Quarantesimo capitolo

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MELL'S POV

Sento il rombo di una moto spegnersi davanti al giardino di casa e improvvisamente divento nervosa ma comunque esaltata all'idea di uscire con Harry. Sorrido al ricordo del nostro bacio, le sue labbra dolci incastrate alle mie perfettamente, come i due pezzi di un puzzle che si completano.

Il suono del campanello mi risveglia dal fantasticare su Harry.

Infondo tu non conti comunque nulla per lui.

Invece si, mi ha invitato a uscire.

Per pietà, solo per pietà.

Sospiro, e apro la porta trovandomi davanti la reincarnazione di un Dio greco. Non è vestito come al solito, pantaloni neri e maglietta bianca. Oggi indossa un capellino verde con una scritta gialla, che la scia scappare fuori i riccioli troppo ribelli troppo lunghi, coperto dal cappuccio grigio di una felpa chiusa, senza cerniera, il giubbotto marrone e gli stivaletti marroni scamosciati e gli immancabili jeans blu.

Io lo trovo bellissimo, con il naso leggermente arrosato per il freddo e un sorriso che gli mette in mostra le sue adorabili fossette e gli occhi verdi che brillano.

Ha in mano una rosa, ma non è una delle solite rose noiose rosse patetiche, è una rosa particolare, ha tutte le sfumature dei colori e mi piace da morire.

"Buonasera bellissima" dice porgendomi la rosa.

Sorrido al nomignolo e prendo la rosa dalle sue mani, annusando il suo profuno delicato.

"Harry è stupenda" dico, attirandolo in uno stretto abbraccio. Nascondo il viso nell'incavo del suo collo sentendo il familiare profumo di colonia. Mi stringe forte a se, lasciando piccoli baci sulla mia mascella, tra il mento e il collo.

Svogliatamente lascio l'abbraccio, spostandomi poi dall'uscio dalla porta per farlo entrare mentre metto la rosa in un piccolo vaso di vetro con dell'acqua e prendo il mio giubbino con il pelo.

Vedo Harry guardarmi con un sorriso mentre si bagna le labbra con la lingua e, una volta che ho messo il giubbino, mi prende la mano e mi attira di nuovo a se, allacciando le sue braccia sui miei fianchi, avvicinandomi al suo corpo. Passa una mano tra i miei lunghi capelli biondi, portandola poi sulla mia guancia mentre il suo pollice fa movimenti circolari sulle mie guance. Non posso fare altro che perdermi in quegli smeraldi verdi che chiama occhi, e sorridere mentre appoggio la mia mano sulla sua.

"Non c'è bellezza pari alla tenerezza di un sorriso" dice e io non faccio altro che arrossire mentre avvicina il suo viso al mio, posso sentire il suo alito profumato alla menta mentre appoggia la fronte sulla mia, il suo naso che strofina dolcemente sul mio, mentre chiudo gli occhi e quelle labbra dolci e screpolate ma comunque perfette incontrano le mie. Subito prende il mio labbro inferiore tra le sue labbra, inumidendolo con la lingua. Sorride nel bacio quando acconsento l'accesso e approfondisce il bacio.

Ci stacchiamo, entrambi sorridendo mentre gli rubo un ultimo bacetto veloce a stampo sulle labbra e lui ridacchia.

"Qui dovrei essere io a rubare i baci a te, vieni qui scricciolo" dice mentre mi bacia l'angolo della bocca.

"Mhm." Chiudo gli occhi e mi concentro sul tocco delicato delle labbra di Harry che passano sulle mie.

"Dai scricciolo andiamo, questa serata è solo per noi".

Annuisco e mi allontano per prendere le chiavi, e una sensazione di vuoto si fa spazio nel mio stomaco, sinceramente vorrei restare tra le braccia muscolose e forti di Harry per sempre.

Usciamo dell'appartamento e lo chiudo mentre Harry mette in moto la moto. Corro da lui e mi porge il casco che metto su e così salgo dietro di lui.

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