⚠️Ei tu, so che probabilmente per te non sarà importante e che penserai che è solo una perdita di tempo, ma ti chiedo per favore di lasciare una ⭐⭐⭐ se ciò che leggi ti piace. Per me e molte altre autrici è una cosa veramente preziosa che ci dà la carica per andare avanti e ci aiuta a crescere e fare arrivare le storie ad un maggior numero di persone.⚠️
Ti ringrazio🤍
Damian's P.O.V.
«Buongiorno a tutti, belli e brutti» ero comparso alle spalle dei ragazzi che si erano riuniti accanto all'armadietto di Claire, e li avevo leggermente spaventati con la mia voce squillante.
«Alla buon'ora amico, ma che fine hai fatto stamattina?» quella di Caleb voleva essere un'innocua domanda, ma mi aveva inevitabilmente fatto ripensare al fatto che non meno di venti minuti prima io mi trovassi in un parchetto abbandonato con una pistola puntata alla tempia.
«Ho dovuto sbrigare delle cose per mamma, nulla di grave, ma purtroppo non sono riuscito ad arrivare prima. Piccola, non mi dici nulla?» a Caleb avrei sicuramente raccontato in un secondo momento ciò che mi era successo, la mia priorità in quel momento era la mora di fronte a me che non mi degnava di uno sguardo.
«Immagino che questi impegni mattutini includano vedere Cindy Campbell, no?» la voce tagliente, proprio come l'ultima volta che c'eravamo lasciati.
«Guardami negli occhi per favore. Cosa ti fa pensare che io sia stato con lei, quando potevo benissimo venire da te?» sarebbe stato tecnicamente impossibile che lei fosse arrivata prima di me, quando ancora doveva essere servita, ma dopo ciò che avevo vissuto quell'oggi avrei potuto credere anche al soprannaturale.
-Tu non hai idea di come sia fatto il paese tuo. Veramente non ti sei ricordato della strada che taglia da casa sua? Io mi chiedo come facciano a farti fare da navigatore-
-Cavolo è vero, e io che ho dovuto addirittura infrangere la legge per fare in tempo... non che fosse la prima volta chiariamoci-
«E' entrata due minuti prima che varcassi la soglia con il rossetto completamente sbavato, i jeans sbottonati, i capelli arruffati e il giacchino in mano. Poi, come per magia, appari tu, con i capelli spettinati, le cuciture dei jeans completamente storte e le scarpe sporche di terra. Vorresti biasimarmi per i miei stessi pensieri?» la situazione era di certo più grave del previsto.
«Quindi secondo te, me la sarei fatta prima di venire da te? E sottolineo che sono venuto qui con la voglia matta di baciarti dopo tutto quello che ci siamo detti ieri. Pensi seriamente questo di me Claire? Perché credo di averti potuto dimostrare che sto cercando di fare qualcosa di giusto per te, sto cercando di andare avanti, di metterti prima di ogni cosa, ma se tu non vuoi che sia così puoi benissimo dirmelo» sentivo la vena sul collo pulsare come non mai e allo stesso tempo le mie gambe cedere di fronte all'esile figura di Claire, che con occhi lucidi stava provando ad avvicinarsi a me.
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Persa nella tua bugia
Romance/cà·sa/ sostantivo femminile Costruzione eretta dall'uomo per abitarvi, suddivisa in vani ed eventualmente in piani. Per Claire Marchetti, ragazza Italo Americana, trasferitasi a Manhattan con i genitori per via del lavoro del padre, sempre solare c...