Capitolo 2

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ELLEN:

Ero rimasta per due giorni da Carly, senza sentire né vedere nessuno della mia famiglia, ma sapevo che una volta tornata a casa mi avrebbero distrutta. L'avevo combinata grossa.

Erano appena finite le lezioni di scuola ed io e Carly ci trovavamo nell'atrio pieno di gente, ci stavamo organizzando per questa sera.

Jhon Tompson, uno dei ragazzi più popolari della scuola aveva organizzato una festa da sballo in un locale al centro, il solito dove chiunque decideva di organizzare feste.

Restammo là fuori per circa una decina di minuti riuscendo a prendere anche per noi due gli ingressi per poter andare alla serata.

Sorrisi a Carly dandole il cinque.

"A Dan non dirò niente." Mi sussurrò guardandosi intorno facendo attenzione a non incontrare nessun suo amico, solitamente passavano sempre per di qui, quasi come se dovessero controllare Carly.

"Sei seria ?"

"Si El, sai perfettamente come va a finire quando andiamo insieme a ballare, inoltre è troppo tempo che io e te non ci divertiamo per conto nostro."

Le sorrisi guardandola "e cosa dirai a-" mi interruppi bloccandomi subito dopo osservando i tre ragazzi che avevamo davanti.

"Ciao, Ellen." Pronunciò il mio nome con così tanta rabbia da farmi accapponare la pelle.

Ero spacciata.

Carly mi afferrò il braccio spaventata avvicinandomi a lei come per cercare di difendermi.

"Fai bene a preoccuparti, Carly. Lei non hai la minima idea di ciò che l'aspetta a casa." Sputò Dylan sorridendomi crudelmente.

Scossi la testa "Casa ? Io non ci torno in quel posto."

Dylan mi fulminò con lo sguardo facendo alcuni passi verso di me.

"Ti conviene venire, se non vuoi che io usi le maniere forti."

Feci un passo indietro cacciando poi un sospiro di rassegnazione, mi voltai verso la mia amica sorridendole appena "ci sentiamo dopo ?"

"Se sopravvivi a dopo." Commentò sarcasticamente Dannie attirando la mia attenzione.

Carly annuì leggermente dandomi un abbraccio "fammi sapere che diavolo succede."

Annuì aspettando che se ne andasse.

Subito Jack mi afferrò per il braccio stringendolo sempre di più.

"Entra in macchina, disgraziata."

Feci come mi aveva detto Dannie sedendomi nei posti di dietro accanto a lui.

Jack accese l'auto aspettano che anche Dylan salisse per poi sfrecciare via da quel posto.

II viaggio fu silenzioso, nessuno per il momento disse nulla.

A quanto avevo capito stavamo andando a casa dei miei fratelli, abitavano qui vicino.

Dopo altri pochi minuti arrivammo.

Scesi ritrovandomi davanti ad una grande e bella villa, casa loro.

Jack mi afferrò con forza per il braccio costringendomi ad entrare in casa con la forza.

"A cosa cazzo stavi pensando ? A cosa ?" Mi urlò contro Dylan alzando notevolmente il tono di voce.

"Non urlare, ci sento benissimo."

"Non incominciare con i tuoi soliti giochetti. Questa è una cosa seria, sei sparita per due giorni senza dare segni di vita."

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