4"Why?"

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Era passata una settimana da quando Liam aveva ammesso che Theo non era male e beh lo stava ignorando...
Lo sapeva che era un comportamento da stupido, anzi infantile ma dietro c'erano delle motivazioni...
Ok delle motivazioni stupide ma comunque motivazioni.
Più che motivazioni una frase.....
" Ti fidi di lui?
Perché è tornato?"
Una frase di Mason.
Quelle stupide parole lo avevano messo in confusione.
Era come diviso, una parte di lui sapeva inconsciamente senza dubbio che Theo non era cattivo, forse decisamente stronzo ma non, in nessun modo cattivo.
L'altra parte invece si chiedeva E se fosse tutto una recita? Vuole farti del male?
Non sapeva chi ascoltare, era questo il problema ci rimetteva in tutte e due i casi.
Se dava ragione alla prima, poteva sbagliarsi e quindi mettere a repentaglio il branco e Beacon Hills, se dava ragione alla seconda, avrebbe potuto sbagliarsi e perdere quello che sarebbe potuto essere un alleato ma soprattutto, Theo come ci sarebbe rimasto?
L'unica soluzione ?
Ignorare.
Fare finta.
Forse quello era l'unico modo per non avere problemi.
Qualcuno bussò alla porta.
- Mamma di solito non bussi-
Lei gli sorrise per poi mettersi a sedere sul letto del figlio.
- Tesoro Theo è giù che ti aspetta per accompagnarti a scuola.-
Nonostante tutto lui era lì.
Lo voleva accompagnare.
- Sai figliolo, Theo viene ogni giorno a casa nostra, alla stessa ora, dice sempre le stesse cose, Buongiorno signora come sta oggi?
E ogni volta che viene sembra sempre più triste e rassegnato.
Amore io non so cosa è successo tra di voi, non conosco Theo, non so cosa ha fatto nella sua vita di sbagliato, ma tiene a te.
Perché restare accanto ad una persona che ti ignora davanti a tutti, deve avere tanto amore e tanta forza.-
- Come ..,-
- Come faccio a sapere che lo ignori?-
- Si.-
- Osservo.
La settimana scorsa, anzi dalla prima volta che Theo ha varcato la soglia di questa casa vi ho osservati.
Ogni volta che veniva eri sorpreso agitato e arrabbiato.
C'erano quelle battute di scherno tra di voi, gli insulti.
Ora c'è solo un silenzio forte.-
Liam stava anche in quel momento in silenzio.
- Non dico di smettere di ignorare o perdonare dico solo pensa un attimo
a quanto tiene a te.-
A quanto ci teneva a lui....
La madre si alzò e andò in cucina.
Liam prese lo zaino e la seguì.
Vide la madre entrare in cucina.
Theo era seduto su una sedia.
- Theo vuoi?-
Aveva allungato un piatto con una fetta di torta al cioccolato.
- Cosa è?-
- Torta al cioccolato.-
Theo guardava il piatto stranito.
- Sono tanti anni che non mangio una torta al cioccolato. Almeno dieci anni...-
La mamma di Liam gli sorrise e gli porse il piatto.
Theo prese il piatto, con movimenti calcolati e precisi, era diffidente...
Una diffidenza che la madre di Liam poteva cogliere.
Assaggiò il primo boccone masticandolo piano.
Poi i suoi occhi dopo una settimana si fecero più accessi, più vivi come pieni di vitalità.
Mangiò la torta sporcandosi la bocca.
La donna davanti a lui prese un tovagliolo e si avvicinò al suo viso.
Theo vedendo quel movimento rimase spiazzato.
- Scusa caro sono sempre stata abituata con mio figlio, Liam si sporcava sempre con la torta. Non volevo darti fastidio.-
Lo sguardo di Theo si addolcí...
Quell'espressione sconvolse Liam che era nascosto dietro lo stipite della porta.
Allora anche Theo era buono?
Anche lui sapeva cosa significava la parola dolcezza?
- Non si preoccupi signora...
Sono rimasto solo ecco sorpreso.
È da tanto che....-
Nessuno pensa a me.
Era questo, che voleva dire.
La donna gli mise un mano sulla spalla stringendola.
Liam decise di entrare nella stanza in quel momento.
L'espressione di Theo cambiò all'istante.
I suoi occhi erano spenti la scintilla che gli accendeva era completamente sparita.
Liam iniziò a mangiare una fetta di torta in completo silenzio.
Finita la torta andarono fuori.
Si misero a sedere in macchina e Theo iniziò a guidare.
Liam ripensava alle parole della madre,
"Deve avere tanto amore, deve tenere molto a te"
Aprì la bocca come per parlare ma poi la richiuse.
Qualcosa lo aveva fermato.
Il dubbio.
Quella odiosa paura di sbagliare.
Se gli dava fiducia e poi era una recita?
Rimase in silenzio per tutto il tragitto.
Theo vedendo il mutismo di Liam strinse le mani in torno al volante, fino ad avere le nocche bianche.
Quando arrivarono a scuola, spense la macchina e tolse le chiavi dal quadrante.
Scesero senza parlare.
Raggiungessero Mason, Corey,Nolan, Alex.
I cinque chiacchieravano tra di loro e theo beh stava in silenzio non aveva nulla da dire.
I minuti passavano i Theo si sentiva sempre più a disagio.
- Io vado in classe devo parlare con una mia compagna di corso sul progetto che dobbiamo fare.-
Tutti annuirono salutandolo, tranne Liam...
Non conosceva Theo ma era sicuro al 100% che quella era una scusa per andarsene.
Quando la campanella suonò ebbe l'impulso di vedere cosa stesse facendo.
Andò dalla parte opposta.
Theo non stava parlando con nessuno, stava seduto al suo banco, in disparte, nessuno si era avvicinato a lui.
Stava scarabocchiando su un foglio.
Non riuscendo più a guardare andò via.
Theo era solo.
Completamente.
Non sono affari miei
Pensò stanco.
Dopo le lezioni andarono tutti in mensa.
Liam si mise a sedere al tavolo con i suoi amici.
Theo quando entrò in mensa, guardò un attimo Liam, erano seduti tutti quanti vicini, di solito lui gli faceva un po' di spazio per sedersi con loro, ma questa volta no...
Senza farsi vedere butto il vassoio con la roba dentro, si mise il cappuccio e andò via, in classe, gli era passata la fame.
- Liam ma quello incappucciato non è Theo?-
Guardò la figura incappucciata andarsene lentamente...
Si era lui.
- Ha buttato il vassoio con la roba e se ne è andato.-
Liam strinse le spalle, ignorando il senso di colpa che lo divorava ogni minuto.
Dopo pranzo andò negli spogliatoi.
Allenamento a lacrosse.
Andò tutto bene, i ragazzi erano stati stranamente perfetti.
Aspettò che le docce fossero libere...
Iniziò a pensare a come era stata la sua giornata, quando Theo si piazzò davanti a lui.
- Avevi dimenticato il borsone nella mia macchina-
Quest'ultimo venne posato sulla panca di legno.
Liam annuì.
- Almeno un grazie non farebbe male-
Liam alzò gli occhi al cielo.
E le parole, parole stupide uscirono dalla sua bocca.
- Quanto la fai lunga per un grazie!-
Quando si accorse cosa aveva detto era ormai troppo tardi.
Gli occhi di Theo vacillarono un attimo, cambiando colore.
- Io farla lunga?
È da un' intera settimana che mi ignori completamente.
Eppure io da completo Idiota, vengo a casa tua, ti porto a scuola, ti dico buongiorno...
Fai di tutto per escludermi, anche davanti agli altri, umiliandomi.
Come se... Come se fossi un mostro.
Ultima notizia del giorno piccolo beta anche io ho dei sentimenti, non sono un oggetto o una pietra fredda cazzo! -
Liam rimase in silenzio...
Non per ignorare.
Non per escludere.
Non sapeva cosa dire...
- Visto?
Niente. Non stai facendo nulla per scusarti.
Sai avevo buone intenzioni, venire a Beacon Hills, farmi perdonare, rifarmi una vita, andare a scuola, avere una vita normale.
Ma l'ho capito sai... I mostri.
Le persone cattive rimangono cattive.
Quindi mi arrendo ad ogni mio tentativo di bontà, sono cattivo.
Quindi perché non esserlo e basta? -
Quando finì di parlare se ne andò lasciandolo da solo.
Liam si chinò sulla panchina di legno.
Era stato un Idiota.

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