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Era passato molto, troppo tempo dalla scomparsa di Enea. Caleb dopo aver compiuto 17 anni aveva iniziato a cercarlo per conto suo, ma ogni indizio, ogni piccola traccia finiva per rivelarsi un buco nell'acqua.

I suoi rapporti con Nick si erano incrinati irreparabilmente e da quando la sua statura e la sua forza erano cresciute le cose erano andate ancora peggio.

Ormai mancavano solo pochi giorni al suo diciottesimo compleanno e lui era sempre più deciso che quel giorno avrebbe finalmente sfidato l'autorità di Nick. Aveva bisogno di più risorse per riuscire a ritrovare Enea, risorse che un capo aveva, ma che Nick non era stato in grado di sfruttare in tutti quegli anni.

Si allenava otto, dieci ore al giorno, per lo più la notte dato che di giorno studiava qualsiasi cosa gli venisse a tiro. Sì perché un capo non deve solo essere forte ma anche preparato in tutti i campi possibili. Aveva cercato di smussare un po' di spigoli del suo carattere, cercando sempre di essere gentile e disponibile con tutti, tutti tranne lui. Gli abitanti del villaggio ormai si erano abituati a le loro occhiate di fuoco o alle loro discussioni estremamente accese. All'inizio molti si indignarono alla sfrontatezza dell'uno e dalla mancanza di punizione da parte dell'altro, ma col tempo quella era diventata la nuova normalità.
I due si odiavano e tutti ne conoscevano anche il motivo.

Nick si stava dirigendo all'abitazione di una coppia che aveva appena avuto un bambino per congratularsi per l'evento, ma ad un tratto incrociò quegli occhi neri pieni di risentimento che ormai conosceva fin troppo bene.

- Capo. Disse il ragazzo in tono derisorio.

- Manca poco al tuo compleanno, sei pronto a sfidarmi? O hai cambiato idea?

- Sono prontissimo. E non vedo l'ora.

Nick sorrise quasi divertito.

- Pensi di farcela? In questi anni non sei cambiato per nulla, resti sempre lo stesso moccioso testardo.

Caleb ringhiò e Nick rispose con un ringhio ancora più forte. Il più giovane dovette lottare contro il suo lupo per non sottomettersi, ma non gli avrebbe mai dato quella soddisfazione.

- Nana, hai visto tutto?

La donna uscì da dietro un albero.

- Sì Nick.

- Il suo lupo è forte, non sarà in grado di battermi ma se vuole, può provarci.

Caleb guardava i due sorpreso.

- Che significa?

- Piccolo, pensavi davvero che ti avremmo fatto sfidare il nostro alpha senza prima capire se fossi stato in grado di sopravvivere?

- N... non capisco...

- È semplice, gli anziani avevano paura che il tuo lupo fosse troppo debole e che ti saresti fatto ammazzare in un secondo. Ma a quanto pare forse sarai in grado di schivare qualche colpo. Anche se.... c'è una condizione.

- Che condizione?

- Se deciderai di farlo e perderai, dovrai andartene.

Caleb sgranò gli occhi, non sapeva se fosse davvero pronto a lasciare tutto, la sua famiglia, i suoi amici e tutti quei luoghi che per lui erano casa. Ma l'orgoglio lo fece parlare ancora prima della ragione.

- Lo farò, ma se fossi tu a perdere allora sarai tu a dover andartene.

Nick annuì, mentre Nana alzò gli occhi al cielo esaperata.

I tre si separarono con ormai la certezza che comunque fosse andata, ogni cosa al vilaggio sarebbe cambiata per sempre.

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