"Attacco di Panico"

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- Sono io quello fidanzato!-
Theo era come pietrificato.
- Tu sei fidanzato.- disse a bassa voce.
Liam abbassò lo sguardo.
Rise incredulo.
Non poteva essere vero...non poteva.
Doveva essere sicuramente uno scherzo perché... perché si, non poteva essere la verità.
-Chi è la fortuna?-
La sua voce era piena di disprezzo.
Voleva solo confermare la sua ipotesi...
-Amber-
Bingo.
Ipotesi confermata.
- Theo per favore dimmi qualcosa.-
- Cosa cazzo dovrei dirti? -
Ecco il momento in cui avrebbe sbottato.
- Sentiamo cosa dovrei dirti?
Bravo Liam, hai fatto la tua scelta, hai fatto bene a cambiare direzione!
Sei stato un fottutissimo genio a prendermi per il culo!-
Si avvicinò di più al beta.
- Perché mi hai preso solo in giro! Te ne sei fregato dei miei per favore, delle mie preghiere, dei miei continui sforzi! -
Chiuse gli occhi per calmarsi.
- Theo scusa io...-
- Tu cosa? Sei dispiaciuto? Provi amarezza? Scommetto che stai proprio male quando baci la tua ragazza, Amber giusto? La bionda ossigenata.-
- Lei non c'entra niente, è una questione tra me e te.-
Theo rise in modo amaro.
- La difendi pure che bravo ragazzo che sei.-
- Solo perché è una cosa tra noi e lei non ne fa parte.-
Theo scosse la testa.
- Ma che bravo fidanzato! Complimenti avrai la medaglia di miglior fidanzato.-
- Cazzo non fare così!- urlò Liam.
- Come dovrei comportarmi sentiamo?-
- Come una persona adulta e matura.-
- Maturità? Mi vuoi parlare tu di questa cosa? Cazzo Liam ti sei comportato come un bambino, potevamo parlare, risolvere ! Tu invece sei andato via mettendoti per ripicca con quella!-
- A me piace Amber non iniziamo Theo!
Non ho mai detto di provare qualcosa per te, io provo qualcosa per Amber!-
Quelle parole mandarono fuori di testa la chimera.
Senza controllarsi si trasformò ringhiando.
- Vai pure da quella stronza e non farti più rivedere!- disse ringhiando.
- Devi calmarti prima.- disse piano il beta rendendosi conto dell'errore commesso.
- Non ho bisogno dell'aiuto di nessuno, vattene.-
- Fatti aiut..-
- Vattene!- urlò.
Liam trasalì, guardando per terra se ne andò lasciando Theo da solo.
Gli occhi della chimera brillavano.
Non riusciva a prendere il controllo, voleva spaccare qualcosa, doveva spaccare qualcosa.
Dopo poco si ritrovò nella camera di lui e del beta, prese tutta la propria roba e la buttò per terra sfogandosi.
A pezzi cadde per terra, si abbracciava le gambe mentre aveva appoggiato la testa su queste.
Si dondolava avanti e indietro.
La verità?
Lui era solo una stupida seconda scelta.
Liam non lo amava, Liam non gli voleva bene come credeva.
Nessuno teneva a lui veramente e mai nessuno lo avrebbe fatto, perché Liam era il più buono di tutti, il più compassionevole era dannatamente perfetto mentre invece...lui era un completo disastro, aveva ucciso, tradito, manipolato, mai nessuno lo avrebbe più amato.
Iniziò a piangere come un bambino.
Voleva Liam lì.
Le sue braccia che lo circondavano, desisderava sentire il suo respiro sul suo collo, voleva assaggiare le sue labbra un'ultima volta .... voleva solo, lui voleva solo essere voluto da qualcuno.
Voleva sentire di fare parte di qualcosa di più grande di lui, una casa.
Liam era la sua casa.
La sua casa lo aveva abbandonato, lo aveva respinto facendolo sentire un estraneo, ma la cosa che si domandava di più, cosa Amber aveva di più rispetto a lui?
Forse il fatto che fosse una donna, forse perché era bella e dannatamente attraente.
Singhiozzò.
Liam la aveva baciata vero? Di solito funziona in quel modo, la baci magari sotto la pioggia e poi le chiedi di essere il suo ragazzo.
Eppure, lui si era impegnato aveva fatto di tutto per cambiare, per diventare una persona migliore di quella che era, quindi che senso aveva? Tanto Liam ora stava con Amber.
Non aveva più senso.
Niente. Nulla.
Anche se ci aveva creduto per un attimo, lui, Scott, Stiels, Mason, Corey e Liam amici.
Era una visione così bella.
Lo rendeva migliore quel pensiero.
Singhiozzó più forte.
Ora come avrebbe fatto? Liam voleva ancora vederlo? Ma soprattutto ce l'avrebbe fatta lui a vedere Liam?-
Rannicchiato sul pavimento ancora in lacrime.
Era uno stupido, un idiota...
Le lacrime gli stavano appannando gli occhi, non riusciva a calmarsi.
Iniziò a respirare più veloce, sarebbe morto vero? E nessuno sarebbe venuto al suo funerale.
Un singhiozzo forte lo scosse dalla testa ai piedi, non riusciva a respirare, annaspava in cerca di aria....eppure quella fuggiva da lei.
Il cuore batteva furiosamente contro il proprio petto, doveva andare via da quella stanza ...da deaton.
Si alzò tremante ancora piangendo e riuscì ad arrivare in salotto, cadendo a terra in ginocchio.
Non ce la faceva a camminare, si rannicchiò su stesso.
Sentì la porta di casa aprirsi, singhiozzó più forte, non doveva farsi vedere in quel modo da Liam...non poteva.
Nascose la testa in mezza alle gambe.
- Oddio Theo cosa succede?-
La madre di Liam si era avvicinata alla sua altezza.
- Non ..non riesco a respirare.- disse singhiozzando.
La mano della donna gli accarezzava la schiena.
- È un attacco di panico tesoro, devi calmarti.-
Theo scosse la testa mentre singhiozzava.
- Vuoi che chiami Liam?-
Theo scosse la testa violentemente.
- No, no Liam no! No no-
Il suo respiro iniziò ad accelerare di nuovo più forte.
La madre di Liam parlava ma lui non capiva niente.

