21. Discussioni in riva al mare

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⚠️Ei tu, so che probabilmente per te non sarà importante e che penserai che è solo una perdita di tempo, ma ti chiedo per favore di lasciare una  ⭐⭐⭐ se ciò che leggi ti piace

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⚠️Ei tu, so che probabilmente per te non sarà importante e che penserai che è solo una perdita di tempo, ma ti chiedo per favore di lasciare una ⭐⭐⭐ se ciò che leggi ti piace. Per me e molte altre autrici è una cosa veramente preziosa che ci dà la carica per andare avanti e ci aiuta a crescere e fare arrivare le storie ad un maggior numero di persone.⚠️

Ti ringrazio🤍

Claire's P.O.V.

Ed ecco che come ogni mattina quell'orribile suono prodotto dalla sveglia arrivò alle mie orecchie troppo presto e come se non bastasse, mi trovai abbagliata dalla luce del sole che stava splendendo alto nel cielo attraverso le finestre di camera mia, che bell'inizio di giornata!

Mi chiesi come mai le tende non stessero attenuando la sua luce, dandomi una risposta solo dopo aver visto mia madre scappare letteralmente via dalla mia stanza non appena avevo aperto gli occhi. Io e quella donna avevamo ancora qualche conto in sospeso da sistemare.

Lunedì mattina stava a significare solo una cosa: un'altra settimana d'inferno, che io sicuramente non avrei retto.

Spostai, non proprio delicatamente, le coperte dal letto, mi stiracchiai, mi stropicciai gli occhi per farli ambientare e poi presi il cellulare per vedere se c'erano delle notifiche importanti. Constatato che ero praticamente invisibile per tutti, mi alzai dal letto, mi recai in bagno, sciacquai la faccia con dell'acqua gelida e tornai in camera per scegliere che vestiti indossare.

Dopo essere scesa in cucina e aver consumato la mia colazione, salii al piano di sopra, lavai i denti, presi lo zaino e uscii di casa per aspettare che Damian mi venisse a prendere, come ogni mattina da venti giorni a questa parte.

«Buongiorno bella addormentata» nemmeno a farla a posta, eccolo che arrivava con la sua splendida macchina nera per cui provavo un amore impossibile.

«Buongiorno mr. arroganza» avevo voglia di scherzare quella mattina, me lo poteva tranquillamente concedere una volta tanto.

«Io mi chiedo ancora perché ti permetta di venire in macchina con me e non ti lasci andare da sola» sbuffò lui mettendo in moto.

«Come va l'occhio?» sorvolai la domanda retorica che mi aveva posto e mi concentrai sulla cosa che più mi premeva sapere da quando avevo messo piede dentro la vettura: la sua salute. Dato che stava indossando degli occhiali da sole mi veniva alquanto complicato vedere in che pessime condizioni si era ridotto quella sera, ma non mi impediva certo di poterle immaginare.

«Benissimo, il viola mi dona un sacco» esclamò ridendo.

«Terrai gli occhiali tutto il giorno?» sicuramente tutti i presenti gli avrebbero fatto delle domande riguardo il livido, e vista la reazione che aveva avuto Sabato, temevo che potesse surriscaldarsi di nuovo e commettere qualche casino inutile.

Persa nella tua bugiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora