~25) Two faces~

771 26 13
                                    

In queste ultime settimane ho continuato a chiedermi cosa mi avesse fatto tanto affezionare ad Eri sin dal primo momento in cui l'avevo incontrata, quel pomeriggio soleggiato che sembrava un ricordo ormai lontano.
Mi ero messo in testa che fosse perché in Eri vedevo me stesso da piccolo, un debole bambino a cui avevano strappato l'unica cosa che lo teneva in vita: i suoi sogni.
Era la stessa sorte toccata ad Eri, sfruttata per un quirk che lei non aveva di certo chiesto di avere, una bambina a cui avevano tolto il dono di sorridere.

Eri non l'ho mai vista sorridere.

Si emozionava per tante cose, lo vedevi dalla luce che brillava nei suoi occhi, ma non aveva mai neanche provato ad arricciare le labbra per fare un sorriso. Forse non né era nemmeno capace. C'era qualcosa che ancora la bloccava, che l'avrebbe fatto per sempre, un'ombra che la seguiva ovunque andasse e continuava a divorarla senza mai lasciarla in pace. E così avrebbe vissuto per il resto della sua vita, con un'ombra meschina che non le avrebbe dato tregua fino alla morte. Potevi sentirla, percepirla, a volte quasi toccarla quella terza presenza che dominava i sogni di Eri rendendoli incubi spietati.
E c'è il rischio che un giorno si chieda perché sia capitato proprio a lei quello che le è successo, se sia stata colpa sua, da quale lato della medaglia debba realmente stare. E quando questo accadrà, le cose per lei si faranno ancora più complicate e tutti quei traumi che le sono toccati verrano a galla per renderle l'adolescenza un inferno.

A volte mi immagino come sarà Eri fra dieci anni, con chi vivrà, chi la amerà, chi la salverà da quell'ombra merdosa. Forse sarà libera di vivere una vita felice, forse sarà completamente il contrario, forse non ci sarà un futuro per lei. Ecco, questa è una delle poche volte in cui spero che un eroe venga a salvarla, la porti via dalla realtà e le ficchi in testa tutte quelle menzogne e quelle false speranze che tengono buone e serene le persone. Ma se servisse per affievolarle il vuoto che sente dentro, allora drogatela subito con tutta questa merda moralista.

Mi chiedo come stia adesso, se sia valsa la pena lasciarla andare, se qualcuno sia riuscito a farla sorridere...

-

I nostri occhi divennero una cosa sola.
Il suo rosso e il mio verde si mescolarono in un caos di emozioni che era difficile anche per me distinguere. Ero sorpreso, curioso, spaventato, agitato, preoccupato, ma soprattutto...incazzato. Una rabbia disumana prese possesso del mio corpo in quell'impeto di colori e dovetti deglutire più di una volta per impedire che quella stessa rabbia traboccasse tutta fuori, su di lui.
Cosa ci faceva lì? Che voleva da mia madre? Perché mi stava guardando in quel modo così disgustato?
Avrei dovuto immaginare cosa stesse pensando; perché mi trovassi lì, da dove fossi sbucato, quali fossero le mie intenzioni, se stessi tramando qualcosa con la lega dei villain.
Ma quell'improvvisa ira che batteva forte nel mio petto mi impedì di pensare come ero solito fare, di ragionare così tanto da estraniarmi dalla realtà. In quel momento ero presente e consenziente, iridi puntate nelle sue, pugni stretti nascosti nelle tasca della felpa.

<<Deku>> ripeté, come se pronunciare il mio nome potesse rendere la situazione concreta, reale, non impossibile come lo era nella sua testa.
Mi morsi la lingua sentendo il sapore ferreo del sangue invadere la bocca, e non dissi niente, quasi non respirai.
Ironico come in passato passargli vicino fosse per me terrificante, mentre adesso l'avrei preso a pugni senza esitazioni. Il braccio fasciato pulsó freneticamente come stesse per esplodere.
Kacchan rimase lì, con gli occhi appena sgranati, aspettando facessi qualcosa, dicessi qualcosa.
Ma non successe, perché dopo interminabili minuti passati a fissarlo cupo mi voltai, lentamente, e scesi i gradini della struttura, tornando da dove ero venuto.

Respira, respira, respira ripeteva quella fastidiosa voce nella mia testa, ma stavo respirando anzi, ancora poco e sarei entrato in iperventilazione.
Torna indietro, diceva, ti servono quelle medicine, diceva, Eri sta male!

~How can you love me?~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora