- Dunque. - prese parola ad un certo punto Brown. I tre erano seduti ad un tavolino in un ristorante poco lontano dal Palazzo del Governo; Will era intento a lottare con uno scivoloso pezzo di carne immerso in una zuppa scura, mentre Elizabeth stava sorseggiando un thè - Abbiamo appurato che il prossimo bersaglio di Natasha sarà il Presidente Serjev, tuttavia in questo momento ci troviamo in una situazione di parità: se da un lato lei non sa della nostra presenza qui, dall'altro noi non sappiamo né dove né quando attaccherà. -
- E qui entra in gioco il mio piano. - intervenne Will, infilzando finalmente con la forchetta il pezzo di carne - Porteremo Serjev e Komaski in un luogo isolato, possibilmente lontano dalla città. Lì tenderemo una trappola, e quando Natasha si farà viva ci cascherà in pieno. - cominciò a masticare vigorosamente il boccone di carne.
- Credevo avessi ascoltato Serjev, piuttosto che abbandonare il suo ufficio preferirebbe che gli crollasse addosso l'intero palazzo. - obiettò Elizabeth.
L'ispettore capo deglutì: - In questo caso sposteremo anche il suo ufficio: convincerò il Presidente che può amministrare il Paese da qualsiasi luogo, purché sia tenuto costantemente informato; a tal fine incaricherà un suo sottoposto di portargli ogni giorno le ultime notizie. Sfrutteremo questa cosa per attirare Natasha dove vogliamo noi. -
- Prima ha detto che avremmo portato anche Komaski con noi - osservò Brown - come mai se posso chiedere? -
- Komaski è troppo coinvolto in questa storia per esserne tagliato fuori, voglio evitare che Natasha lo usi come ostaggio. So bene cosa pensate: cosa mi assicura che tutto andrà come previsto? La risposta è nulla; ma se vogliamo avere almeno una chance di catturare l'assassina dobbiamo tentare. -
- Il suo è un solido piano - commentò Brown - e credo fermamente che combacerà alla perfezione con il mio. -
- Cos'ha in mente ispettore? - domandò Elizabeth.
- Ho intenzione di immergermi completamente in quel sottobosco che costituisce la bassa società di Mosca. Estenderò la mia rete di informazioni in tutta la città, e quando il nostro pesciolino meccanico vi rimarrà impigliato io lo saprò. Per un po'non avrete mie notizie, ma quando sarà il momento sarò pronto. -
- Un piano degno dell'allievo del signor Holmes. - asserì l'agente congiungendo le mani.
- Capirai. - sbuffò sottovoce Will affondando nuovamente la forchetta nella zuppa.
Dopo essersi congedati dall'ispettore Brown i due tornarono in albergo. Non appena entrarono Will si abbandonò sul divanetto, Elizabeth fece lo stesso sulla poltrona.- Sono a pezzi. - disse lui.
- A chi lo dici. -
Calò per alcuni minuti il silenzio.
- Senti - fece Will - posso farti una domanda? -
- Ti ascolto. - rispose Elizabeth con gli occhi chiusi.
- Come ti senti? -
- In che senso? -
- Siamo ad un passo dal catturare l'assassina di Thomas, mi chiedevo se questo ti facesse provare qualche emozione particolare. -
- Ah, ho capito dove vuoi arrivare, e la risposta è no. Non sono per niente coinvolta dal punto di vista emotivo. Il mio unico scopo è assicurare alla giustizia una pericolosa criminale internazionale, e magari ricavarci una promozione. -
- Meno male. Scusami se ho dubitato. -
- Figurati. -
Will era disteso sul divanetto, lo sguardo fisso sul soffitto. Non riusciva a chiudere occhio; rumorosi pensieri stavano attraversando la sua mente come treni in corsa: come avrebbe convinto Serjev a seguire il suo piano? Come avrebbe dovuto reagire quando Natasha avrebbe tentato di ucciderlo? E se l'assassina fosse riuscita nel suo intento? Cosa avrebbe fatto?
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ERGO EST
Научная фантастикаSequel di "Homo Ex Machina". Sono passati sette anni dagli eventi di Parigi; da allora l'ormai ispettore capo William Pitwood conduce una vita relativamente ordinaria. Ma una nuova minaccia incombe sulla caotica metropoli di Londra, gioiello dell'in...