32. Io, te ed il lago George

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⚠️Ei tu, so che probabilmente per te non sarà importante e che penserai che è solo una perdita di tempo, ma ti chiedo per favore di lasciare una  ⭐⭐⭐ se ciò che leggi ti piace

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⚠️Ei tu, so che probabilmente per te non sarà importante e che penserai che è solo una perdita di tempo, ma ti chiedo per favore di lasciare una  ⭐⭐⭐ se ciò che leggi ti piace. Per me e molte altre autrici è una cosa veramente preziosa che ci dà la carica per andare avanti e ci aiuta a crescere e fare arrivare le storie ad un maggior numero di persone.⚠️

Ti ringrazio🤍

Damian's P.O.V.

«Cosa ci fate voi due insieme?» i miei occhi pieni di lacrime e le gambe che cedevano sotto il peso della crudele verità che per troppo tempo mi era stata nascosta da ambo le parti.

«Possiamo spiegare» le sue finte scuse e la sua risata seguita da quella della persona che le stava accanto.

«Me la sono presa. Non è stato poi così difficile se ci penso bene» un sorriso in segno di trionfo.

«Come avete potuto farmi questo?» la rabbia che montava all'interno di me come mai prima d'ora era riuscita a fare.

«Allo stesso modo con cui mi prenderò Claire» e poi il mio cervello era andato in fumo, aveva smesso di pensare in modo razionale e mi aveva suggerito di avventarmi sull'uomo, se tale si poteva definire, di fronte a me con rabbia e con sgomento, con dolore ma anche con senso di vendetta. Già avete capito bene, vendetta: quel sentimento che se ben radicato all'interno del tuo corpo ti consuma dall'interno risucchiando ogni cosa di te, che ti lascia morire in uno stato vegetale in mezzo alla stessa incapacità che hai avuto nel non reagire contro di lui in tempo.

Ma oltre a quello c'era dell'altro, c'erano dettagli che allora non avevo compreso e che avrei continuato a non comprendere, che forse non avrei mai scoperto o che forse stavano solo aspettando il momento giusto per venire fuori; il momento in cui due facce della stessa medaglia, due corpi fatti dello stesso sangue, si sarebbero scontrati per il potere, per un territorio troppo piccolo per ospitare entrambi allo stesso modo e nello stesso tempo.

«Damian, svegliati» e proprio quando sembrava che tutto quello che stessi sognando fosse diventato reale, ecco che apparve un elemento che mi fece dubitare di ciò: il richiamo di una voce lontana, ma allo stesso troppo vicina e troppo fuori luogo per appartenere a quel mondo di apparenze in cui mi ero rifugiato, o per meglio dire, in cui ero stato costretto ad arrivare.

«Damian per favore potresti aprire gli occhi? Non è carino sentire le tue urla di prima mattina» capii di aver smesso completamente di sognare quando fui in grado di riconoscere la voce di Scarlett che rimproverava Anastacia per essere stata così poco cauta nel parlarmi.

«Ben svegliato, si può sapere perché stavi urlando come un matto un nome a noi del tutto incomprensibile, o quasi? Per poco non svegliavi Claire al piano di sotto» Anastacia sembrava essere più scontrosa del solito quella mattina e ciò non fece che aumentare il mio fastidio.

Persa nella tua bugiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora