Paradise in Hell

Diciassettesimo capitolo

MELL'S POV

Non posso sopportare un'altra ora di geografia, quindi vi prego tappategli la bocca! Sempre il professor Pepperson fa geografia e mi sa che anche quando le prime montagne si sono formate, lui le ha viste secondo il corso dei secoli.

<< Ma quello fa l'insegnante ma ha novant'anni minimo, anche perchè secondo me quello le guerre che insegna le ha vissute tutte>>

Sorriso all'affermazione di Harry di prima in corridoio, quando vuole può davvero simpatico è divertente, ma non capirò mai la bipolarità di quel ragazzo, è troppo misterioso. Mi piace.

Che?! Nono Mell, che stai dicendo, non va bene cosi sei proprio fusa

-Naah sei cotta di luuuui- vocina del subconscio del cavolo, tornatene da dove sei venuta che spari solo e unicamente STRONZATE

Voglio uscire da questa scuola e andare a fare un giro per Londra, anche se con Harry, però chissà, magari può essere divertente.

Finalmente la campanella suona e non so cosa mi trattiene dal mettermi a ballare la danza irlandese sul banco. Tanto anche mio fratello da piccolo lo faceva, e per giunta durante geografia pure lui. Buon sangue non mente

Sguscio fuori dall'aula con una velocità impressionante, fiondandomi diretta verso il mio armadietto cheè praticamente dall'altra parte della scuola. Passando davanti all'aula di biologia incontro Tommo e mi fiondo tra le sue braccia.

<< Ehi Mell, è da un sacco che non ti fai vedere>> mi stringe forte a sè << forse mi hai liquidato per qualcuno di migliore?>> dice facendo un broncio che mi procura un sorriso.

<< No Tommo tu sei sempre il migliore e sei insostituibile>> rispondo sorridendogli.

<< Allora visto che sono sempre il migliore, andiamo a pranzo insieme e poi pomeriggio di film, che ne dici?>> dice facendo una delle sue facce buffe che adoro tanto

Prima che possa rispondere, una voce bassa e roca che riconoscerei tra mille rispose per me

<< Ha già un passaggio e un invito a pranzo, ed è occupata per tutto il pomeriggio. Spiacente quindi no>> dice il riccio.

Il viso di Louis assume un'aria un po' confusa, si vede che non ci sta capendo niente di tutta questa storia, ma come biasimarlo, non ci sto capendo niente nemmeno io.

<< Ehm si Lou, oggi sono già impegnata ma domani sono liberissima quindi possiamo passare del tempo insieme >> sorrido.

Lou annuisce ancora un po' confuso

<< Allora a domani Mell>> mi da un bacio sulla guancia e sparisce tra la folla del corridoio.

Harry si irrigidisce davanti a quel piccolo gesto d'affetto di Lou ma poi mi mette il braccio attorno alle spalle mentre camminiamo nel corridoio, ormai vuoto, e si rilassa.

È una strana sensazione, non gli tiro indietro il braccio perché mi sento... bene. Bene? Si moltissimo, mi sento protetta e al sicuro ed è una sensazione meravigliosa.

Andiamo agli armadietti e lasciamo i libri, io prendo la mia borsa e insieme ci dirigiamo verso l'uscita.

Mi lascio guidare da lui in direzione della sua auto, un Audi R8 grigia e nera, le parti nere verniciate mentre quelle grigie sono di carbonio.

Rimango a bocca aperta davanti alla macchina, è magnifica come mi ricordo, l'avevo vista una volta in concessionaria ma ora ho la possibilità di salirci e fare un giro.

È davvero molto curata e penso che Harry ci tenga moltissimo.

<< Piccola, rimaniamo qui a fissare la mia auto o andiamo a pranzo?>> chiede ridendo.

<<Oh no andiamo, ho una fame>>

Scoppiamo a ridere entrambi poi lui mi apre la porta del passeggero. Entro e mi siedo sul comodo sedile di pelle nero.

Sale anche lui sulla macchina.

<< Allora dove ti porto?>> dice mettendo in moto.

<<Uhm Mac?>>

<<Andata piccola>> dice uscendo dal parcheggio e guidando in quella direzione.

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Beh... 430 volte grazie ragazzi, siamo a 430 visualizzazioni e io non ci posso ancora credere.

Vi adoro, siete sempre fantastici.

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