~8) Don't touch her!~

1K 52 17
                                    

L'aria pesante che sollevavano tutti quegli aspiranti hero arrivava fino agli sfalti.
Era un'aria calda, impregnata di sudore e paura, ma a me non dispiaceva affatto. Sentivo le debolezze di tutti quei ragazzini, il timore del fallimento, la grinta che ci mettevano.
Mi sembrava tutto abbastanza patetico, la ricerca di un successo per ambire a diventare parte di una corruzione.
Immaginavo la nostra società come un grande computer, pieno di glitch impercettibili ma presenti, che divoravano la schermata principale giorno dopo giorno.
Per quanto la panoramica che mi si presentava davanti mi disgustasse, i miei occhi non perdevano di vista una figura dalla lucente chioma bionda e una tuta nera aderente addosso.

Camie Utsushimi, secondo anno alla Shiketsu High School, quirk a me sconosciuto.

Sapevo che la sua unicità era molto simile a quella di Toga, per questo avevamo preso di mira lei per la nostra missione. Difatti la bionda che  mi si presentava davanti era proprio Toga che, con destrezza, si limitava a eseguire gli ordini che Tomura le aveva dato in precedenza.
La nostra situazione era ancora tesa, durante i preparativi della missione non avevamo praticamente parlato e continuavo a sentire il suo sguardo pungente sulla mia pelle, anche in quel momento. Quando poi Himiko aveva preso il sangue di Camie ed io avevo cercato di complimentarmi con lei, come facevo di solito, e in tutta risposta ricevetti una sua fredda occhiataccia che mi raggelò il sangue nelle vene.
Lei e le sue stupide paranoie stavano rovinando un rapporto perfetto.
Ma anche se cercavo di addossare tutto su di lei, sapevo che la colpa in effetti era mia. Se non mi fossi recato quella sera ai dormitori della Yuuei, forse Toga non mi avrebbe visto e non avrebbe sospettato nulla.
Ma comunque non stavo facendo nulla di male, ero solo andato a trovare un'amica. Sì, un'amica...se così si poteva definire.
Il giorno dopo era previsto il nostro incontro al parco, ma ero ormai certo che non si sarebbe presentata. Non le parlavo da qualche giorno, non mi ero neanche sognato di avvicinarmi più di tanto a lei o alla Yuuei, a parte quella mattina in cui avevo conosciuto Iida.
Continuavo a vagare con lo sguardo in quell'enorme spazio lecito per la prova che tutti quegli studenti stavano eseguendo, comodamente seduto sui posti assegnati al pubblico. Anche se, di gente "comune" ce ne era ben poca. Erano più che altro professori e giornalisti, di passanti curiosi non se ne vedeva l'ombra.
Toga schivava colpi con precisione, quasi prendendosi gioco di tutta quella gente, dimostrando quanto un villain possa essere impressionante, oltre che feroce o crudele.
Della Yuuei c'era solo una classe, le altre avrebbero partecipato alla prova successiva con altri istituti.
Avevo subito riconosciuto la 1A che avevo visto subito in svantaggio: le classi degli altri istituti, difatti, conoscevano bene tutti coloro che avevano partecipato al festival sportivo della Yuuei, quindi sapevano molto riguardo ai quirk dei loro rivali. La 1A, invece, era all'oscuro di qualsiasi cosa e si trovava a interpretare la preda in quella gabbia di leoni.
Non serve neanche dire che la mia mente continuava a distrarsi su Uraraka, che speravo di scorgere da un momento all'altro tra quelle piccole montagnette di roccia che formavano il campo d'azione. Ma di lei nessuna traccia. Doveva essere lì insieme ai suoi compagni, ne ero sicuro, ma probabilmente non avrei avuto l'occasione di vederla quel giorno.

Così, all'improvviso, forse per distrarmi dalla noia che mi assaliva in quel momento, ripensai a quando, quella mattina, avevo parlato con Tomura della mia ricerca sul successore di All Might.

<<Sei arrivato ad una conclusione dunque>> aveva detto con una calma inquietante.

<<Ho dovuto scartare molti nominativi, ma penso che l'erede di All Might sia un ragazzo chiamato Mirio Togata>>

Rividi il viso di Shigaraki, il suo togliersi la mano che portava sempre a coprirgli il viso e quel sorriso gelido, sadico, le labbra screpolate e i denti in bella vista. Era contento, e io felice di averlo reso così. Ricordai quando si era messo a ridere e aveva cominciato a fare discorsi riguardo alla caduta di All Might e al successo della lega dei villain, al crollo di una società malfunzionante, alla sua vittoria.
Non mi disse nient'altro, se ne andò ripetendo fra sé e sé "molto bene", rimettendosi la mano dove prima stava e tornando nell'ombra che da sempre lo ospitava.
Di sicuro Shigaraki Tomura era un personaggio singolare, non sapevo mai come prenderlo, né come parlargli. Toga invece, forse per via del suo carattere esplosivo, arrivava addirittura a puntargli un coltello addosso senza timore o ripercussioni.

~How can you love me?~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora