-22 Come un ortica

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Essere padre non è facile,a differenza della donna che ha più tempo per elaborare la maternità durante i nove mesi di gestazione ,l' uomo per quanto si dichiari pronto non lo è mai fino infondo. I padri talvolta sono incerti a cosa vanno incontro ,altri invece in base ai ricordi infantili sanno già cosa fare.Infondo cosa chiedono i figli fin da piccoli?Di esserci.
Esserci quando cadono e si sbucciano le ginocchia, alle recite natalizie o alla prima delusione d'amore.
Norah aveva sofferto tanto quando all'uscita di scuola, le sue amichette correvano ad abbracciare il suo papà, dolori e ricordi rimasti indelebili e difficili da accantonare ,perché il passato ritorna sempre come aveva fatto suo padre. Aveva già costruito il suo muro di difesa facendo fatica ad accogliere l'amore di qualsiasi genere nella sua vita.

Aveva cercato per anni di dare un volto a suo padre,l'aveva vissuto attraverso i racconti di sua madre che non le mostrò mai una sua foto ,non ne aveva Sofia le strappò prima e poi le bruciò.
Se lo ritrovò davanti e non provo' altro che rabbia ...lo sgomento di quel momento la portò a fuggire senza reazione ,incrocio' lo sguardo di Baris ,adesso aveva scoperto di avere anche un fratello e diede senso alle emozioni vissute insieme a lui ...era il suo stesso sangue ed avevano lo stesso padre.
Scappò via ,attraversò la strada tra i fari delle macchine che per la pioggia incessante a mala pena riuscì a vedere sotto il cielo nero e triste di Istanbul.

Corse verso il Bosforo fermata da una staccionata di legno,il cuore non cesso' di battere nemmeno per un minuto ,iniziò a sentire freddo e i denti le battevano in bocca .
Iniziò a piangere ed urlare con tutta la rabbia che aveva in corpo.

Norah:"Questa vita mi sta spezzando, mi mette di continuo alla prova ...sto resistendo con tutte le mie forze e i miei giorni continuano ad essere sottosopra"

Un passante frettoloso di prendere il taxi,urto' la sua spalla facendola cadere a terra,la forza le mancò per rialzarsi...si fece forza aggrappandosi alla staccionata ma le schegge di legno bagnato si insediarono nelle mani facendola emanare un piccolo grido di dolore.

Norah:"Che fai Dio???Non ascolti i miei problemi ? Forse lassù non arrivano?
O è il diavolo in persona che ride sornione dietro di me?
Tutti,tutti i miei sogni ormai si sono capovolti..."

Si sdraio ' come un vecchio ubriacone sulla panchina.
Lasciò che goccia dopo goccia caddero sul suo viso confondendo con le lacrime senza appesantirlo ,come quando la sfiorava Can e con delicatezza gli sussurrava parole di conforto.Il ticchettio della pioggia batteva sempre più forte sull'asfalto scandendo il tempo come un orologio .
Chiuse gli occhi e ritornò bambina,una coperta calda l'avvolse seduta accanto al camino,le mani rugose di nonna Imma si allungarono verso di lei con una tazza calda di caffè latte .
Riaprì gli occhi e si ritrovò adulta,non senti' più l'odore di latte ma bensì quello della pioggia che la rese fradicia.

Quella rivelazione inaspettata lasciò tutti senza parole,Sofia preoccupata per Norah chiese a Ron di andarla a cercare...per fortuna incrocio' Can nel corridoio..

Ron:"Can hai visto Norah?"

Can:"No ...ero venuto per questo ..."

Puntò lo sguardo infondo al corridoio,intuì che qualcosa non andava le parole si bloccarlo quando vide quella donna con un colorito quasi grigio sul viso,con le spalle incastrate in un angolo con gli stessi occhi di Norah.

Can:" Ron che succede? Dov'è Norah?"

Ron:"Vieni ti spiego..prendiamo la tua auto"

Sofia:"Ron...dammi notizie..."

Can:"Signora sta bene...ha bisogno di qualcosa?"

Sofia:"No figliolo....pensate a Norah vi prego"

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