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Apro gli occhi e spero di non trovarmi lì e che tutto quello fosse stato un sogno.
Mi guardo intorno e vedo la solita nebbiolina arancione e le varie creature parlare tra loro. Niente sogno, tutto reale. Peter si muove nel sonno e mormora qualcosa mentre si gira verso di me e stringe la vita nascondendo la testa nel mio fianco.
Sospiro pesantemente e nascondo la testa tra le gambe, trattenendomi dall'urlare. Non riuscivo a credere che non avrei piú rivisto i miei genitori, o che non sarei piú tornata indietro.
Fisso la sabbiolina su cui ero seduta, mentre sentivo un nodo alla gola e gli occhi lucidi. Non dovevo piangere. Non dovevo mostrarmi debole. Dovevo accetare il fatto che avrei vissuto per sempre li, guardando il lato positivo che ci fossero persone che amavo.
«Sei sveglia, mamma!» esclama Zoe saltellando verso di me.
Mamma? Alzo la testa e la guardo.
«No, scusa... volevo dire Allyson...» borbotta facendosi indietro.
Mamma. Aveva bisogno di una mamma. E anche io in quel momento. Ma visto che io non avrei potuto averla, lei avrebbe avuto me come sua.
«Va bene. Puoi chiamarmi... mamma...»
Mi mostra un raggiante e bellissimo sorriso per poi aggrapparsi al collo e abbracciarmi. Sorrido tra me e me e chiudo gli occhi.
Si stacca di scatto e guarda Peter dormire per poi ritornare a guardare me.
«Zia Mantix, Groot e io abbiamo creato un castello di sabbia mentre dormivate!» dichiara la piccolina con gli occhi pieni di gioia.
Solo in quel momento mi rendo conto della presenza di Mantix, e di un albero? Strofino gli occhi ma lo vedo ancora li.
«Io sono Groot.»
«A-Allyson...»
Stavo parlando ad un albero? Ma in un certo senso la cosa non mi stupiva.
«Io sono Groot?» ripete.
«No, non è morto, sta dormendo» dice Mantix.
«Per quanto ho dormito?» Non speravo in una risposta. Il tempo era come fermo e tutto sembrava uguale.
«Molto non so precisamente quanto» risponde la ragazza aliena.
Annuisco e mi massaggio la testa. Molto e sembravo essere piú stanca di prima.
«Andiamo a costruire un altro castello?» chiede Zoe facendole gli occhioni.
