21"Paura"

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- Sei tu la mia fottuta ancora!-
Liam si rese conto di cosa aveva detto dopo un minuto.
Impallidì...
Theo era rimasto a bocca aperta.
- Senti lascia perdere.- disse velocemente
- No Liam ascolta...-
- No ascolta tu Theo, capisco che non vuoi essere legato a me in questo modo accetto la tua decisione.-
- Mi potresti ...-
- Cercherò di starti lontano lo giuro....-
Ormai il beta parlava a raffica, con gli occhi lucidi.
Theo gli prese il viso tra le mani.
- No no Liam ascoltami.-
Gli occhi azzurri cielo di Liam scutarono quelli di Theo, impauriti e dispersi bisognosi di appoggio e affetto.
- Fammi parlare ok?- chiese la chimera con ancora le mani appoggiate sulle guance di Liam.
Quest'ultimo annuì.
- È deprimente dirlo ma è la verità, sono sempre stato solo.
Da bambino, non riuscivo ad andare d'accordo con nessun bambino, ero sempre quello diverso, lo strano.
E quei pochi bambini con cui andavo d'accordo, preferivano Tara.
Lei era mille volte meglio di me.
Ero sempre quello stronzo, gli altri stavano lontano da me e io facevo le stesso.
Anche quando ero più grande sono sempre stato lo stronzo senza cuore, quello freddo, quello cattivo...
Poi sei arrivato tu.
Con la tua rabbia incontrollabile, gli sbalzi d'umore continui, testardo e permaloso.
Hai messo da parte il mio modo stronzo, i miei commentini acidi, la mia strafottenza...-
Theo fece un profondo respiro.
- Mi hai accolto a casa tua.
Quello che voglio dirti e non so come dirlo è che si io voglio essere legato a te.
Voglio essere importante per te e sono felice di essere la tua ancora.-
Ormai Liam stavo piangendo.
Theo gli sorrise togliendoli le lacrime sulle guance di Liam.
Lo abbracciò di slancio.
- Non sai quanto sei importante per me.-

Dopo un paio di giorni...

