~3) Do you remember me?~

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Ti facevo schifo, per caso?

Ero così insignificante per te da poter essere gettato via quando volevi?
Non ti bastava vedermi a pezzi dopo che ogni mio sogno era stato infranto, dovevi per forza infierire?
Continuo a non capire come la Yuuei abbia potuto prendere uno come te, che si crede il migliore del mondo, che guarda gli altri dall'alto in basso, che riesce a sembrare tutto tranne che un eroe. E per di più uno dei tuo professori è All Might.
Non ci vediamo dalle medie, ma io non ho smesso per un solo istante di guardarti, studiarti, seguirti in ogni singola tua mossa.
Durante l'assalto all'USJ io non c'ero, ma ho comunque visto tutto. Così anche il tuo esame di ingresso, io ne so ogni minimo particolare, per non parlare del tuo trionfo al Festival Sportivo. Anche se indirettamente, io ero lì.
Non ti ho mollato un secondo e ho studiato fino in fondo la tua unicità.

Un quirk sprecato in mani come le tue.

Francamente l'idea di poterti accogliere come villain mi urta i nervi, ma io, al contrario di tutti gli altri, so bene che tu non accetteresti mai. Seppure idiota, hai i tuoi ideali come me e fai di tutto per rispettarli. Sapere che qualcuno ti possa dire come comportarti e cosa diventare ti manda in bestia, per questo non mi sono stupito quando Tomura, fiducioso, ti ha liberato e tu hai cominciato ad attaccare tutti, nonostante non fosse una situazione a tuo vantaggio. Avrei voluto vedere le loro facce, io li avevo avvertiti riguardo ciò a cui andavano incontro, ma cosa può valere un ragazzino privo di unicità?

Niente.

Esatto, io non valgo niente sotto questo punto di vista, non posso attaccare nessuno, non posso difendermi da nessuno, non posso dire neanche di essere rispettato.
Queste sono cose che possiedi tu, che accresci ogni giorno, di cui non hai neanche bisogno di vantarti, basta guardarti per capire che sei fantastico.
Quindi io cosa sono? Un rifiuto umano? Un peso inutile da trasportare? La ruota più piccola del carro?
Che tu ci creda o no, io ho capito chi sono e cosa sono destinato a diventare.
Perché sono indubbiamente migliore di te, Kacchan.

-

All Might aveva vinto, di nuovo.

Aveva salvato tutti, anche la sua reputazione.
Per noi, invece, fu un massacro.
Oltre al fatto che riuscimmo a farci sfuggire Kacchan, l'unica pedina della Yuuei sulla quale potevamo contare, dei prohero avevano trovato il nostro covo, distrutto la nostra dignità, massacrato il nostro spirito.

All for One era stato sconfitto.

L'unico che poteva aiutarci, l'unico che contava su di noi, ora era in prigione, e chissà quando ne sarebbe uscito.
E in tutto questo io non c'ero.
Non mi volevano, dicevano che il mio precedente rapporto con Kacchan avrebbe compromesso i loro piani. Ho cercato di spiegare a tutti che ero fondamentale, che potevo aiutare ed impedire errori come quelli che accaddero in seguito, ma nessuno mi dava retta.
Così ero tornato a casa, senza degnare mia madre di uno sguardo, e mi ero chiuso in camera, computer acceso a guardare il trionfo di All Might.
Ancora una volta ce l'aveva fatta.
Quel lurido simbolo della pace.
Avrei voluto urlare, spaccare qualcosa, sfogarmi in qualsiasi modo, ma non lo feci.
Ripensai ai titoli di coda alla fine della diretta, all'aspetto dell'eroe numero uno, al suo ultimo gesto, "il prossimo sarai tu", aveva detto puntando il dito contro le telecamere, in modo che tutti potessero vederlo.
E lì capii.
All Might non aveva vinto.
All Might era appena morto.
Le immagini erano chiare, le cronache dei giorni successivi parlavano solo di quello, perfino Endeavor l'aveva ribadito in televisione.

Il simbolo della pace non c'era più.

Era stato inabissato, distrutto da quello scontro con All for One, disintegrato in poche ore.
E io non lo avevo capito subito.
Risi di gusto a quella scoperta, alla fine non avevo dovuto muovere neanche un dito, All Might si era scavato la fossa da solo. Certo, il suo messaggio finale poteva avere duplice senso: per tutti è sembrato un avvertimento a quei villain che sarebbero venuti in futuro, ma non poteva essere così. L'hero numero uno era appena eclissato, non avrebbe retto uno scontro contro un semplice Nomu.
Allora perché quelle parole?
Che avesse trovato...un successore?
Che avesse addestrato per tutto questo tempo qualcuno che sarebbe diventato il prossimo simbolo della pace?
Non poteva essere, eppure era un'opzione.
Che quello stesso successore...fosse Kacchan?
Magari Tomura lo sapeva, per questo aveva preso di mira lui, per questo voleva portarlo dalla nostra parte.
Forse era proprio Kacchan l'erede di All Might.
Non potevo giungere a conclusioni così affrettate, dovevo ragionarci per bene, non buttare a casaccio la prima malsana idea che mi fosse venuta in mente.
Ma non riuscivo a togliermi dalla testa l'immagine di Kacchan vittorioso nell'aver raggiunto il suo obbiettivo: raggiungere l'eroe numero uno e superarlo.
Mi rifiutavo di credere ad una cosa del genere, sebbene Kacchan fosse a tutti gli effetti un ottimo rimpiazzo, il suo carattere avrebbe ostacolato tutto.
No, non poteva essere lui.
E se non era lui, bisognava trovare il vero successore di All Might e fermarlo prima che potesse diventare un problema.
Dovevo avvertire Tomura di questo imminente pericolo, a costo di ficcarglielo in testa con le cattive.
Non avrei ripetuto lo stesso errore, stavolta mi sarei fatto sentire.
Se fosse nato un nuovo simbolo della pace, non me lo sarei mai perdonato.

~How can you love me?~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora