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Caleb si mise alla ricerca di Enea, voleva scusarsi per quella piccola sfuriata. Ormai aveva imparato a conoscerlo e sapeva benissimo quanto fosse insicuro e quanto il suo essere un omega influenzasse anche i suoi pensieri.

Si diresse alla radura sicuro di trovarlo lì, ma di lui non c'era nessuna traccia.
Allora l'unico altro posto in cui poteva essere era sul "suo" promontorio.

Più si avvicinava più degli odori che non facevano parte di nessuno del vilaggio sì facevano più forti.

Venne colto da una brutta sensazione, nessuno entrava o usciva dal villaggio senza passare determinati controlli e di sicuro qualcuno di estraneo era appena stato lì.

Si guardò in torno, ne spulciò ogni singolo centimetro, ma non c'era traccia né di Enea né dei proprietari dei quegli odori sconosciuti.

Corse a perdifiato verso casa di Nick, qualcosa non andava e lui era l'unico che avrebbe potuto aiutarlo.

Arrivato davanti a casa sua bussò come se ne valesse della sua stessa vita.

Dopo aver raccontato tutto all'alpha i due si divisero, Nick andò al promontorio mentre Caleb andò a casa di Enea. Ma per entrambi la ricerca si concluse con un nulla di fatto.

Erano entrambi molto preoccupati ma il loro orgoglio da alpha gli impediva di mostrasi deboli a vicenda, ma a entrambi bastò guardarsi negli occhi per poterne leggere l'enorme preoccupazione.

- Devi trovarlo. Disse Caleb afferando il braccio del più grande con un tono che sembrava più una supplica.

Nick gli accarezzò i capelli cercando in qualche modo di rassicurarlo, promettendogli che avrebbe fatto di tutto, ma in realtà non aveva idea da dove iniziare.

Quegli odori si perdevano ancora prima di arrivare ai confini dei loro territori, Nick non aveva nessuna traccia, neanche il più piccolo indizio che gli potesse far capire la direzione dove avrebbero potuto portare Enea.

La sua più grande paura si era concretizzata, qualcuno era venuto per Enea, per quell omega maschio così tanto raro e prezioso e lui non era stato in grado di proteggerlo.

Si sentì un fallito, come uomo, come alpha e come capo vilaggio. Se non era riuscito a tenere in salvo una sola persona come avrebbe potuto proteggere un intero vilaggio.

- Nana, ho bisogno d'aiuto! Urlò Nick disperato, senza neanche dargli il tempo di aprire del tutto la porta di casa.

- Che succede?

- Enea è sparito. Anzi sono sicuro che qualcuno l'abbia preso.

Sul viso della donna apparve un smorfia di incredulità.

- Hanno superato tutti i nostri controlli ai confini. Non ho idea di come ci siano riusciti. Ho fallito! Che razza di capo sono?

Nana si avvicinò e gli accarezzò dolcemente una guancia.

- Non è colpa tua. Tu sei un capo buono e giusto, probabilmente è stata un'azione studiata e premeditata da mesi. Sapevano come e quando colpire.

- Cosa faccio adesso? Non ho nessuna traccia, non ho idea neanche da dove iniziare a cercarlo.

- Nick, devi essere forte e soprattutto devi chiedere aiuto ai nostri alleati. Ci sono molti potenti capi branchi che cercano gli omega come Enea al solo scopo di aggiungere dei trofei da sfoggiare o peggio ancora...

- Che intendi? Chiese l'alpha terrorizzato.

- Schiavi sessuali per sé stessi è per la loro corte.

L'espressione di Nick era di puro dolore, non poteva permettere a nessuno di sporcare così il piccolo omega.

- Non ha ancora raggiunto la maturità sessuale, non lo toccheranno. Disse in un sussurro come a cercare di convincere se stesso.

- Lo spero proprio.

Il silenzio cadde nella stanza, entrambi avevano paura per la sorte del ragazzo ed entrambi cercavano di trovare una possibile soluzione in modo da riuscire a riportarlo il prima possibile a casa.

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