<<Ti serve una mano?>>
Feci fatica anche solo a guardarlo di sfuggita, mentre continuavo a raccogliere ciò che mi era caduto.
<<No>> risposi secco, prendendo le due buste di plastica col braccio sano, rimettendomi in piedi.
La sua presenza mi irritava, il suo sguardo puntato su di me mi dava sui nervi, ma non potevo fare nulla di avventato, non con il braccio rotto e, soprattutto, con un ragazzo che studiava alla Yuuei.
Mi limitai quindi a sospirare, cercando di reprimere quel fastidio che cominciava a salirmi nel petto, stringendo con forza le buste che avevo in mano, chiudendo gli occhi per calmarmi.<<Quella bambina >>riprese lui con insistenza <<la conosci? Sei imparentato con lei?>>
Non sapevo se la cosa migliore fosse non rivolgergli una parola e quindi tornare al covo o rispondergli per togliermelo di torno. Stiamo parlando di un hero, per giunta Mirio Togata, il futuro successore di All Might, dovevo prendere tutte le precauzioni possibili.
<<No>> risposi nuovamente, voltandomi a guardarlo.
Mi accorsi solo allora che non indossava abiti borghesi, ma la sua tuta da hero, ne dedussi quindi che fosse nel pieno del suo tirocinio.
Ricordavo bene che ormai quel ragazzo lavorava nell'agenzia di Nighteye da quasi tre anni, da quando aveva iniziato il suo percorso alla Yuuei, ma mi ero fermato con tutte le mie ricerche, rendendomi conto di sapere molto meno rispetto a ciò che volevo sapere. Non potevo ancora riprendere con il mio piano, non adesso che avevo Chisaki alle calcagna.<<Conosci quell'uomo?>>
Il sorrisetto sulla sua faccia non faceva altro che innervosirmi, e quegli occhi fin troppo curiosi avrei voluto strapparglieli a morsi. Sospirai pesantemente cercando di calmarmi.
<<No, non so chi sia>> mentii guardandolo rude, come a fargli capire che avevo fretta e non lo volevo tra i piedi.
<<Ho capito>> disse dopo un lungo attimo di silenzio, portando le braccia sui fianchi e socchiudendo gli occhi <<Stai attento a gente come lui, non sono buoni soggetti>>
Poi se ne andò.
Lo guardai allontanarsi, il mantello che svolazzava sulle sue spalle e quel ciuffo biondo visibile a chilometri di distanza.
Tornai anche io sui miei passi, ripensando all'incontro con quella bambina, Eri, e all'ipotesi che forse quel Mirio Togata avesse sospettato qualcosa e se lo fosse tenuto per sé, pronto a fare rapporto ad un suo superiore, in quel caso Nighteye. Mandai tutti a quel paese, stufo marcio di dovermi preoccupare così tanto anche per le minime cose. Se avessi avuto un quirk, dannazione, avrei fatto il culo a tutti quanti.
Stupida società, stupide unicità, odiavo tutto di quella patetica vita.
Non vedevo l'ora di una svolta, del successo della lega dei villain, che forse avrebbe portato qualche beneficio anche al sottoscritto.
Camminai lungo lo stretto sentiero che mi avrebbe portato al magazzino, le buste con la spesa strette nella mano sana e il braccio rotto che formicolava, voglioso di uscire dalle bende che lo stritolavano.-
Uraraka's point of view
<<Cavoli, certo che le vostre giornate sono sempre così piene>>
Sui divanetti della sala restoro dei dormitori, io e i miei compagni chiacchieravamo riposandoci dalla lunga giornata che avevamo appena trascorso.
Kaminari e Mineta si lamentavano di non aver trovato ancora nessuna agenzia che li volesse come apprendisti, mentre noi altri aspettavamo l'arrivo dei biscotti di Sato, che si stavano ancora raffreddando sul tavolo della piccola cucina.<<È arrivato il thè>> disse Momo poggiando un lungo vassoio pieno di tazzine fumanti sul tavolino in legno posto di fronte ai divanetti verdi.
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~How can you love me?~
RomanceDal testo: "> > > > > > Tolsi delicatamente il braccio che Uraraka stava fasciando e feci per alzarmi, ma lei mi bloccò. Prese la mia mano con la sua e la vidi guardare per terra come spesso faceva quando era turbata, cercando di trattenere le lacri...