Capitolo 28

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ELLEN:

Era stata una sicuramente la giornata più assurda che avessi mai avuto. Non mi veniva in mente un altro aggettivo che potessi utilizzare per descriverla, ma avevo passato l'inferno, dalla mattina fino alla sera. Avevo litigato con chiunque, senza un minuto di tregua e continuavo a colpevolizzare me stessa per aver accettato di uscire con Carly e Dan nonostante le precedenti discussioni che avevo avuto sia con Justin che con Jason.

Avrei dovuto capirlo che scendere nervosa dopo tutto quello che era successo non avrebbe migliorato niente. Specialmente in compagnia di Dan. Scendere con il nemico era l'ultima cosa che avrei dovuto fare, ero stata una vera cretina. Dan si era dimostrato, per l'ennesima volta, un vero e proprio stronzo. Pregavo affinché Carly smettesse di frequentarlo, dopo ciò che ci aveva fatto era il minimo.

Non poteva sperare ancora di poterlo cambiare, non poteva continuare a subire tutte quelle cose. Non se lo meritava e soprattutto non ci avrebbe combinato nulla. Non sarebbe mai cambiato niente.

Per nostra fortuna Jason ci era passate a prendere, facendoci miliardi di domande su che cosa fosse successo e perché ci trovassimo li. Nessuna delle due gli aveva dato la risposta che voleva, io preferivo non parlarne e Carly era ancora troppo sconvolta, l'unica cosa che mi aveva chiesto, una volta che Dan era andato via, riguardava Justin.

Ma come lei non parlava anche io avevo deciso di tacere, non volevo mentirle ne dirle la verità e proprio per quello avevo deciso di tacere e sperare di lasciar cadere li quella faccenda.

Era rimasta a dormire da me, spaventata dal fatto che Dan avesse potuto presentarsi a casa sua da un momento all'altro in piena notte, per continuare a spaventarla o peggio. Avrei preferito restare sola ma dal momento in cui si trovava in quella situazione non mi ero sentita di dirle di no.

Dormiva beatamente nel mio letto non badando al chiasso che c'era al piano di sotto. Erano le 4 del mattino e i miei fratelli avevano pensato bene di invitare gente a casa, non preoccupandosi neppure per un attimo ne dell'orario, ne di noi che volevamo dormire.

Ero ferma a fissarmi allo specchio da diversi minuti ormai, il mio riflesso mi turbava più del dovuto. Avevo una faccia spaventosa e le occhiaie che mi segavano gli occhi contribuivano a rendere quella scena più terrificante.

Sentivo di voler piangere ma per qualche motivo ancora nessuna lacrima mi era uscita, provavo a sforzarmi, a pensare a qualsiasi cosa ma niente, era come se non avessi lacrime in quel momento.

La gola mi bruciava, come se avessi appena ingoiato qualcosa di bollente e non riuscissi a mandarla giù.
Poggiai una mano sullo specchio, proprio accanto al mio viso schiudendo le labbra, erano arrossate per quanto le avessi torturate con i denti.

Pensavo e ripensavo a ciò che avevo detto a Jason. Gli avevo raccontato della mia storia con Justin e questa cosa non faceva che tormentarmi ancora di più. Da una parte mi sentivo più serena, come se mi fossi levata dalle spalle un enorme macigno che mi stava schiacciando sempre di più. Almeno ad una persona potevo cominciare q dire la verità, senza dover trovare mille scuse ogni volta. Ma al tempo stesso c'era un pensiero che non faceva che assillarmi, torturandomi la mente. Mi fidavo di Jason, su questo non c'erano dubbi ma avevo il terrore che potesse farsi uscire qualcosa con i miei fratelli, pensando magari di farlo per il mio bene, per tirarmi fuori da quella situazione è 'proteggermi' da Justin e il suo gruppo di amici. Non mi ero pentita di avergli detto la verità, ma avevo dei dubbi su quanto potesse essere stato giusto dirlo a Jason, considerando il fatto che mi trattava come una sorella minore. Si comportava come Dylan, Jack e Dannie e avrebbe fatto di tutto pur di proteggermi e tirarmi fuori dai guai e mandare così definitivamente la mia vita a puttane.

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