L'omega

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Il mondo, almeno per come lo conosceva Enea era diviso in tre categorie, gli alpha, i beta e gli omega. I primi erano i leader, i dominanti, la forza. I secondi, gli strateghi, le menti, mentre gli ultimi erano la cura, l'affetto, il materno.

Così sua madre gli aveva descritto le tre categorie, ma si sa che le madri a volte tendono ad addolcire la pillola, perché col tempo Enea scoprì che sì quelle descrizioni in parte erano vere, ma gli alpha potevano essere anche violenti, guerrafondai, puro istinto animale e gli omega essere solo bisognosi, remissivi, senza carattere, senza sogni se non quello di soddisfare il proprio alpha.

Lui voleva essere un beta, la via di mezzo, qualcuno che avesse una propria mente, libero dagli istinti che dominavano gli alpha e gli omega.

Nessuno sapeva fino alla pubertà a quale categoria appartenesse, ma una volta che il proprio lupo si svegliava i cambiamenti tra le categorie iniziavano a delinearsi, i corpi degli alpha crescevano in altezza e muscolatura, l'istinto al comando, all'aggressività diventavano predominanti. Gli omega al contrario sviluppavano un corpo aggraziato e la propensione al voler essere protetti, all'obedienza, si faceva sempre più marcata.

I beta anche in questo caso, erano gli unici a subire meno cambiamenti sia fisici che di personalità.

Aveva già 13 anni e quasi tutti i coetanei nel suo branco avevano già capito a quale categoria appartenessero.

Ma lui voleva ritardare quel giorno il più a lungo possibile, i suoi occhi verdi potevano solo cambiare in ambra, non voleva e non poteva accettare né il rosso degli alpha né il blu degli omega.
Lui doveva essere un beta.

Ogni luna piena era diventata uno strazio, una lunga agonia, perché era solo con la luna piena che il proprio lupo rimasto dormiente fin dalla nascita si svegliava.

Era più di un anno che ad ogni luna piena la paura si impadroniva del suo corpo, ma per quanto non volesse, prima o poi il suo lupo si sarebbe svegliato e alla prossima luna piena mancavano solo tre giorni.