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Erano passati cinque giorni, cinque giorni in cui nessuno si era più avvicinato alla grotta.

I due alpha si erano marchiati reciprocamente, sugellando a loro stessi e al mondo la loro unione ormai indissolubile.

Le prime luci dell'alba filtrano dall'entrata facendo svegliare Caleb. Si voltò verso Nick e con lo sguardo sognante gli accarezzò la guancia.

- Allora non vi siete uccisi?

Caleb sobbalzò.

- Ah sei tu Nana.

- Quindi dentro c'è odore di... beh sai di cosa. Sveglia il bell'addormentato e venite fuori.

Il ragazzo arrossì all'idea che la donna sapesse cosa avevano fatto in quei giorni. Svegliò Nick e insieme raggiunsero la donna.

- Nana, hai visto che non è andata così male come tutti credevate? Esordì subito Nick.

- Sì, probabilmente il più adulto dei due, cioè Caleb, sarà dovuto scendere a diversi compromessi.

- L'ho fatto anch'io. Disse l'alpha mostrandogli il segno del morso.

- Nick, non credo che gli interessi. Disse Caleb imbarazzato.

- Piccolo, se ti crea problemi dimmelo che gli do una lezione.

- Nana, non dipingermi peggio di quello che sono. E poi ormai lui riesce a sentire ogni mio pensiero, è persona che mo conosce di più al mondo.

Caleb arrossì di nuovo. Da quando si erano marchiati erano riusciti a sentire i pensieri e le emozioni dell'altro, cosa che all'inizio destabilizzò entrambi. Una connessione così profonda era rara anche tra compagni predestinati.

- Voi due siete speciali anche in questo. Certo che la dea Selene ha uno strano senso dell'umorismo.

- Nana, tu hai scoperto qualcosa?

La donna sospirò profondamente.

- Quasi nulla, non si conoscono coppie come voi, o almeno niente che sia documentato. Ho trovato solo un piccolo appunto su un vecchio diario, dove riportava di una coppia di alpha predestinati che viveva lontano dal loro branco, ma niente di più di questo.

- Probabilmente non erano stati accettati.

- Quasi sicuramente. Ma Nick, neanche per voi sarà semplice. Il branco si aspetta determinate cose dal leader e dalla sua luna.

- Quindi oltre a dover spendere tutto il mio tempo per il branco non ho neanche la libertà di stare con chi voglio io? Sono una persona anch'io!

Caleb strinse la mano sulla spalla di Nick cercando di calmarlo.

- Nick, per me e per tanti non sarà un problema, ma per altri sì. Cerco solo di farti capire che non sarà semplice per nessuno dei due. E poi non credo che Caleb sarà disposto a svolgere i compiti che competono a una luna.

- No. Rispose secco il ragazzo.

-  Caleb è giovane e a volte estremamente testardo, ma è capace, di questo ne sono certo. Lui è il mio compagno e come tale prenderà tutte le decisioni che riguardano il branco insieme a me. Ma questo non perché è un alpha, sarebbe stato lo stesso anche se fosse stato un omega.

Caleb si avvicinò e gli strinse la mano.

- Quindi, cosa ci consigli di fare?

- Piccolo, non ho intenzione di usare stratagemmi. Sanno tutti che siamo compagni, esattamente come sanno cosa abbiamo fatto in questi giorni, quindi adesso andiamo a casa, facciamo una doccia e poi terrò un discorso, anzi, terremo, voglio che io tuo ruolo sia chiaro fin da subito.

- Non chiamarmi piccolo. Rispose fintamente seccato Caleb. Non lo avrevve mai amesso, ma in quel momento si riteneva fortunato di avere Nick come compagno. Qualche altro alpha al suo posto quasi sicuramente si sarebbe sentito minacciato a dover dividere la posizione di leader con un altro.

- Va bene ragazzi. Ho capito. Io sono e sarò dalla vostra parte, ma vi prego di stare attenti, avrete dei nemici fuori e dentro il vilaggio.

I tre si diressero alle loro abitazioni sotto lo sguardo curioso di tutti coloro che incontrarono. Nick dal canto suo salutava tutti esattamente come aveva sempre fatto, mentre Caleb un po' imbarazzato dal suo nuovo status, preferì tenersi sulle sue.

All'imbrunire Nick si recò al centro del vilaggio con Caleb e Nana, dove li aspettava una folla gremita.

- Scusate! Grazie a tutti per essere venuti. Credo che sappiamo tutti perché siamo qui. Disse Nick guardando la folla e poi Caleb che era rimasto un po' indietro.

Un vociare indistinto si levò dalla folla.

L'alpha afferrò la mano del compagno e lo trascinò accanto a sé.

- So benissimo che siamo una coppia inusuale e sicuramente inaspettata. Ma la dea luna ha deciso che questo era il nostro destino e nonostante i miei dubbi iniziali adesso sono felice della sua scelta. Capisco i vostri dubbi nell'avere due alpha come leader, ma vi assicuro che il nostro legame e le nostre decisioni non si faranno intaccare dalla smania di voler prevalere uno sull'altro.

A quelle parole abbassò il colletto della maglia mettendo in mostra il suo marchio.

- Ci siamo marchiati e il nostro legame... beh... come dire... è diventato molto più intenso di tutte le coppie che conosco. Oltre alle nostre emozioni, riusciamo anche a sentire i nostri pensieri.

Un coro di voci si lavò tra la folla.

- È insolito, lo so, ma lo siamo anche noi due. Probabilmente Selene aveva voglia di divertirsi un po'.

- Non è divertente, è innaturale! Urlò un uomo tra la folla.

Nick strinse ancora più forte la mano del compagno che intanto aveva iniziato ad emettere dei bassi ringhi di rabbia.

- Spiegati Louis, perché sarebbe innaturale? Chiese Nick fintamente tranquillo.

- Perché siete due alpha. Serve un'altra spiegazione?

- Sì. A me serve. Il fatto che siamo due alpha come può renderci contronatura?

- Come riuscirete ad avere dei cuccioli? Un successore? E poi, chi svolgerà i compiti della luna, Caleb o tu?

Al suo tono derisorio questa volta fu Nick a ringhiare, facendo tacere così l'intera folla.

- Che io sappia anche tra le coppie comuni capita di non riuscire ad avere dei figli. Questo li rende una coppia non naturale o di serie b? Per quanto riguarda insucessori, questa non è una monarchia, il prossimo capo villaggio non deve avere per forza un legame di sangue con me, deve semplicemente meritarselo e per quanto riguarda I compiti della luna, ce ne occuperemo insieme, esattamente per come faremo con le altre questioni. Quindi, spero che sia chiaro a tutti che Caleb non è solo il mio compagno, da oggi è ufficialmente il capo villaggio, quando parlate con lui è come se parlate con me. Detto questo, vi ringrazio per il vostro tempo, adesso possiamo tornare tutti alle nostre abitazioni. Grazie e buona serata.

Nick si incamminò verso casa senza guardare nessuno, tenendo ancora salda la presa sulla mano di Caleb, che al contrario suo scrutò tra i volti della gente, leggendone tanti dubbi e anche tanta rabbia, e capì che le cose non sarebbero state così semplici come Nick le aveva descritte.

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