Erano passati un po' di giorni da quel fatto e quello più scostante e nervoso era Theo.
Era agitato e quasi sempre irritato tranne quando stava molto vicino a Liam.
La luce filtrava dalla finestra della camera illuminando il viso dei due ragazzi che dormivano abbracciati.
Il beta era completamente rilassato contro la chimera, sentiva il suono confortante del cuore della chimera.
Era circondato dal'odore di muschio e sentiva un calore invaderlo...
Sotto di lui Theo lo stringeva forte a sé.
La chimera era contorta e intrappolata in un sogno, l'unica cosa che non gli permetteva di perdere il controllo?
Liam
La chimera iniziò a contorcersi di più.
- Theo, svegliati.-
La chimera aprì gli occhi svelando due iridi gialle.
- È tutto a posto, guardami.-
Gli occhi di Theo scrutarono il viso e i lineamenti dolci di Liam.
- È tutto a posto- ripeté il beta dolcemente.
Theo, cullato dalla voce del beta, si rilassò lentamente...
Si era completamente calmato.
- Che succede?-
Il beta accarezzava la guancia di Theo...
Quest'ultimo guardava il soffitto.
- Sto bene-
Le labbra del beta si posarono sulla guancia della chimera.
Theo chiuse gli occhi a quel contatto.
- Bene.
Che strana parola, breve e piccola, eppure può racchiudere significati enormi.-
Sentendo quelle parole Theo strinse Liam a sé sbuffando.
- Cosa vorresti insinuare con queste parole?-
Liam lo guardò negli occhi.
- Tu lo sai cosa voglio insinuare.-
- Che sto bene?- chiese ironicamente.
- Wow alle 7:55 posso affermare di aver visto di nuovo la versione stronza di Theo Raken!-
Theo spalancò gli occhi
- Che ore sono?-
- 7:55, tanto entriamo alle nove.-
- Tu entri alla nove non io.- disse scompigliandogli i capelli e sbuffando rumorosamente.
Si preparò in un minuto.
- Tu non ti prepari ?- chiese al beta che era ancora con la maglietta del pigiama e i boxer
- No rimango a casa e poi a piedi vado a scuola.-
Theo alzò gli occhi.
Quella era una mattinata odiosa.
Salutò il beta e si diresse verso la macchina.
Accese l'auto e partí verso scuola.
Parcheggió in uno dei tanti posti o meglio cercó di parcheggiare.
Una macchina voleva parcheggiare nel suo posto, finendo per tamponare la macchina della chimera.
Scese furioso dalla macchina...
Un ragazzo della sua stessa età lo fronteggiò con sorriso strafottente.
- Mi spiace per il tuo catorcio, ma ti ho fatto un favore, questa macchina è un rottame diamine!-
Theo lo guardò freddo.
- Cosa?- chiese piano
- Ti ho fatto un favore amico questo è un rottame.-
Theo fece un respiro profondo.
Non doveva assolutamente perdere il controllo.
- Bene amico, ora mi chiedi scusa e ti togli dalle palle.-
- Ma dai ! Perché mai dovrei scusarmi?-
- Per avermi rovinato la macchina?-
- Chiami macchina questo catorcio?-
- Esatto-
- Fa proprio schifo io fossi in te non ci girerei in giro.- disse ridendo.
Senza pensare lo prese per la collottola alzandolo da terra.
- Non ridi più eh?-
Il ragazzo scosse la testa.
- Io credo tu non abbia imparato la lezione, scegli vuoi che ti spacchi la faccia con i pugni e o che ti rovini la macchina di papá?-
- Oppure potresti lasciarlo andare.-
Si girò verso la voce.
Mason era davanti a lui con le braccia incrociate...
Assomigliava molto a Liam con quell'espressione dipinta sul volto.
Pensando al beta si rese conto di quello che stava facendo...
Lasció il ragazzo e andò verso scuola ignorando Mason.
- Theo senti parliamo un attimo- disse il ragazzo
- È tutto ok.
Non dire nulla a Liam.-
- Hai quasi perso il controllo.
Theo non rispose ed entrò a scuola.
Prima ora, chimica.
Andò in classe e seguì la lezione.
Tutto sembrava andare bene...
Alla seconda ora si diresse verso il suo armadietto.
Un ragazzo del primo anno cercava di aprirlo.
- Novellino cosa fai?- chiese irritato
- Apro il mio armadietto- disse tremante.
- Peccato che questo è il mio.-
- No è mio mi hanno dato il numero.-
Theo inzió ad arrabbiarsi.
- È il mio fottuto armadietto.-
Sentiva il lupo che cercava di uscire e prendere il controllo.
Un forte odore di pesca lo invase.
Si girò di scatto.
Liam era davanti a lui, preoccupato.
- Che succede?- disse piano, era solo un sussurro udibile non agli umani.
-Niente- disse quasi ringhiando.
Liam gli prese il viso tra le mani.
Lentamente la chimera prese il controllo.
Liam lo prese per mano trascinandolo in giardino.
- Mi vuoi dire cosa succede?-
- Non succede niente.-
- Tu che perdi il controllo così facilmente, per una cavolata...-
Theo sbuffò e alzò gli occhi.
- Ognuno ha i propri giorni no, non credi?-
- Si lo so.-
- Allora lascia perdere.-
- No, perché è vero ognuno ha delle giornate no, ma vedi io voglio capire il perché e voglio starti accanto.-
In quel momento Theo si sentì nudo.
Spoglio da tutte le corazze.
Era una di quelle cose che solo il beta era capace di fare...
Riusciva a spogliare la chimera dai muri e dalle armature...
Essere senza protezione e porgere il coltello dalla parte del manico a una persona... Questa cosa lo terrorizzava.
- Ho bisogno di stare da solo, oggi non vengo a pranzo.- disse velocemente guardando tutto fuorché gli occhi del beta.
- A cena vieni?-
- Non ne ho idea.- disse piano.

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