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È passata qualche settimana dal mio bacio con Peter e dall'inizio della relazione. Era strano all'inizio ma tutto sommato era piacevole e non poteva andare che bene.
Molto spesso ci incontravamo al Central Park per testare l'armatura per poi sederci in cima al solito palazzo e trovare un argomento di cui parlare.
Sento il telefono squillare e lo prendo.
«Ehy!»
«Stavo pensando... visto che domani c'é la luna piena... se ti venissi a prendere e...»La sua timidezza andava e veniva ed era troppo adorabile quando arrossiva a un complimento che gli facevo.
«Va bene, sí.»
«Fantastico! Ehm.. cosa hai fatto oggi?»
«Ho finalmente completato il reattore Arc e credo funzioni anche bene. Tu invece?»
«Solite cose una noia.»
«May come sta?»
«Bene, ma parla un pó troppo di Happy. Non me la raccontano giusta.»
Happy era diventato, insieme alla mamma, i miei complici per scattagliolare dal complesso all'insaputa di mio padre. Per questo motivo si avvicinó molto a May, zia di Peter, single.
«Suvvia, Pet, sono ottimi amici che vuoi che succeda.»
«Una persona che conosco diceva la stessa cosa di noi, ed ora stiamo insieme.»
Ecco un'altra prova che quel ragazzo poteva essere imprevedibile. Le parole mi si fermano in gola, non sapevo cosa dire.
«Am... Allyson?»
«Sì, sì, ci sono.»
«Sei al telefono con Allyson?» chiede la voce di May in lontananza.
Sento una piccola discussione tra i due e la voce raggiante di lei.
«Salutamela!»
«Sì, sì, la porta, grazie.»C'è un momento di silenzio interrotto da lui. «È piú energetica, non che prima non lo fosse, peró...»
«Capisco» ridacchio. «Hai una gita domani?» chiedo dopo aver sentito il battibecco tra i due.
«Sì, al Central Park.»
«Ah, sì?» mi spunta un sorriso maligno sul volto. «Allora, incontrerai i miei.»
«In che senso?» Il tono era cambiato, potevo dire quasi spaventato.
«Domattina faranno jogghing e potresti incontrarli. Ma se vuoi annunciare che stiamo insieme fisso una data e...»
