe paradossalmente più facile.

Socchiudo l'occhio sinistro cercando di concentrarmi sull'itinerario che faccio da casa a scuola, disegnado con un dito, sul vetro, l'intero tragitto di vie. Il mio indice lascia un leggero segno opaco, che visto da questa particolare angolazione, corrisponde alla perfezione con le strade sotto a miei occhi. Una bella sensazione.

More Complicated | Morgan StarkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora