Capitolo 8

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JUSTIN :

Osservavo ogni piccola parte del suo viso trovandolo perfetto; Il suo naso piccolo, le sue labbra carnose, i capelli lunghi e morbidi, le guance paffute, era perfetta questa ragazza e più la guardavo più non smettevo di pensarlo.

Si strinse in se stessa continuando a respirare lentamente, la sua bocca era inclinata in un sorriso appena accennato, la sua espressione era serena e rilassata, quasi non sembrava lei quando dormiva.

Ellen era una ragazza sempre incazzata con il mondo, la sua fronte il più delle volte era aggrottata in un espressione innervosita, invece a vederla dormire sembrava tutt'altra persona.

Presi il cellulare leggendo i tanti messaggi che mi avevano inviato i miei amici, compresa mia sorella Hanna.

Dicevano per lo più la stessa cosa, ovvero dove diavolo mi trovassi, che era tardi ed erano preoccupati.

Non risposi a nessuno poggiando il telefono sul petto controllando se fosse in modalità silenzioso, alzai lo sguardo verso il soffitto lasciandomi trasportare dai mille pensieri. Non avevo voglia di sentire ne vedere nessuno. Stavo finalmente bene li, con lei in quel momento e dopo tante sofferenze forse me lo meritavo anche io un momento così.

Era stata davvero una serata di merda, tranne che per una cosa, Ellen.

Le avevo confessato ciò che provavo, e dopo ci eravamo baciati. Avevamo quindi deciso di iniziare a frequentarci, per conoscerci meglio, ovviamente in segreto.

Sospirai riprendendo il cellulare per controllare l'ora, erano le 6 del mattino, non avevo chiuso occhio neppure per un minuto.

Mi alzai lentamente lasciando un bacio sulla testa alla brunetta ancora dormiente uscendo poi a malincuore dalla sua camera.

Controllai attentamente se ci fosse qualcuno al piano di sotto per poi continuare a percorrere la strada verso la porta d'ingresso. Il più silenziosamente possibile, non sapevo se ci fossero i fratelli, non li avevamo sentiti rientrare.

Entrai nella mia auto mettendola subito in moto. Sarei tornato a casa, non era ciò che volevo ma era quello che dovevo fare.

Parcheggiai nel garage di casa dopo circa un oretta, avevo deciso di farmi un giro approfittando del fatto che per strada a quell'ora c'ero solo io. Mi piaceva guidare nelle prime ore del mattino, mi rilassava terribilmente e se non avessi iniziato a risentire del fatto di non aver dormito tutta la notte sarei rimasto per strada.

Entrai in casa trovando mia sorella a pochi passi dalla porta, era seduta per terra, poggiata con la schiena alla parete, mi aveva aspettato tutta la notte e doveva essere crollata ad un certo punto.

Sospirai prendendola in braccio. Ero infuriato con lei, e probabilmente era reciproco il sentimento, ma non potevo lasciarla li. Perciò la riportai al piano di sopra, nella sua camera.

La adagiai sul suo letto uscendo successivamente dalla sua stanza andando questa volta nella mia.

Mi spogliai restando in boxer andando a dormire, ero sfinito.

**

JUSTIN :

Sobbalzai sentendo il mio cellulare suonare, tolsi il volume non preoccupandomi di rispondere.

Rimasi una decina di minuti fermo ad osservare il soffitto cercando di trovare le forze per alzarmi.

"Forza Justin." Dissi tra me e me incitandomi al tirarmi su dal letto. Osservai l'orologio che segnava le 2 del pomeriggio.

Mi tirai all'insù i capelli aprendo la porta, dovevo mangiare qualcosa o sarei svenuto per la fame.

Scesi al piano di sotto andando in cucina. Naturalmente Hanna era lì, intenta ad ascoltare musica dalle cuffiette. 

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