Capitolo 15

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ELLEN :

Era tutto il giorno che i miei fratelli si comportavano in modo strano, parlavano tra loro sottovoce e quando mi avvicinavo cambiavano argomento. Era lecito avere dei segreti, ma con me non ne avevano quasi mai avuti.

"Ellen. Sei preparata oggi ?"

Sobbalzai a quella domanda guardando la professoressa, mi ero completamente dimenticata dell'interrogazione.

Rimasi seduta muovendo la testa in segno di negazione sperando di non iniziare una nuova discussione con lei.

"Ti avevo anche avvertita. Non ne posso più con te. Hai il registro pieno zeppo di 2. Hai intenzione di migliorare o vuoi perdere l'anno ?" Iniziò ad alzare la voce facendomi urtate tutto il sistema nervoso.

Sapevo perfettamente che avesse ragione, ero stata l'unica ad essere avvertita dell'interrogazione ed ero stata tanto stupida da non presentarmi preparata. Me ne ero completamente dimenticata.

"La prossima volta vengo-" mi interruppe innervosendosi solamente di più.

"Non ci sarà una prossima volta. Mi sono scocciata di essere presa in giro da una ragazzina come te. Vattene dal preside, non ti voglio in classe oggi."

Alzai un sopracciglio a quelle parole, mi stava cacciando per cosa esattamente ?

"Professoressa ma-" continuò ad interrompermi sbattendo il registro sulla cattedra.

"Esci fuori. Subito."

Mi alzai lentamente fulminandola con lo sguardo, mi stava cacciando per cosa ? Per non essere di nuovo preparata ?

Avevo sbagliato ma arrivare a cacciarmi fuori dalla classe per questo mi sembrava esagerato.

Richiusi la porta con violenza iniziando ad insultate qualsiasi cosa si presentasse davanti. Ero veramente infuriata.

"Signorina McCarter che cosa sta facendo fuori dalla classe ?"

Alzai gli occhi al cielo sentendo le parole del preside.

Mi girai trovandolo insieme a Noah, che ci faceva la ?

"Sto andando al bagno." Mentì incrociando le braccia al petto.

Il preside rise guardandomi "so perfettamente che è stata cacciata dalla classe. Come al solito d'altronde."

Distolsi lo sguardo da lui sbuffando sonoramente alle sue parole.

"Non ho fatto nulla."

"Questo è da verificare. Nel frattempo vada nel mio ufficio."

"Le do il tempo di cercare il numero dei miei genitori e avvertirli ancora una volta ?"

"Non le conviene comportarsi così. Mi costringe solo a farlo."

Mi avvicinai di qualche passo alzando lo sguardo verso di lui "lo faccia allora. Non me ne importa niente."

"Si sta solo giocando l'anno così."

Non risposi girando l'angolo per andare nel suo studio, non entrai però. Decisi di sedermi fuori aspettando che tornasse.

Presi il telefono scrivendo un messaggio a Carly per dirle di raggiungermi qui, dopo pochi minuti la vidi sbucare dal nulla.

"Che cosa è successo ?"

Le spiegai velocemente il tutto innervosendomi sempre di più nel ricordare il modo in cui mi aveva trattata quella stronza.

"Ti rendi conto che se avvertono i tuoi sarà la fine ? Tuo padre uscirà fuori di testa."

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