-36 Il coraggio della paura

760 70 35
                                    

La coscienza è un sentimento che l'individuo ha di sé stesso ,delle proprie sensazioni,dei propri pensieri e sopratutto delle proprie colpe.
Quella sensazione di malessere che ti viene a scovare ovunque tu sia senza lasciarti scampo.
I rimorsi di coscienza,ovvero,quella piccola vocina che a volte sentiamo bisbigliare all'orecchio,ci dice quale sia la cosa giusta da fare, e per risvegliare un po' le coscienze di tutti mi viene in mente una frase del principe De Curtis in arte Toto':"Di notte ,quando sono a letto ,nel buio della mia camera,sento due occhi che mi fissano,mi scrutano, mi interrogano sono gli occhi della mia coscienza " .
Ed è vero di notte sembra tutto più amplificato,tutto più buio,tutto più...più...doloroso e asfissiante.
Al nostro istinto più forte ,al tiranno che è in noi ,non si sottomette solo la nostra ragionevolezza ,ma anche la nostra coscienza.

Norah uscì di casa  a metà mattinata,Can le aveva mandato un SMS dicendole che l'avrebbe aspettata lungo la strada al bordo del Bosforo.
Chiuse la porta di casa dopo aver allacciato le sue scarpe da ginnastica,il messaggio di Can fu tutt'altro che amoroso al contrario molto freddo.
Per questo quella mattina non bado' molto al suo aspetto,un paio di jeans e una camicia a quadroni rossa e blu erano la prima cosa che prese dall'armadio.
Lo raggiunse con lo stomaco in subbuglio così come i suoi pensieri,mille domande le frullavano per la testa prima di arrivare ad incontrarlo.
Era di spalle, il suo corpo non si spostò dietro un millimetro, gli occhi puntatarono un punto lontano senza mai distoglierli.

Attraversò la strada e vide che tra le mani stretto nel pugno aveva attorcigliato un foglio di carta.
Can aveva letto la lettera di Nazli.
Nonostante fosse arrivata la primavera e i vicoli di Bebek profumavano di fiori di pesco,quella mattina faceva freddo.
Pote' sentire sulla sua pelle tutti i brividi della brezza marina del Bosforo.
L'ultimo sospirò prima di avvicinarsi completamente,tremava dalla paura ...questa volta aveva veramente perso Can?

Non si voltò lui,non l'abbraccio',non la baciò, alzò la mano e tra l'indice e il medio gli spiattello' quel foglio di carta che segnò la loro fine.
Norah portò le mani alla bocca e la disperazione si impossesso' di lei.

Norah:"E così l'hai scoperto...sai tutto ora.."

Resto'  in silenzio per secondi interminabili, non riuscì a voltarsi, a parlare ,non le sembrava vero ,si era incupito,spento ,arrabbiato...

Norah:"Can ti prego di' qualcosa ..."

Can:"Cosa vuoi che dica Norah? È stato tutta una bugia ,uno gioco sporco ,e mi hai ingannato tutto questo tempo.
Non solo tu,Ron,Alba,Yusuf,tua madre,tuo padre,Baris...Burak,con cui parlavo di ogni cosa...un fratello che ho condiviso sempre tutto...Norah...io non ci posso credere...hai avuto tante possibilità per dirmelo,tante...quante volte ti ho chiesto di dirmi tutto,che avremmo risolto le cose insieme?
Ma tu...hai scelto di mentirmi ogni volta"

Norah:"Va bene...allora risolviamolo ora"

Can:"Stai scherzando?Se non avessi letto questa lettera ...avresti continuato a mentirmi..."

Disse stringendo il foglio ancora di più nel pugno.

Can:"Non riesco nemmeno a guardarti in faccia ..."

Norah:"Per favore non dirmi questo...va bene...ora sei arrabbiato e ti capisco,è vero sapevo tutto ,ogni cosa ho accettato dei soldi in cambio ...ma non sei mai stato un gioco per me...ci siamo vissuti e ci siamo amati,e ora non puoi farlo finire come se tra noi non ci fosse stato nulla...io ti amo davvero Can,non hai visto quanto sono innamorata di te? "

La mia storia con te Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora