Sedicesimo capitolo

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MELL'S POV

Due ore di lezione di storia sono qualcosa di noiosissimo.

Sono immersa nel mio mondo, non sto ascoltando per niente il professore, scarabocchio qualche disegno insensato sul libro.

Chissà come sarà stasera l'appuntamento con Mikey, è stato così carino con a presentarsi con quella rosa arcobaleno e l'altra rosa rossa. Era fortemente e visibilmente in imbarazzo ma io l'ho trovato così tenero, anche perchè mi piace veramente tanto...

<< HORAN! HORAN SVEGLIA!>> il professore mi richiama dal mio mondo, stavo cosi bene li da sola.

<<ALLORA QUAL E' LA RISPOSTA ALLA DOMANDA CHE LE HO  POSTO MEZZ'ORA FA SIGNORINA?!>> sbraita il professore, sembra che voglia che lo sentano tutti, anche quelli in Alaska.

<< Eh profe, mi scusi non stavo ascoltando>> rispondo tranquilla, infischiandomene altamente della rabbia del professore, che evidentemente non è poca visto che sembra che a momenti gli esca il fumo dalle orecchie.

<<VISTO CHE NON LE INTERESSA LA MIA LEZIONE FA PRIMA A USCIRE SENNO' PRENDE UNA NOTA AL VOLO>>, esco prima che possa finire di parlare, odio quel professore come odio storia.

L'unico motto che mi viene in mente per le ore di storia è " FATE LA PACE E NON LA GUERRA CHE POI LA DEVO STUDIARE", ma conoscendoli potrebbero farmi studare tutti i trattati di pace.

Passeggio tranquillamente per il corridoio, quando una voce mi richiama

<< Ehi piccola, cosa ci fai in giro durante l'orario di lezione?>> mi domanda.

Mi giro per notare Harry appoggiato ad un armadietto che sgranocchia una mela.

<< Ciao Styles, non sono cazzi tuoi sai>> dico continuando a camminare <<e non chiamarmi piccola, perchè non sono la tua piccola>>.

Lo sento arrivarmi dietro e mi prende il braccio fermandomi, per poi girarmi verso di se.

<< Melissa sei sempre troppo scontrosa, per una volta potresti essere più cortese, sai potrei tenerti anche compagnia visto che ora non ho niente da fare e tu sei qui tutta sola>> dice dando un morso alla sua mela << ne vuoi un po'?>> dice porgendomi la parte di mela ancora intatta.

Infondo un po' di compagnia non fa male, anche se lui è Harry Styles, ma l'altro giorno si è dimostrato abbastanza gentile, quindi tentar non nuoce.

<< Uhm okay Harry accetto la tua compagnia>>

<< Bene allora ricominciamo da capo...>> entra nella porta dell'aula accanto a noi che in quel momento era vuota.

Esce e con una faccia stupita e sorridente mi porge la mano e dice

<< Buongiorno bellissima, piacere io sono Harry Styles>>.

Scoppiamo entrambi a ridere per questa sua scenetta.

<< Allora mi vuole dire cosa ci fa qui nel corridoio da sola durante le lezioni?>> domanda curioso mentre da' un altro morso alla mela.

<< Non seguivo nell'ora di storia e il professore che è parecchio suscettibile mi ha sbattuto fuori. E' strasevero e pure antipatico, mi sa che alla sua epoca le regole erano diverse e non si potevano dormire sui banchi.>>

<< Uhm si capisco, è il professor Pepperson vero?>>

Annuisco.

<< Ma quello fa l'insegnante ma ha novant'anni minimo, anche perchè secondo me quello le guerre che insegna le ha vissute tutte>>

Rido alla sue parole, ciò porta a formarsi un sorriso sul suo viso.

Ha un sorriso bellissimo, le sue labbra sottili mostrano i suoi denti perfettamente bianchi.

<< Ha perfettamente ragione>> aggiungo ridendo.

Mi aspetto una risposta da lui, ma visto che non arriva lo guardo e mi accorgo che i suoi occhi smeraldo sono puntati su di me e mi fissano con uno sguardo pensieroso.

<< Tu sei irlandese giusto?>>

<<Giusto, buona memoria Styles>>

Io e mio fratello ci siamo trasfertiti con i nostri genitori quando eravamo alle medie perchè in Irlanda era una brutta situazione economica, ma ci torniamo sempre per le vacanze e per stare con i nostri cugini. Non ne sentiamo molto la mancanza, la nostra vita e i nostri amici sono qui.

<< Hai mai visto bene Londra?>>

<< Uhm no, ci ho sempre vissuto ma non l'ho mai visita tutta, anche se mi piacerebbe farlo un giorno>>

<< Allora che ne dici se oggi pomeriggio usciamo, ti porto a pranzo e visitiamo Londra?>>.

Proposta allettante, ma noi non siamo amici quindi perchè dovrei uscire con lui?

Però mi ha chiesto di ricominciare e in questi giorni ha un comportamento tranquillo e magari potremmo diventarlo.

<< Accetto dai>> gli rispondo sorridendo

Sorride di nuovo, e questa volta compaiono sue adorabili fossette sulle sue guance.

Non me n'ero mai accorta.

Non l'avevo mai visto sorridere.

<<Allora ci vediamo all'ingresso della scuola alla prossima ora>> dice lasciandomi un bacio sulla guancia.

Porto un mano alla guancia e sorrido come un ebete.

Lui mi fa l'occhiolino e si inumidisce le labbra con la lingua.

Chissà che sapore avranno le sue labbra, anch'esse sapranno di menta come lui?
Ma che domande mi sto facendo?! Sto letteramente impazzendo, da quando penso questo di Harry?

<<Va bene Harry ci vediamo dopo>> .

Si allontana proprio mentre la campanella suona, e mi risveglia dal mio stato di trance.

Paradise in HellDove le storie prendono vita. Scoprilo ora