Capitolo 25

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ELLEN:

"Una di queste sere tieniti libera."

Sorrisi alle parole di Justin sistemandomi il telefono all'orecchio "che cos'è un appuntamento ?"

"Qualcosa del genere." Rispose vago facendomi intuire che stava sorridendo.

"Cercherò di tenermi libera allora."

Ero uscita da scuola e Justin mi aveva fatto compagnia nel ritorno a casa. Carly non si era fatta viva quel giorno, conoscendola aveva fatto tardi la sera prima con Dan e non aveva sentito la sveglia. Mi stava iniziando a stancare un po' quella situazione con lei, sapevo perfettamente che c'è l'aveva con me allora perché cavolo non veniva a palarmi per chiarire tutto ?

"A cosa pensi ?"

Ritornai sulla terra sentendo la voce di Justin attirare la mia attenzione.

"A Carly, devo inventarmi qualcosa."

"Non ti va ancora di parlarle di noi ?" Mi strinsi in me infilando il cavo delle cuffiette nel telefono, mi si stavano congelando le mani.

"E così siamo un noi eh ?" Lo presi in giro facendo ridere Justin.

"Lo sai cosa intendo." Rispose seccato, conoscendolo aveva alzato gli occhi al cielo.

"Attento a non innamorati Justin." Continuai a prenderlo in giro immaginandomi la sua faccia nel sentire quella frase.

"Attenta tu a non innamorarti, Ellen." Mi rispose con il mio identico tono di voce.

Alzai gli occhi al cielo entrando finalmente nel viale di casa mia, non vedevo l'ora di mangiare e schiacciare un pisolino.

"Sai Justin, io-" Mi bloccai osservando la porta di casa aperta, una valigia era stata lasciata sulla soglia in attesa di essere presa. Quella valigia la conoscevo fin troppo bene, era di mio padre. Erano già tornati a casa ? Perché nessuno mi aveva avvertita ?

"Che succede ?" Mi domandò Justin non riuscendo a capire il mio silenzio improvviso.

"Sono tornati i miei, devo lasciarti." Dissi infine prendendo il cellulare in mano, i miei fratelli non mi avevano scritto nulla.

"Ellen, mi raccomando." Parlò infine Justin facendomi capire subito a cosa si stesse riferendo voleva che lo chiamassi per qualsiasi evenienza.

Attaccai la chiamata entrando in casa, le luci erano accese e sentivo delle voci provenire dalla cucina.

"Mamma ?"

"Ellen, siamo qui." Mi rispose con la sua solita voce facendo capire che c'erano entrambi in casa. Stavo cominciando a preoccuparmi, Dylan gli aveva detto qualcosa ? Dovevo aspettami una nuova discussione ?

"Non ci avete detto che tornavate oggi." Dissi una volta in cucina trovando i miei intenti a rimettere a posto la spesa che avevano fatto.

"I tuoi fratelli lo sapevano, non ti hanno detto niente ?"

Scrutai attentamente mio padre cercando di capire che tipo di umore avesse, non mi sembrava incazzato con me, almeno per il momento.

"Ellen, potresti recuperare la valigia di tuo padre ?" Mi girai verso mia madre annuendo alle sue parole.

"No Ellen, non toccarla. Mi sono dimenticato di dirvi che io a breve partirò."

Guardai mia madre gelarsi a quelle parole fissando mio padre come se avesse qualcosa di strano sulla faccia, già avevo intuito tutto.

"Dove devi andare ?"

Mio padre sospirò facendo finta di sistemare la tovaglia nel cassetto della cucina "lavoro, come sempre."

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