....

Stiles guardava indeciso la porta...bussare o non bussare ?
Era da un bel po' di tempo che non sentiva Derek e si era stancato.
Si era stancato di fingere, di ignorare.
L'unica possibilità che aveva era parlare con lui.
Bussò.
La porta venne aperta dal moro senza maglietta.
Stiles giurò di morire.
Mille scene gli passarono davanti in un secondo, Derek che lo baciava, Derek che lo toccava ...
Ora lo guardava senza dire niente.
Stiels entrò velocemente dentro al loft.
Derek era ancora in silenzio.
- Io..io...-
- Tu.- ribadì Derek.
Stiels prese un respiro.
- Io mi sono rotto di ignorare quello che è successo-
Deglutì.
- Mi sono rotto di dover andare a dormire con l'immagine impressa di te che mi baci, non riesco a smettere di pensare a quella fottutissima notte.
Tra poco me la sogno pure!
Resto sveglio a pensarci, persino il giorno!-
Si avvicinò al moro.
- Non mi interessa di cosa pensi, se te ne penti io...non la dimenticherò mai e mi fa incazz...-
Non riuscí a finire la frase perché Derek lo stava baciando.
Le labbra del moro lo cercavano disperate, bisognose.
Derek lo spinse contro il muro.
- Tu non hai idea, ragazzino, di come sei entrato in testa.-
Continuò a baciarlo.
- Quindi... quindi non ti penti di nulla?-
Chiese boccheggiando.
- Pentirmi? È stata la notte più bella della mia vita.-
Le mani di Derek iniziarono a vagare curiose sul corpo di Stiels, quando il telefono di quest'ultimo iniziò a suonare.
Il moro ringhiò.
- Dio attacca.-
- È Theo aspetta-
Ripose al telefono cercando di prendere aria.
Stava parlando e sembrava essere nervoso.
- Ok vengo subito-
Attaccò in fretta, cercando Derek con lo sguardo.
- Mi devi portare subito da Theo.-
Derek gli prese il viso tra le mani, per poi dargli un bacio, lo prese per mano e andarono subito a casa del beta.
La prima cosa che vide appena entrò fu Theo seduto per terra con la testa tra le ginocchia, singhiozzava e annaspava in cerca di aria.
Si mise a sedere vicino a lui.
- Il mio primo attacco di panico venne all'età di dieci anni, quando mia madre iniziò ad avere i primi sintomi della sua malattia.
Ricordo che ero in camera mia sul mio letto, è stato bruttissimo ho pensato che da un momento all'altro sarei morto.-
Theo stava ancora piangendo ma guardava Stiels.
- come...Come sono andati via?- chiese con voce spezzata.
- Non saprei dirlo con precisione, forse molto probabilmente il fatto di aver accettato la malattia di mia madre.-
Theo lo guardava mentre le lacrime silenziose scendevano.
- Sono scomparsi del tutto?-
- A volte mi vengono quando sono triste, stressato o quando succede qualcosa...-
Theo chiuse gli occhi, appoggiando la testa sul divano.
Stiels iniziò ad accarezzargli la schiena.
-Cosa è successo?-
Theo singhiozzó.
- Niente lascia perdere.-
- Stai piangendo come un bambino Theo, deve essere successo qualcosa, c'entra per caso Liam?-
Tossí per poi dire...
- È fidanzato e non so nemmeno il perché sono in queste condizioni, così....deluso.
È come se avessi perso tutto.-
Guardava il vuoto.
- Quando ho sentito quella frase...mi sono sentito male.-
- Quale frase ?-
- A me piace Amber non iniziamo Theo.
Non ho mai detto di provare qualcosa per te, io provo qualcosa per Amber.
Ho sentito come il mio cuore rompersi, mi sono sentito così piccolo e insignificante, così...non abbastanza.-

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