Capitolo 27

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ELLEN :

"Ellen. Ti vuoi muovere a parlare o dobbiamo aspettare fino al prossimo anno ?"

Andava avanti così da diversi minuti. Jason aveva parcheggiato l'auto in uno spiazzale vuoto, ci trovavamo in mezzo al nulla. Il posto ideale per parlare senza ricevere interruzioni. Non sarei uscita da quella situazione tanto semplicemente. Dovevo dargli una risposta o avrebbe continuato a farmi domande.

Stavo cercando le parole giuste per raccontargli di Justin, ma tutta quella pressa non contribuiva a rendere più semplice la questione.

"Ellen, cazzo."

"Jason smettila. Non è così semplice per me parlarne." Urlai fuori di me alzando le braccia in alto per la seccatura della sua continua insistenza.

Per parlarmi in quel modo doveva essere arrivato davvero al limite di sopportazione, Jason non si era mai rivolto così a me. Mi aveva sempre dato i miei spazi cercando di farmi aprire nel momento in cui ritenevo più opportuno farlo.

Il ragazzo davanti a me rimase fermo a fissarmi con la stessa espressione che aveva da quando eravamo usciti da quel ristorante. Pretendeva delle spiegazioni serie e non le solite bugie.

"Cosa c'è tra te e quel gruppo di ragazzi ?"

Aprì la bocca per rispondere ma il suono del mio telefono attirò la mia attenzione, mi stava chiamando mio fratello Dylan. Mai come in quel momento lo ringraziai per avermi strappata via da quel momento.

"Devo rispondere." Dissi solamente cliccando sul pulsante verde per accettare la chiamata.

"Dylan."

"Ellen, dove sei ?"  

"Perché ? Che succede Dylan ?"

"C'è qui Carly, e chiede di te."

Mi morsi il labbro inferiore sentendo quelle parole, aveva sicuramente litigato con Dan ed era venuta da me a lamentarsi di lui.

Cacciai un sospiro sapendo già cosa rispondere.

"Sto vedendo." Dissi solamente attaccando la chiamata senza ricevere una risposta.

Jason mi guardò confuso mentre sistemavo di nuovo il telefono nella borsa poggiata tra i miei piedi.

"C'è Carly a casa mia, penso sia successo qualcosa. Possiamo andare la ?"

"Ellen e quando risponderai alle mie domande ?" Domandò seccato inchiodando i suoi occhi nei miei, mi stavano letteralmente spellando viva.

"Te ne parlerò ma non questa sera. Per favore non dire nulla ai miei fratelli di quanto hai visto, nemmeno a Carly." Lo supplicai letteralmente sperando con tutto il cuore di non dovermi ripetere.

Jason si sistemò sul sedile accendendo l'auto per tornare a casa mia. Era arrabbiato con me e mi distruggeva sapere questo, mi distruggeva mentirgli e non potergli dire ancora quanto successo nella mia vita in questi mesi.

Non mi rispose, non mi degnò neppure di uno sguardo e per tutto il tragitto fino a casa non emise un suono, neppure un sospiro. Quella situazione era anche peggio di quando mi assillava con tremila domande su Justin. Detestavo quella situazione, era una vera tortura.

Più ci avvicinavamo a casa e più continuavo a muovermi per cercare una posizione comoda, non stavo a mio agio. Mi infastidiva Jason con le sue mille domande, mi infastidiva Justin con i suoi atteggiamenti, mi infastidivano i miei fratelli per volermi sempre controllare, e mi infastidiva Carly per cercarmi solo quando discuteva con Dan.

Finalmente dopo un tempo che mi parve infinito la macchina si fermò, eravamo fuori casa mia e le luci erano accese.

Presi la borsa aprendo lo sportello dell'auto.

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