Capitolo 26

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ELLEN:

Il dolore di quel momento non riuscivo neppure a descriverlo, era tanto, troppo. Non riuscivo quasi a sopportarlo per quanto facesse male, mi stava consumando fin dentro le ossa.

La delusione di tutto ciò che avevo scoperto non riusciva a farmi respirare e quando sembrava che stesse andando un pochino meglio ecco che ritornavano i pensieri e quella solita sensazione di pesantezza che mi stringeva lo stomaco.

Ero stata ferita come poche volte nella mia vita ed era stato in grado di farlo proprio perché gliel'avevo permesso io. Gli avevo dato il mio cuore in mano e gli avevo permesso di stringerlo sempre di più, fino a farlo quasi smettere di battere. Mi aspettavo andasse diversamente, mi aspettavo sincerità da parte sua, che mantenesse almeno per una volta la parola data e che mi dicesse le cose come stavano. Mi aveva mentito, guardandomi negli occhi mi aveva mentito. Solo dolore, e quel dolore aveva un nome, Justin.

Ma la cosa che più mi faceva riflettere su quanto accaduto era il suo silenzio, non mi cercava da tre giorni e questo significava che gli stava bene far restare la situazione in quel modo. Non gliene fregava più di tanto, mentre io mi logoravo dentro ogni volta che mi fermavo a pensarci.

Ero preoccupata per la questione dei miei fratelli, avrebbero potuto andare in galera. Non riuscivo proprio a capire come avessero potuto fare una cosa simile ad una persona, avevano partecipato ad un omicidio e per tutto questo tempo non avevano fiatato su quanto successo. Come avevano potuto portare un peso simile per il resto della vita ? Come avevano fatto a portarlo fino a quel momento ? Ero stata cieca, avevo notato che Dannie si comportava in maniera strana, era preoccupato e invece di chiedergli spiegazioni non avevo fatto altro che ignorarlo, lo avevo fatto con tutti e tre non preoccupandomi di niente e nessuno se non della mia relazione con Justin. Mi ero comportata davvero come un egoista, il che mi lasciava del tutto confusa, io non lo ero. Non ero così, non lo ero mai stata fino a quel momento, fino all'arrivo di Justin.

Oltre a questo restava la questione Dan in ballo, forse era la meno rilevante in quel momento ma non riuscivo a levarmi dalla testa il pensiero di lui che spifferava a tutti ciò che aveva visto. Come avrei fatto a spiegare quelle foto ? Aspettavo una sua minaccia da due giorni ma ancora non avevo ricevuto niente, neppure un avvertimento. Quando si comportava così era ancora più spaventoso, non si poteva prevedere quale sarebbe stata la sua mossa. Non potevo sapere che cosa avesse in mente, sapevo solo che cercava da tempo qualcosa per distruggermi e finalmente l'aveva trovata.

Sentivo qualcuno parlare al piano di sotto, non capivo di chi si trattasse ma dalle voci potevo intuire che ci fossero più persone. Ero tornata a stare dai miei fratelli, non avevo voglia di rivedere mio padre e avevo colto la palla al balzo quando mi avevano rivelato la loro situazione. Stare da loro significava essere controllata 24 ore su 24 ma mi stava bene, preferivo loro ai miei.

Mi alzai i capelli in una cipolla disordinata infilandomi le pantofole ai piedi, erano congelati.
Osservai un ultima volta il mio cellulare da lontano scendendo al piano di sotto, le voci mi sembrarono subito più familiari. C'erano i miei fratelli insieme al gruppo di Justin. Che cosa ci facevano qua ?

Tutti si girarono verso di me guardandomi confusi, probabilmente nessuno di loro si aspettava di trovarmi lì. Passai gli occhi su ognuno di loro cacciando un sospiro di sollievo appena notai che Justin era assente. Non avevo alcuna intenzione di vederlo e sapere che non c'era mi rasserenò.

"El, che cosa ci fai qui ?"

Mi girai verso mio fratello Dylan osservandolo avvicinarsi lentamente a me, i suoi occhi erano puntati nei miei aspettando impaziente una risposta.

Aprì la bocca cercando di controllare il timbro di voce, non parlavo da tre giorni. In realtà, non mi alzavo dal letto da tre giorni.

"Avevo sentito delle voci." Dissi con voce flebile girandomi poi verso il resto dei presenti, stavano parlando di quello che era successo ?

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