Cosa rappresenta per noi adolescenti la speranza? Bella domanda, pensi di avere una risposta adatta? Tre quarti dei ragazzi che incontri ti dicono che la speranza in età adolescenziale è qualcosa che vedi scivolarti via dalle mani in un lasso di tempo così corto che nemmeno te ne accorgi.
La prima cosa che si pensa di perdere è la speranza di prendere dei bei voti a scuola per far felici i propri genitori, cosa che trovo completamente scorretta, ma che molto spesso faccio anche io involontariamente.
Claire aveva degli ottimi voti ed una media impeccabile che rendeva i suoi genitori molto più orgogliosi di quanto già non fossero.
Damian manteneva una media alta, ma si diceva in giro che i suoi fossero solo colpi di fortuna, quelli che mancano a coloro i quali ne avrebbero bisogno. Se fosse realmente così o no, non era dato saperlo, e di certo nessuno avrebbe mai rischiato di mettere il naso negli affari di un ragazzo importante come lui.
Poi passiamo a perdere la speranza in noi stessi. Ci vediamo brutti, sgorbi, imperfetti e troviamo sempre qualcosa che non va in noi. Crediamo che perfezione sia sinonimo di bel corpo, bei capelli, vita perfetta, fidanzato altrettanto perfetto, magari uno di quelli che ogni volta che usciamo ci compra una rosa o ci riempie di regali inutili, che possibilmente finiranno nel fondo dell'armadio una volta tornati a casa. Il concetto di perfezione, per noi ragazzi di oggi, racchiude in sé l'avere tutto quello che si vuole, il non ricevere mai un no come risposta, l'essere sempre al centro dell'attenzione altrui, ma sono questi i veri valori che un ragazzo dovrebbe avere? Va bene che siamo una generazione completamente a parte, ma così mi sembra eccessivo. Chi ci garantisce che tutto ciò non sia solo frutto della nostra fantasia? Che non sia una semplice barriera che ci impedisce di vivere a dovere la nostra vita? Capisco quanto possa essere difficile far morire certe idee dalla propria mente, soprattutto dopo che ci sono state inculcate in modo eccellente, ma ho fiducia nel fatto che non sia impossibile.
Damian non si riteneva assolutamente un brutto ragazzo, anzi, vantava la nomina di essere il migliore della sua scuola. Con un fisico che sembrava scolpito su misura faceva cadere tutte le ragazze ai suoi piedi. Tutte tranne una. L'unica "particolare", quella che non è attratta solo ed esclusivamente dal corpo del nostro diciottenne, ma dalla sua mente, da una vaga sensazione di conoscenza precaria. Lei è quella che renderà la nostra lettura più interessante.
Claire invece era molto più semplice come ragazza. Si piaceva, ma aspirava a livelli più alti, come quelli di Ariana Grande, Jade Picon, Charlie Jordan, Sabrina Carpenter, è inutile che continui ad elencarvi tutte queste belle ragazze, credo abbiate afferrato il concetto. Era una di quelle che arrossiva al minimo complimento, ma subito dopo pensava che fosse solo un modo per prenderla in giro e si metteva sulla difensiva. Non pensate mica che sia facile vivere con un peso del genere addosso, è forse la zavorra più grande che una semplice ragazza di diciotto anni può portare con sé. Bisogna trovare quella persona che ti permetta di buttarla via, lontano da te, ma è un'impresa alquanto difficile, soprattutto se vivi in una società dove alla base di ogni cosa si trovano i pregiudizi o la doppia faccia.
Perdiamo la speranza di poter andare avanti con persone nuove al nostro fianco perché convinti che quelle vecchie ci ostacolino, quando in realtà siamo noi che ci poniamo delle barriere lungo il cammino. E quante barriere mi sono posta da sola lungo la via in tutta la mia vita, solo le persone che mi stanno veramente accanto lo sanno. Sono così tante, che non riesco più a contarle sulle dita delle mie mani. No, non vado per nulla fiera di questa cosa, però devo dire che è stato grazie a questi ostacoli che sono cresciuta un po' di più, quindi qualcosa di buono, in fondo, l'hanno fatta. C'è ancora tanto, ma tanto lavoro da fare, eppure so che, continuando così, anche con piccoli passi alla volta, riuscirò a raggiungere i miei obiettivi.
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Persa nella tua bugia
Romance/cà·sa/ sostantivo femminile Costruzione eretta dall'uomo per abitarvi, suddivisa in vani ed eventualmente in piani. Per Claire Marchetti, ragazza Italo Americana, trasferitasi a Manhattan con i genitori per via del lavoro del padre, sempre solare c...