CAPITOLO 4

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- E così decisi che da quel giorno mi sarei prodigato per i più bisognosi. - concluse il signor Hall appoggiandosi allo schienale del divanetto.

- Una storia davvero commovente. - soggiunse Will, che era rimasto in silenzio per tutta la durata del racconto - La ringrazio per averla condivisa. -

- Si figuri ispettore capo; è sempre un piacere per me raccontarla a qualcuno. -

- Vorrei farle qualche altra domanda, se non le dispiace. -

- Prego. -

- Tutte le vittime hanno riportato un'incisione sul collo; un numero, il 13. Saprebbe dirci qualcosa a riguardo? -

Il signor Hall si grattò il mento: - il numero 13? Mi spiace, ma non mi dice niente. -

- Lei cosa crede che sia? -

- Bah, chi può saperlo? Potrebbe essere un segno distintivo, una specie di firma. -

- Capisco. Va bene, signor Hall, abbiamo finito; grazie mille del suo tempo. Vorrei dare una rapida occhiata alla casa, così potrò organizzare al meglio la disposizione degli uomini. -

- Certo. Reginald vi farà da guida. -

Thomas Hall abitava in una palazzina di tre piani; al piano terra erano presenti il soggiorno, annesso alla sala da pranzo, la cucina e le stanze dei servitori. Al primo piano c'era la stanza e lo studio privato del proprietario, una camera per gli ospiti e il bagno principale. Infine c'era la mansarda, a cui si accedeva tramite una scala pieghevole, che fungeva da deposito. Salendo lo stile più ricercato del pianterreno cedeva il posto ad uno più sobrio, probabilmente il signor Hall non riceveva molti ospiti. Will ed Elizabeth ispezionarono ogni singola stanza, alla ricerca di qualche punto da cui un assassino potesse intrufolarsi. L'ispettore capo annotò tutto ciò che vedeva sul taccuino, che ripose nel suo impermeabile dopo aver finito.

- Ho raccolto una quantità sufficiente di informazioni, possiamo andare. - disse ad Elizabeth.

- Va bene. Aspettami fuori, io saluto Thomas. - Dopo qualche minuto erano nell'auto-carrozza della donna, direzione Scotland Yard.

- Tu e il signor Hall... - disse Will - avete un rapporto, come dire... -

- Intimo? -

- Sì esatto. -

- Non farti strane idee, Thomas per me è come un padre. -

- Come un padre? -

- Thomas e sua moglie non potevano avere figli, però desideravano avere una prole. Per farla breve, mi hanno adottata quando avevo cinque anni, mi hanno cresciuta con tutte le attenzioni e l'affetto possibili. -

- Cosa è successo alla signora Hall? -

- È morta quando avevo tredici anni. Una rara malattia polmonare. -

- Mi dispiace. -

- Non preoccuparti. Che mi dici dei tuoi genitori? -

- I miei genitori? Beh, sono dei tipi... complicati. Non ci parliamo da anni ormai. -

- Litigio? -

- Irreperibilità. Non riescono a stare fermi per più di un mese nello stesso posto, dovrei ricorrere ai servizi segreti per rintracciarli. -

Elizabeth rise: - Sono davvero così irrequieti? -

- Oh sì, più di quanto immagini. - l'auto-carrozza si arrestò davanti ai gradini di Scotland Yard.

- Provvederò immediatamente per l'autorizzazione - disse la donna mentre Will scendeva - entro domani dovremmo essere operativi. -

- Va bene, io comincerò ad analizzare le prove raccolte finora, mandami tutto quanto intesi? -

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