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Dopo un'altra nottata nel laboratorio ritorno in camera per riposarmi, ma quando pogio la testa sul cuscino la sveglia del telefono decide di suonare.
Sbuffo pesantemente e sbatto le mani sul materasso. Perché ci sono le lezioni di sabato?
A mala voglia mi alzo dal letto e vado a lavare la faccia zombie che avevo. Lego i capelli in uno chignon veloce e scendo a fare colazione.
Dalla partenza di Clint era passata una settimana e dopo due giorni anche Thor ci salutó tornando sulla navicella che ospitava tutti gli asgardiani.
Al complesso eravamo solo noi, Nat, Steve e Bruce, ma per chissà quale motivo la mattina non c'erano mai.
Una settimana da cui avevo informato Peter sulle gemme. E a dire la verità il nostro rapporto si rafforzó.
«Buongiorno, principessa.»
«Giorno...» mormoro.
Do un bacio sulla guancia a mia madre, che stava stendendo della marmellata su un toast, e a mio padre, intento a bere una tazza un pó troppo grande di caffé. Verso del succo in un bicchiere e mangio il toast preparato da mia madre.
«Ti senti bene?» chiede lei leggermente preoccupata.
«Mal di testa.»
«Se vuoi salta le lezioni oggi.»
Scuoto la testa. «Ho solo spagnolo e fisica, posso farcela.»
«Come vuoi» sospira facendomi un leggero sorriso.
Finito di mangiare, barcollando, salgo di sopra e inizio le lezione. Dopo tre ore finisco e mi sdraio sul letto chiudendo gli occhi, ma anche questa volta il mio sonno viene interrotto da un Tony Stark che entra in camera mia.
«Non si usa piú bussare?»
«Oh, sí.» Esce dalla stanza chiudendo la porta e poi bussa. Scuoto la testa e lo faccio entrare.
«Tra poco arriveranno due uomini con un contratto da firmale per rendere pubblico il videogioco.»
«Di giá?»
«Quando sei me i tempi si accorciano.» Si avvicina alla cabina armadio e la apre scrutando i vestiti. «Metti qualcosa di elegante ci saranno anche i fotografi» profila uscendo dalla camera.
Mi metto a sedere e finalmente realizzo quello che aveva detto. Il mio videogioco stava per essere pubbliato su tutti gli store digitali. Porca paletta. Mi alzo e mi avvicino all'armadio cercando qualcosa per l'occassione. Provo abiti su abiti, ma nessuno mi va a genio così chiamo mia madre giá impeccabile.
«Come fai?» sbuffo buttando l'ennessimo vestito sul letto.
