- Stai insinuando che Thomas fosse coinvolto in qualcosa di illegale? - domandò Elizabeth. Il suo tono di voce si era alzato di colpo ed era tutt'altro che amichevole.
- Non posso affermarlo con certezza, ma potrebbe essere così. - replicò Will, pesando ogni singola parola che gli usciva di bocca.
- Cosa te lo fa pensare? -
- La sera in cui lui...ecco...ieri sera ero con il signor Hall nel suo studio. Gli dissi che sospettavo che non ci avesse raccontato tutta la verità, che sapesse molto di più di quello che diceva. All'inizio non volle darmi ragione, ma in seguito si decise a parlare. Purtroppo non sono riuscito a scoprire niente per via degli avvenimenti successi subito dopo, ma quantomeno ora ho la certezza che ci sia dell'altro sotto questa storia. -
- Assurdo. - mormorò Elizabeth.
- Purtroppo è la verità. Promisi al signor Hall che non ne avrei fatto parola con te, ma data la situazione mi sembrava scorretto tenerti all'oscuro. -
- Thomas non avrebbe mai fatto una cosa simile! - asserì la donna con voce altera - Lo conoscevo da venticinque anni e posso dire con assoluta certezza che la sua indole era tutto fuorché malvagia! -
- Per quanto ne so il signor Hall potrebbe essere stato raggirato; magari si è reso conto di quel che faceva quando ormai era troppo tardi, e per non essere coinvolto legalmente ha deciso di tacere. -
- Comunque sia ora come ora siamo punto e accapo con le indagini, non abbiamo uno straccio di pista e per di più c'è una macchina assassina a piede libero per Londra. - la donna lasciò cadere la testa sul volante della vettura.
- Già...che strano... -
- Cosa? -
- L'assassina avrebbe potuto uccidere il signor Hall in qualunque momento; avrebbe potuto aspettare che uscissi dal suo studio e poi finirlo. Eppure ha deciso di farsi scoprire e di rischiare persino di essere catturata. Che lo abbia fatto per impedire al signor Hall di parlare? Ma a che scopo? Perché non voleva che noi conoscessimo tutta la storia? -
Nell'auto-carrozza scese il silenzio.
- C'è un altro bersaglio. - fece ad un certo punto Elizabeth, sollevando la testa dal volante.
- Un altro bersaglio? -
- Esatto. Se Thomas ti avesse raccontato tutto saremmo venuti a conoscenza di qualcosa che l'assassina non voleva che sapessimo. Dando la caccia a terroristi e associazioni criminali di ogni tipo ho imparato che l'ultima cosa che vuole un assassino è che le forze dell'ordine scoprano chi è il suo bersaglio prima che questi sia morto. Sia Thomas che quell'affare sapevano che c'era un altro nome sulla lista, e se noi lo avessimo scoperto avremmo avuto un vantaggio su di lei. -
- Ma chi? Tutti coloro che erano nella fotografia sono morti. -
- Non è detto. - Elizabeth prese in mano il fascicolo di Komaski e lo indicò con l'indice.
- Pensi che Komaski non sia morto? Se così fosse a quest'ora potrebbe avere novant'anni, se non di più. -
- Non ti stupisce un automa che cammina e dovrebbe farlo un anziano signore? -
- Anche supponendo che sia ancora vivo parliamo di una persona data per morta da quasi dieci anni. Come pensi di rintracciarlo? -
- Lascia fare a me. Ti accompagno a Scotland Yard, poi andrò in ufficio a fare qualche telefonata. -
Quella fu l'ultima volta in cui Will ed Elizabeth si parlarono. Da allora passò quasi una settimana senza che la donna si facesse viva; Will avrebbe voluto partecipare al funerale del signor Hall per esserle vicino, ma era troppo preso dalla caccia all'uomo, o per meglio dire alla macchina. L'intera città pullulava infatti di poliziotti, alla ricerca di una semi-automa composta interamente da protesi meccaniche; nonostante la descrizione dettagliata e il dislocamento di numerosi uomini, gli sforzi non stavano dando frutti.
STAI LEGGENDO
ERGO EST
Ficção CientíficaSequel di "Homo Ex Machina". Sono passati sette anni dagli eventi di Parigi; da allora l'ormai ispettore capo William Pitwood conduce una vita relativamente ordinaria. Ma una nuova minaccia incombe sulla caotica metropoli di Londra, gioiello dell'in...