Sono ancora viva owo
. . . . .
Erano le otto del mattino quando tutto ebbe inizio.
Gli hero che seguivano i movimenti di Chisaki da ormai molto tempo, circondarono la tenuta degli otto procetti di morte affiancati da centinaia di pattuglie della polizia, pronti ad entrare in azione.
Toga, Twice, Kurogiri ed io rimanemmo in attesa nei corridoi sotterranei della struttura, senza avere alcuna possibilità di capire cosa stesse succedendo sopra le nostre teste. Passò circa mezz'ora prima che un grande tonfo facesse vibrare le pareti e lì capimmo che il gioco stava cominciando.
Senza perdere tempo, riuscimmo a infilarci nei tubi di comunicazione dell'aria che percorrevano tutti i corridoi, aspettando il momento esatto per entrare in azione. Toga ci spiegò che da fuori quel posto era a tutti gli effetti una normale abitazione e che si poteva raggiungere il sotterraneo dove ci trovavamo noi solo se si era a conoscenza del passaggio segreto che si trovava nel soggiorno della casa.
Ovviamente non ci avrebbero messo molto gli hero prima di raggiungerci, ma dato che i piani per noi erano cambiati, l'attesa era l'unico ostacolo da superare.
Rimasi così appiattito in quello stretto cunicolo col sedere di Twice quasi spalmato in faccia, una visuale per niente piacevole.<<È inutile per me rimanere qui adesso>> disse all'improvviso Kurogiri, voltandosi verso di noi<< Verrò a prendervi a missione compiuta, non mi allontanerò troppo>>
Così dicendo creò uno dei suoi portali e ci sparí dentro. Toga allungò la mano come cercando di trattenerlo, ma non riuscì ad afferrarlo, rimanendo col braccio sospeso a fissare il lungo condotto d'aria.
<<Uffa>> sbuffò gonfiando le guance e sbattendo un pugno vicino alle gambe <<Che cattivo>>
Ridacchiai appena alla reazione della bionda, cercando con lo sguardo una faglia in quel condotto che ci permettesse di intravvedere l'arrivo di qualcuno nei corridoi. Non ci volle molto, infatti, prima che il rumore di tante scarpe che picchiavano velocemente sul pavimento si facesse più vicino.
<<Saranno almeno una ventina>> constatò Twice ascoltando con attenzione.
In effetti sembravano avvicinarsi molte persone, forse la maggior parte dei prohero con qualche poliziotto. Non sapevo esattamente quali prohero ci fossero, non avevo avuto il tempo di accertarmene con tutte le cose che mi erano successe nell'ultimo periodo. Ero sicuro però che l'agenzia di Nighteye fosse presente e che quindi anche Mirio Togata fosse lì con loro in quel momento. Era palese che quella e molte altre agenzie stessero studiando le mosse degli otto procetti di morte da tempo, me ne ero convinto il giorno in cui avevo incontrato Eri, quando alla fine di quella "chiaccherata" con Chisaki mi si era avvicinato proprio Mirio Togata. Probabilmente il ragazzo stava osservando le mosse di quel mafioso sotto ordine dell'agenzia dove svolgeva il suo tirocinio, per questo non era un caso che si trovasse lì quel giorno.
Quando il rumore di quei passi si fece ancora più vicino, mi decisi a cercare seriamente una fessura che ci permettesse di osservare la situazione. Feci retromarcia gattonando, allontanandomi di poco da Toga e dal sederone di Twice, cercando di voltarmi. Il cunicolo era abbastanza stretto e non riuscii a girarmi nella direzione opposta a quella dei miei compagni. Continuai così ad arretrare, finché il mio piede non si incastrò in una piccola falda. Riuscii subito a liberarmi arrivando a quella fessura e constatando che si riusciva a vedere parte del corridoio da lì.
<<Hey!>> richiamai Toga e Twice, che si girarono all'unisono verso di me <<Venite a vedere>>
Gattonando come avevo fatto io, mi raggiunsero entrambi con qualche intoppo a causa del poco spazio a disposizione. Ci posizionammo in modo tale da poter avere una piccola visuale tutti e tre, proprio nell'esatto momento in cui una serie di poliziotti passò sotto di noi.
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~How can you love me?~
RomanceDal testo: "> > > > > > Tolsi delicatamente il braccio che Uraraka stava fasciando e feci per alzarmi, ma lei mi bloccò. Prese la mia mano con la sua e la vidi guardare per terra come spesso faceva quando era turbata, cercando di trattenere le lacri...