Quindicesimo capitolo

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HARRY'S POV

Lo spettacolino melenso davanti al mio armadietto mi fa vomitare, ma per quale motivo mi ritrovo ad avere queste scene davanti.

Ingoio il senso di nausa che mi sale lentamente dallo stomaco, e più mi avvicino più diventa forte.

Clifford con una rosa in mano che chiede un appuntamento alla mi-... a Mell.

Devo dire che l'ho osservato molto.

Stava appoggiato all'armadietto di Mell ed era nervosissimo, tremava come una foglia e grondava di sudore.

Avrà fatto almeno mille prove, lo osservavo attentamente mentre si rivolgeva all' armadietto tentando di chiedere un appuntamento.

Clifford sei ridicolo, neanche l'armadietto uscirebbe con te.

Con le ragazze bisogna essere forti e decisi, presentarsi davanti al loro armadietto e in poche parole invitarle a uscire, non diventare un peperone umido che si guarda le punte degli stivali balbettando.

Almeno questo è quello che Clifford era in questo momento.

Appena vide spuntare Mell dal corridoio, diretta verso il suo armadietto, cercò di ricomporsi ma il risultato fu peggio di quello di prima. Mi trattenni dal ridere come un deficiente a quella scena perchè non volevo far sapere che li stavo guardando.

Pensandoci bene, perchè poi sono qui? Non mi interessa un cavolo di loro, io sono il ragazzo piu temuto, più popolare e più bello della scuola, ho tutte le ragazze ai miei piedi e posso avere tutte quelle che voglio quando voglio.

Eppure c'è qualcosa che mi tiene incollato al mio "nascondiglio", come se le mie gambe non rispondessero ai comandi della mia mente.

Una sensazione di fuoco mi attraversa le vene quando Clifford accarezza la guancia di Mell avvicinandosi sempre di più al suo viso finche le sue fottute labbra toccarono quelle bellissime  e delicate labbra di Mell, chiudendosi poi in un bacio dolce.

Salto fuori immediatamente dal mio nascondiglio, come cazzo si permette quello stronzo?!

Tutti sanno che divento particolarmente cattivo se qualcosa mi interessa, e io non mollo mai finchè non la ottengo, quel  bastardo sta giocando col fuoco e devo chiarirgli le idee.

In pochi passi raggiungo i due piccioncini e, fortunatamente, la campanella della seconda ora suona e Mell si allontana alla velocità della luce per arrivare in tempo in classe. Pff la solita secchiona.

"Ma la ami quella solita secchiona eh, piccolo vecchio Styles". Il mio subconscio aggiunge, essendo famoso per non farsi quei dannatissimi fatti suoi e le battute stupide del cazzo.

Spingo via dai miei pensieri quella vocina fastidiosa e mi avvento su Clifford, prendendolo per il colletto della maglietta.

E' bianca con le maniche nere e al centro c'è una parola che lo descrive alla perfezione:

IDIOT.

E' proprio un idiota se ci prova con Mell, lei è mia, lo capirà presto.

<< Senti stronzo, stai giocando con il fuoco se credi di poterci provare con Mell. Tutti nella scuola sanno che se voglio qualcosa lo ottengo ed è meglio stare alla larga da quello che voglio perchè tutti sanno che non mollo e ricorro a tutte le strade possibili. Quindi per la tua sanità fisica meglio che tu non osi più baciare quella ragazza altrimenti io ti spezzo le ossa. Spero sia chiaro perchè non ho paura di romperti qualcosa.>> sputo, mentre stringo la presa sul colletto della maglia.

<<Non mi fai paura Styles, anzi fammi qualcosa così Mell non sarà mai tua perchè lei ci tiene a me e quando saprà che sei stato non ti rivolgerà più la parola, visto che già lo fa raramente e non ti sopporta nemmeno.>> esclama, in segno di sfida.

<< Ha fegato Clifford, ma non sai contro chi ti sei messo.>> gli sferro un pugno nello stomaco << e non finisce qui, considerala guerra aperta>> dico lasciando la presa dal suo colletto e facendolo cadere per terra, nel mucchietto di ossa che è.

Si porta una mano allo stomaco e si piega in due ma non ho intenzione di aiutarlo, infatti lascio il corridoio, non vorrei essere in ritardo per la lezione di matematica eh.

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