Capitolo 21

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ELLEN:

Dire che ero incazzata era un eufemismo, Dan era riuscito a rovinarmi completamente la serata è ringraziavo Dio per averla fatta finire. Mi avevano picchiata, rientrati a casa avevano iniziato ad urlare in un modo mai visto prima.

Avevo il viso gonfio per gli schiaffi che avevo preso dai miei fratelli.

Erano infuriati con me. Dan gli aveva raccontato quello che aveva visto e loro, naturalmente, si erano fatti un idea completamente sbagliata di tutto.

Mi avevano chiuso in camera per tutto il giorno e sapevo già che una volta tornati i miei avrei dovuto fare i conti anche con loro.

"Ellen, scendi immediatamente."

Mi girai verso la porta osservando Dannie, volevano riprendere da dove avevano lasciato ?

Mi sistemai il pantaloncino della nike che avevo scendendo al piano di sotto, un brivido di freddo mi percosse la schiena al contatto dei miei piedi contro il pavimento della cucina.

I miei occhi caddero su Noah ed i suoi amici, solo Justin mancava e non ci volle molto a capire il motivo della sua assenza. Non riuscì a non domandarmi cosa diavolo ci facessero in casa mia il primo gennaio.

Noah osservò il mio viso cambiando completamente espressione.

"Che ti hanno fatto." Parlò sottovoce osservandomi sconvolto, non immaginavo neppure le condizioni in cui mi trovassi in quel momento.

Non è che poi lui fosse messo meglio di me, aveva il sopracciglio e lo zigomo completamente rotti, un braccio era bendato mentre sul labbro inferiore c'era un taglio da dove usciva ancora del sangue. Justin ci era andato giù pesante e probabilmente la rabbia che avrebbe voluto scaricare su di me era stata fatta a lui.

Aprì la bocca sentendo dolore al labbro, un sapore metallico mi arrivò subito in gola.

"Che succede ?" Domandai confusa sistemandomi i capelli alzati in uno chignon disordinato. Non riuscivo a sopportare ancora quel silenzio, ne i loro occhi puntati addosso.

"Vogliamo sapere da voi due la verità. Quello che è successo per davvero, dopodiché decideremo cosa fare." Parlò mio fratello Jack attirando l'attenzione di tutti.

Incrociai le braccia al petto stufa di quella situazione, stava durando anche troppo per i miei gusti.

"Ve l'ho spiegato e non mi avete creduto." Risposi seccata poggiandomi con la schiena al muro dietro di me.

"Ti conviene rivolgerti diversamente, non sei in una buona posizione sai ?"

Guardai Dannie facendo spallucce "tanto so già come andrà a finire tutta questa storia."

"Ti assicuro che non ti toccheremo, solo se ci direte la verità."

Guardai Dylan scoppiando poi a ridere "farete questo a Noah, vi conosco troppo bene."

"Smettila di fare la cretina e chiudi quella bocca. Hai già parlato abbastanza. Adesso vogliamo sentire Noah."

Alzai le braccia facendo segno a Noah di parlare sperando affinché dicesse le mie stesse parole.

"Sono venuto da Ellen per dirle che mi piaceva, mi ha respinto e me ne sono andato. Nulla di più."

Chiusi gli occhi ringraziando non so quale santo in paradiso. Aveva omesso del bacio che c'era stato tra noi.

Jack si scagliò in un attimo contro Noah afferrandolo per il colletto della felpa che indossava "stai lontano da nostra sorella, non te lo ripeterò una seconda volta."

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