Capitolo 19

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ELLEN:

Erano passati cinque giorni da quella fantastica giornata di Natale. Avevo deciso di restare dai miei fratelli, per l'esattezza chiusa in camera a sentire musica.

Non stavo ne male ne bene, semplicemente ero stufa e delusa, da Justin e soprattutto da  Carly.

Aveva provato più volte a chiarire la situazione e sistemare le cose, ma ogni volta le dicevo di no, non mi andava di parlarci perché sapevo che sarebbe scoppiata un'altra discussione e io mi ero davvero stufata di lei e di quel coglione che si portava dietro da mesi.

Diversamente da me avevo saputo da Jason che si erano visti e che avevano chiarito la situazione creata ed ero felice per questo, almeno un problema si era risolto.

Per quanto riguardava i miei genitori avevano deciso di partire di nuovo, per passare il capodanno con i genitori di Carly ed il padre di Jason, erano andati a Los Angeles da quel poco che avevo capito.

"El, tutto bene ?"

Non mi scomposi neppure, rimasi sdraiata dando le spalle alla porta sentendo la voce di Jack attirare la mia attenzione, di nuovo.

"Tutto bene." Dissi freddamente continuando a fissare un punto indefinito sperando che se ne uscisse, volevo solo restare da sola con i miei pensieri.

"Vuoi venire a mangiare qualcosa ?"

Chiusi gli occhi sentendo i suoi passi avvicinarsi a me, non risposi facendogli capire che il mio era un no. Non avevo fame, non avevo sete, non avevo voglia di fare un bel niente.

"Se ti serve qualcosa chiamaci, siamo di sotto." Aggiunse infine lasciandomi finalmente sola, di nuovo.

Aprì di nuovo gli occhi cacciando un sospiro dalla bocca, ero entrata in una fase in cui meno parlavo meglio era. Mi domandavo quale problema ci fosse in me, per quale motivo litigavo con la gente a cui tenevo, mi ero perfino data la colpa. Forse avevo sbagliato qualcosa, qualcosa che mi era sfuggito, non avevo fatto caso a qualche parola detta in modo sbagliato ? Non riuscivo proprio a capire e più mi applicavo a farlo più stavo peggio.

Mi erano sorti milioni di dubbi e di paranoie riguardo Justin ed il fatto che non avesse ammesso agli amici quello che c'era tra noi, l'unico nome che mi era venuto in mente era uno, Sissy. La ragazza di cui era stato follemente innamorato anni prima.

Se ancora pensava a lei ? Forse non riusciva a parlare di noi perché provava ancora qualcosa per lei. Non conoscevo la loro storia ed ero certa che Justin non me ne avrebbe mai parlato, ma io avevo il bisogno di sapere tutta la verità.

Alzai gli occhi al cielo sentendo la porta della mia stanza aprirsi per la millesima volta, corrugai la fronte sentendo un profumo fin troppo familiare.

Presi a sudare sentendo l'ansia impossessarsi di me, non era possibile si trattasse di lui, come aveva fatto ad entrare in camera mia ? C'erano i miei fratelli al piano di sotto. Justin non poteva trovarsi nella mia camera.

Mi girai velocemente verso la porta cacciando poi un sospiro di sollievo.

"Jason." Parlai infine tirandomi su con la schiena per sistemarmi meglio sul letto.

"Hai cambiato profumo ?"

Il mio amico sorrise avvicinandosi a me "è di mio padre, il mio era finito."

Annuì osservandolo entrare in camera mia "che hai intenzione di fare ? Restare su questo letto per sempre ?"

"Non voglio nessuna predica."

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