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Dopo qualche minuto entriamo nell'atmosfera di Titano. Il pianeta era deserto, neanche un filo di vegetazione. Piú ci avvicinavamo al suolo piú la velocitá aumentava. Gli schermi iniziano a lampeggiare di rosso e vedo i due avere difficoltá con lo strano aggeggio.
«Rallenta!» afferma Strange.
«Papá!» esclamo andando in panico.
«Lascia!» ribatte l'uomo.
«Cosa?»
«Lascia!»
Peter fa come dice. La navicella inizia a sfracellarsi e a cadere sul suolo di Titano. Strange, con i suoi poteri crea una cupola di protezione. Peter mi si avvicina e io mi stringo a lui.
«Oh... che carina, non moriremo.»
«Lo so, tu lancia una ragnatela, non voglio diventare un pancake.»
«Giusto!» esclama facendo come avevo detto.
Mi stringo a lui e riparo la testa nell'incavo del collo. La navicella colpisce il suolo e veniamo sbattuti a destra e a sinistra mentre si frantumava. Inizia a rotale su se stessa fino a che non si ferma spegnendo i motori. Quando apro gli occhi la navicella é in frantume e nell'aria si era elevata una fitta polvere.
Rimaniamo a penzolare per un pó fino a che non gli do un bacio sotto all'orecchio. Lo sento rabbrividire e lasciare la presa facendomi cadere su di lui.
«Placa gli ormoni» ridacchio.
«Colpa tua.»
«Un bacetto innocente.»
«Piantala» sbuffa lui.
«State bene?» chiede Iron Man sbucando dal nulla seguito dallo stregone.
«Benissimo» rispondo alzandomi.
«Tu, ragazzo, nulla di rotto?»
«B-bene, sì.»
Cerco di non ridere e mi guardo intorno. Tutto rotto, macerie, polvere e ingranaggi.
«Abbiamo deciso di perlustrare la zona» afferma Iron Man.
«Dobbiamo stare molto attenti non sappiamo chi possiamo trovare.» continua lo stregone.
«Approposito di stare attenti. Se un alieno mi impiantesse delle uova nel torace e vi mangerei, scusate ma non sono io.»
«Niente piú riferimenti su Star Wars» lo avverte mio padre puntandogli il dito contro.
