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«Signorina Stark, i Vendicatori l'attendono in salone» annuncia Jarvis.
Lascio quello che stavo facendo e mi precipito in salone dove trovo tutti lì e a giudicare dalle loro facce non era niente di buono.
«Avete bisogno?» chiedo fermandomi davanti al restante della squadra.
«Vogliamo salutarti» dice Nat.
La guardo interrogativa e poi sposto lo sguardo sugli altri due. «Perchè? Andate via anche voi?» Steve annuisce. «Dove?»
«Wacanda, visita a un vecchio amico» risponde il capitano.
Curvo le sopracciglia e li guardo. Erano in divisa. Steve completo da Captain America e Nat con la sua solita tuta nera e le pistole sulla cintura, mentre Bruce tirava una valigetta rossa.
Tiro un sospiro rassegnato e annuisco. Teste dure. Ma io sapevo. Mi mordo il labbro inferiore e abbasso lo sguardo. Stavo per esplodere, ma le braccia di Natasha mi fermano dal fare una scenata.
Stringo la donna e nascondo la testa nel incavo del collo, cercando per qualche motivo di non piangere.
«Ci vediamo presto. Non fare stupidaggini con chi sai tu.» La stringo piú forte. «Al mio ritorno vi voglio insieme» mi bisbiglia all'orecchio.
Sorrido e mi stacco per poi abbracciare i due uomini.
«Fa la brava e ascolta tuo padre, anche se è noioso, tu fallo» prende parola Steve che si procura un'occhiataccia dal diretto interessato.
Li saluto un'ultima volta e poi si dirigono verso l'ascensore. Nat mi fa un occhiolino e mi sorride per poi scomparire dietro le porte dell'ascensore.
«Di nuovo la normalità!» afferma mio padre mettendomi le mani sulle spalle.
«Noiosa normalità» commento guardando fuori dalla finestra.
I tre salgono su una navicella che parte subito dopo per poi volare oltre le nuvole a una velocità impressionante.
Ogni giorno vedevo quella scena. Navicelle che volavano chi sa dove, a volte senza mai ritornare.
«Che ne dici di un cheeseburger sta sera mentre guardiamo un film? È venerdi!» propone la mamma.
Annuisco e mi sorride dolcemente. Ritorno in camera e continuo il mio progetto. Perfezionare la traiettoria dei laser e dei mini missili. La voglia di provarli era immensa e non potevo piú aspettare. A mio rischio e pericolo decido di andare al parco per provarla.
