☾︎ᴜɴᴅɪᴄɪ☽︎

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Dopo le lezioni mia madre mi aiuta a prepararmi per l'intervista. Avevo indosso un vestito rosa perlato non troppo aderente che arrivava sopra al ginocchio e con mia grande sfortuna indossavo dei tacchi bianchi. I capelli raccolti in uno chignon e un trucco naturale. Inutile dire che mi sentivo in soggezione.

«Che tipo di domande possono farmi?» chiedo mentre prendo la borsa.

«Questo é il bello della diretta» risponde mio padre sistemando l'orologio da polso.

«Tranquilla, in tal caso non rispondere» dice invece mia madre sistemando la cravatta a mio padre.

Annuisco e scendiamo al piano terra dove ad aspettarci c'era una macchina sportina bianca con la targa Stark 79.
Un uomo si avvicina e da le chiavi a mio padre che mette in moto.

«Sii te stessa» mi sorride mia madre.
Annuisco e l'abbraccio.

«Siamo in ritardo» canticchia papá abbassando il finestrino del passeggero.

Ci stacchiamo dall'abbraccio e salgo in auto indossando la cintura.

«A dopo, tesoro!» sorride papá.
La mamma saluta con la mano e parte, facendo rombare il motore.

Usciamo dai confini del complesso e ci imbucchiamo nel traffico di New York. Dopo un paio di minuti ci fermiamo davanti a un alto edificio completamente in vetro con il logo della tv, e in cima antenne per il segnale.

Un uomo ci si avvicina e stringe la mano a mio padre ed entriamo dentro. Dvvabti a noi si presenta una grande pianta rettangolare piena di divani, una postazione bar e un bancone con tre persone che lavoravano ai computer.

Entriamo in uno dei tanti ascensori e saliamo al quarantasettesimo piano. Le porte si aprono e vedo persone che parlavano tramite auricolari, con fogli e vestiti in mano mentre correvano a destra e a sinistra.

«Vi lascio sistemare» profila l'uomo sorridendoci.

Io e mio padre annuiamo e continuo a guardarmi intorno spaesata, mentre mio padre sapeva bene cosa fare. Si avvicina a una di loro che gli applica della cipria e gli sistema i capelli mentre un tecnico gli impianta il microfono.

Quattro persone mi avvolgo e inziano a toccarmi, chi mi sistema il trucco, chi i capelli, chi mi impiata il microfono, non ci stavo capendo niente.

«Tony Stark, che piacere.»

Mi giro e vedo una donna sulla quarantina, pelle scura, capelli corti ma mossi in un vestito nero fin sopra al ginocchio.

ɪ ʟᴏᴠᴇ ʏᴏᴜ 3000// 𝘗𝘦𝘵𝘦𝘳 𝘗𝘢𝘳𝘬𝘦𝘳 |ʀᴇᴠɪsɪᴏɴᴀᴛᴀ|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora