⚠️Ei tu, so che probabilmente per te non sarà importante e che penserai che è solo una perdita di tempo, ma ti chiedo per favore di lasciare una ⭐⭐⭐ se ciò che leggi ti piace. Per me e molte altre autrici è una cosa veramente preziosa che ci dà la carica per andare avanti e ci aiuta a crescere e fare arrivare le storie ad un maggior numero di persone.⚠️
Ti ringrazio🤍
Claire's P.O.V.
Passò circa una settimana da quando Damian fece quella scenata, e dire che le mie condizioni erano diventate ingestibili sarebbe stato un chiaro esempio di minimizzazione dei problemi, poiché non potevano essere definite se non come critiche o peggio. E solo io so quanto mi era costato mantenere un profilo basso con la bionda e la rossa per tutto quel tempo. Il fatto che si preoccupassero particolarmente per il mio stato di salute di certo mi dava prova della loro fiducia e della loro presenza, ma mi portava anche ad avere crisi isteriche ogni volta che mi stavano praticamente con il fiato sul collo.
Oggi, però, non avrei lavorato. No, non sono stata assunta in nessun bar o in un nessun negozio, anche se non sarebbe stata un'idea del tutto cattiva, avrei evitato molte serate "no" in quegli ultimi sette giorni, avevo semplicemente deciso di etichettare queste ricerche come un vero e proprio lavoro. Lavoro dal quale mi sarei astenuta per un periodo di tempo indeterminato, poiché era già arrivata la vigilia del ballo e, dato che io non avevo un vestito per andarci, avevo la necessità di fare un po' di shopping.
Dopo essermi sistemata per bene decisi di chiamare le ragazze per chiedere loro a che ora sarebbero state disponibili per incontrarci di fronte il negozio che avevo visto per la prima volta in compagnia di Damian. Odiavo ammetterlo, ma tutto quello che vedevo o facevo mi ricordava lui. Quel ragazzo in soli dieci giorni era riuscito a diventare un'ossessione per me.
-La tua ossessione è il pensiero che lui c'entri con l'episodio-
Avendo ricevuto una risposta affermativa da entrambe, e un orario ben preciso, scesi in cucina per fare colazione e poi mi incamminai lungo il marciapiede, non poco affollato anche a quell'ora del giorno, della mia città per raggiungere il luogo prestabilito.
«Buongiorno, finalmente un po' d'aria fresca. Allora dove si va?» esclamò Scarlett, contenta di vedermi con il muso fuori casa in una così bella giornata di Settembre.
«Buongiorno, dobbiamo aspettare Anastacia e poi possiamo entrare in questo negozio dove ho provato un bellissimo vestito blu» spiegai.
«Al solito dobbiamo aspettare la principessa, che sicuramente sarà ancora nel letto a dormire» sbuffò Scarlett.
«Questa volta ti ho fregata! Ero a prendere dei cornetti caldi per voi» Anastacia spuntò alle nostre spalle con due buste profumatissime. Nonostante avessi fatto colazione una decina di minuti prima, non avrei mai potuto rifiutare una prelibatezza come quella.
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Persa nella tua bugia
Romansa/cà·sa/ sostantivo femminile Costruzione eretta dall'uomo per abitarvi, suddivisa in vani ed eventualmente in piani. Per Claire Marchetti, ragazza Italo Americana, trasferitasi a Manhattan con i genitori per via del lavoro del padre, sempre solare c...